IL DIRITTO DI RIMANERE NELLA PROPRIA TERRA – “NEL NOME DELLA MISERICORDIA”
Nell’ambito de “Il diritto di rimanere sulla propria terra” – campagna giubilare su invito della Conferenza Episcopale Italiana per promuovere e garantire a ciascuno il diritto di rimanere nel proprio Paese vivendo in pace e dignità – , e in vista della Giornata missionaria mondiale che si celebrerà il prossimo 23 ottobre, la comunità cristiana offre come tema di riflessione, preghiera e azione l’appuntamento “Nel nome della misericordia”.
«La Chiesa – scrive papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo Straordinario che stiamo vivendo – ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona» (“Misericordiae Vultus”, 12).
È dunque questo il compito affidato a ciascuno di noi: fare della nostra vita un segno della bontà di Dio, prenderci cura di ogni creatura, specialmente di quelle più fragili, perché tutti possano sperimentare la tenerezza e la compassione del nostro comune Padre celeste e giungere così alla conoscenza del Vangelo. Tra gli ultimi e i più bisognosi, in particolare in questo preciso momento della storia dell’umanità, ci sono senza dubbio i profughi e gli immigrati. Ci viene in aiuto la testimonianza di Madre Teresa, instancabile operatrice di misericordia, mossa unicamente da un amore gratuito «libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione» (Omelia del Santo Padre Francesco nella Santa Messa di Canonizzazione).
Molti gli spunti di riflessione proposti, fra cui:
Padre Giulio Albanese, direttore di “Popoli e Missione”
Don Paolo Asolan, docente di Teologia pastorale fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana
Nohemy Graziani e Andrea Stocchiero, Focsiv