Una svolta storica per il futuro delle strategie di aiuto umanitario?
Il prossimo 23 e 24 maggio in Turchia, presso l’Istanbul Congress Center ed il Lutfi Kirdar Convention & Exhibition Center, si terrà il primo World Humanitarian Summit, convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon.
Attualmente, più di 125 milioni di persone sono vittime di disastri e guerre ed i costi umani ed economici sono sempre più alti. Al tempo stesso, non è mai stato così diffuso l’aiuto umanitario alle persone e alle comunità sparse in tutto il mondo. Ad ogni modo, se non verranno implementate delle strategie più concrete, non si potrà aspirare ad un mondo di pace, sicurezza e sviluppo sostenibile, in cui nessuna comunità e nessun individuo viene lasciato indietro.
Per questo, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha convocato per il 23 e 24 maggio 2016 il World Humanitarian Summit, e sta sollevando l’attenzione sulla centralità dell’essere umano nei processi decisionali globali. In questo senso, nel suo One Humanity Shared Responsability, Ban Ki-Moon ha individuato le 5 questioni chiave che costituiranno la base per il vertice di Istanbul, su cui la comunità internazionale è chiamata ad assumere delle forti responsabilità:
- È necessaria una leadership globale per prevenire e porre fine ai conflitti.
- Occorre sostenere le norme che proteggono gli individui, incluso l’aiuto internazionale e le leggi sui diritti umani.
- Non si può più accettare di lasciare indietro nessuno. Per questo si deve porre attenzione all’individuo e trasformare ogni donna e ogni uomo in attori del cambiamento.
- Le prossime strategie devono basarsi sulla prevenzione ed hanno l’obbiettivo di passare dall’inviare gli aiuti ad estinguere i bisogni. In questa ottica, occorre rinforzare i sistemi locali e nazionali e superare la divisione tra aiuto umanitario e cooperazione allo sviluppo.
- È necessario diversificare ed ottimizzare i finanziamenti per i bisogni umanitari ed investire maggiormente nello sviluppo delle capacità locali.
Dunque, organizzato a partire dalla forte volontà del Segretario Generale delle Nazioni Unite, il World Humanitarian Summit di Istanbul vedrà più di 5000 partecipanti; dal presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite Mogens Lykketoft, a capi di stato e di governo, a rappresentanti di comunità in stato di crisi, esponenti di imprese private, ONG, rappresentanti della società civile, militari e intellettuali del mondo accademico.
FOCSIV, a partire dalla sua esperienza nel Kurdistan, condivide le questioni sollevate da Ban Ki-Moon, è necessaria un’azione strategica condivisa a livello globale per intercettare gli attuali cambiamenti e rispondere alle crisi ed ai disastri sempre più frequenti, a partire da una nuova di politica di risoluzione dei conflitti fondata sulla prevenzione, il dialogo e la nonviolenza. Il Segretario Generale, al vertice, chiamerà i leader di ogni gruppo di interesse ad annunciare gli impegni e le azioni da intraprendere per rispondere alle questioni chiave e fare del summit di Istanbul il punto di svolta di cui l’umanità ha così bisogno.