La Legge di Bilancio 2019 e lo sviluppo sostenibile: un patchwork alla ricerca di una visione integrata
Ieri alla Camera dei Deputati, alla presenza del Presidente della Camera Roberto Fico, del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, dell’Amministratore delegato dell’Enel Francesco Starace (unico rappresentante italiano nella multistakeholder platform sullo sviluppo sostenibile creata dalla Commissione europea) e dei rappresentanti dei principali partiti e movimenti politici è stato presentato e discusso il documento “La Legge di Bilancio 2019 e lo sviluppo sostenibile”.
Il lavoro degli aderenti ad ASviS coinvolti nella valutazione della Legge di Bilancio evidenzia i provvedimenti che potrebbero consentire all’Italia – se pienamente attuati – di fare passi avanti significativi in alcuni campi, come la lotta alla povertà. D’altra parte, emerge chiaramente la mancanza di una visione integrata degli interventi in campo economico, sociale e ambientale, di cui il nostro Paese ha bisogno per accelerare il passo verso lo sviluppo sostenibile. L’assenza di interventi “sistemici” per l’economia circolare, la transizione ecologica dei sistemi produttivi, l’occupazione giovanile e femminile, così come i timidi provvedimenti nel campo della lotta al cambiamento climatico e al degrado ambientale, appaiono preoccupanti.
FOCSIV è quotidianamente impegnata con le sfide lanciate dall’Agenda 2030. Diverse le azioni messe in campo, l’ultima in ordine di tempo la partecipazione al progetto Make Europe Sustainable for All, e alla campagna di azione delle Nazioni Unite per invitare la società civile, i volontari e i cittadini di tutto il mondo ad inviare un segnale forte ai leader riguardo l’importanza del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il Portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini dichiara che: “La Legge di Bilancio avrebbe potuto fare molto di più per portare l’Italia su un percorso in linea con l’Agenda 2030, anche perché il ritardo accumulato dal nostro Paese è molto ampio. Con questo documento si dimostra che un nuovo modo di disegnare e valutare le politiche è possibile. D’ora in poi il Governo e il Parlamento definiscano ogni singolo provvedimento in modo da realizzare il vero cambiamento che la stragrande maggioranza degli italiani e le oltre 200 organizzazioni aderenti all’ASviS vogliono: un’Italia pienamente sostenibile”. E aggiunge “Mancano pochi anni al 2030 e l’Italia non può permettersi di perdere l’occasione di orientare il bilancio pubblico verso la crescita economica e l’occupazione giovanile e femminile, di riqualificare le infrastrutture e di spingere all’innovazione nell’ottica della tutela ambientale, di promuovere inclusione e lotta alle disuguaglianze che minano la coesione sociale. Il cambiamento a favore dello sviluppo sostenibile è auspicato da oltre l’80% degli italiani”.
“Da questo quadro emerge la necessità di un deciso cambio di passo delle politiche, unitamente a una campagna di sensibilizzazione e informazione dell’opinione pubblica per riuscire a cogliere quei, sia pur lievi, segnali di miglioramento e rafforzare azioni in quelle aree in cui il Paese risulta ancora in difficoltà”, sottolinea Pierluigi Stefanini, Presidente dell’ASviS e della Fondazione Unipolis. “Per questo – prosegue – continuiamo a richiamare l’attenzione della politica sull’attuazione dell’Agenda 2030 e insistiamo, tra l’altro, sull’urgenza di istituire a Palazzo Chigi la Commissione per lo sviluppo sostenibile. Una cabina di regia per il coordinamento e integrazione delle politiche sarebbe un modo per assumere un approccio sistemico al problema e realizzare quel cambiamento che garantisca un modello di sviluppo sostenibile attraverso azioni mirate ed efficaci”.
Nel suo intervento, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ringraziato l’ASviS per il prezioso lavoro, dichiarando che “Il governo intende porre il tema dello sviluppo sostenibile al centro della propria agenda politica” lavorando per “costruire il benessere attuale senza compromettere la qualità della vita in futuro”. Inoltre, si è detto disponibile a coordinare la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, annunciando la partenza di una struttura di coordinamento delle politiche ministeriali che possa facilitare il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
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