21 maggio – #DiaAntiChevron le comunità dell’Ecuador chiedono giustizia

A metà degli anni ’60 Chevron Texaco, la grande impresa petrolifera statunitense, iniziò ad investire nella regione amazzonica dell’Ecuador, nell’estrazione di idrocarburi accaparrandosi terre e risorse naturali dell’intera area delle provincie di Orellana e Sucumbíos. Ciò ha causato in questi decenni la scomparsa e lo spostamento, anche forzato, di comunità indigene, con danni enormi all’ambiente. Un genocidio ed ecocidio.
Questo è stato possibile grazie al pieno avvallo dei governi locali, che non hanno mai dato un riconoscimento giuridico di proprietà delle terre ancestrali alle comunità indigene, considerate aree incolte popolate da selvaggi.
Dal 1993 è in atto una class action presso la Corte Distrettuale di New York contro la Texaco, nel 2003 questa passa alla Corte dell’Ecuador e sebbene l’autorità giudiziaria locale abbia riconosciuto i danni ed emanato sanzioni, la loro applicazione è contrastata dalla compagnia petrolifera e non ha portato finora a nessuna effettiva compensazione.
Da quattro anni il 21 maggio è una giornata di mobilitazione organizzata da UDAPT, la Unión de Afectados por Chevron-Texaco, per ricordare a tutti 30mila persone della regione ecuadoriana che soffrono le conseguenze di decenni di contaminazione tossica dovuta alle operazioni petrolifere di Chevron Texaco.
Il caso è descritto anche ne “I padroni della Terra”, primo rapporto sul fenomeno del landgrabbing o accaparramento delle terre, realizzato da FOCSIV in collaborazione con Coldiretti.
Leggi qui il comunicato relativo al caso legale, che riguarda il lancio di una nuova mappa interattiva e georeferenziata delle comunità locali colpite dalla contaminazione petrolifera.
Leggi qui il comunicato che riporta l’appello delle vittime della contaminazione causata da Texaco agli azionisti della compagnia petrolifera.