Focsiv sottoscrive lettera a Renzi per un Migration Compact basato su diritti, democrazia e cooperazione
Il Migration Compact proposto da Renzi va nella giusta direzione quando pone la questione di dare più strutturalità e unità all’impegno europeo per lo sviluppo dell’Africa per affrontare le cause delle migrazioni e una migliore cooperazione per gestire le rotte migratorie, ma non coglie le questioni di fondo: l’intreccio tra interessi europei ed élite corrotte locali, l’assenza di democrazia e di rispetto dei diritti che provoca il degrado sociale, economico ed ambientale, fonte di conflitti, espulsioni e fughe.
Per questo la lettera di Concord Italia, a cui FOCSIV ha partecipato nella redazione, indica proposte che vanno nel senso di rafforzare una cooperazione europea fondata sulla costruzione di diritti e democrazia con la società civile locale; per le migrazioni si lancia una proposta di una cooperazione transfrontaliera tra paesi africani per l’accoglienza e per migrazioni sicure e protette con le comunità locali.
Di seguito il testo della lettera:
“Gentile Presidente del Consiglio,
Concord Italia ha letto con attenzione la proposta del “Migration Compact” e le sottopone le seguenti considerazioni e proposte.
Vediamo positivamente il fatto che la proposta italiana tenti di smarcarsi da un approccio eurocentrico che ha finora affrontato il tema delle migrazioni internazionali come una questione di politica interna all’UE e di carattere sostanzialmente emergenziale: la consapevolezza sulla centralità della dimensione esterna e sulla natura strutturale del fenomeno migratorio, crediamo sia fondamentale.
La natura strutturale del fenomeno migratorio si deve a cause profonde che non sono riducibili a una questione di investimenti e finanziamenti, pur essenziali, per creare occupazione e migliori condizioni di vita in Africa. Ricordiamo che ogni anno oltre 500 miliardi di dollari escono dall’Africa attraverso i canali illegali dell’evasione e le mille forme dell’elusione verso i paradisi fiscali, così come attraverso le pratiche di “mispricing” da parte di imprese multinazionali, a cui si collegano le misure di “accaparramento delle terre” e di estrazioni di risorse naturali. Tutti questi fenomeni forzano le popolazioni locali a migrare. La mancanza di libertà e democrazia di regimi di tipo oligarchico, purtroppo sostenuti anche da governi europei per interessi economici, provocano persecuzioni e fughe di persone e comunità. Le diseguaglianze, la mancanza di lavoro e di reti di protezione sociale (welfare), la corruzione e la concentrazione di ricchezze e potere, lo sfruttamento dell’ambiente, sono le fonti dell’insicurezza umana e delle migrazioni.”
Leggi versione integrale della Lettera.