Le organizzazioni cattoliche dicono no alle fonti fossili nell’anniversario dell’Enciclica del Papa
Nella giornata del 16 Giugno quattro organizzazioni cattoliche australiane hanno annunciato l’intenzione di vendere i propri investimenti in aziende legate a carbone, petrolio e gas, mentre le argomentazioni di carattere morale contro i combustibili fossili diventano sempre più forti. L’annuncio di disinvestimento, il primo in assoluto effettuato congiuntamente da istituti cattolici, arriva in occasione del primo anniversario dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato Si'”, che fa appello alla responsabilità che gli esseri umani condividono nel prendersi cura del pianeta, la nostra casa comune.
Le congregazioni che hanno deciso di allontanarsi dai combustibili fossili e puntare sulle energie rinnovabili sono le Suore Mariste dell’Australia, la Congregazione della Presentazione del Queensland, le Suore della Presentazione di Wagga Wagga, e i Passionisti – Santo Spirito di Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea e Vietnam. E’ previsto che altre organizzazioni cattoliche annunceranno il proprio impegno ad avviare un processo di disinvestimento in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, in ottobre.
Decidendo di disinvestire, queste organizzazioni vanno ad aggiungersi ad oltre 530 istituzioni a livello globale, che rappresentano oltre 3.400 miliardi di dollari di fondi gestiti. Tra queste il Consiglio Ecumenico delle Chiese, il Fondo Pensione Governativo Norvegese, il Rockefeller Brothers Fund, le università di Stanford e Oxford, l’Australian Capital Territory, la città di Newcastle e il Royal Australian College of Physicians.
Altre istituzioni cattoliche in tutto il mondo hanno già preso impegni di disinvestimento, incluse la Georgetown University, l’University of Dayton, Trocaire, Franciscan Sisters of Mary e altre ancora. Il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima ha recentemente lanciato il “Catholic Divest-Reinvest Online Hub”, dove poter trovare notizie e risorse utili per le comunità cattoliche sul tema del disinvestimento e reinvestimento.
Si prevede che altre organizzazioni cattoliche intraprenderanno lo stesso tipo di percorso, coerentemente con le parole espresse da Papa Francesco nell’enciclica: “Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti – specie il carbone, ma anche il petrolio e, in misura minore, il gas –, deve essere sostituita progressivamente e senza indugio”.
Questo appello ad abbandonare i combustibili fossili è stato rimarcato con enfasi da una dichiarazione del 2015 da parte di vescovi cattolici di tutti i continenti, che hanno chiesto di “mettere una fine all’era delle fonti fossili… e fornire a tutti un accesso sicuro, affidabile e conveniente alle energie rinnovabili”. Per questo motivo, le organizzazioni cattoliche stanno anche iniziando a collaborare a una nuova campagna della società civile che punta ad eliminare la povertà energetica assicurando l’accesso universale a energie pulite, rinnovabili e accessibili entro il 2030. La campagna, che coinvolge leaders in svariati settori quali sviluppo, sanità e organizzazioni religiose e filantropiche, sarà lanciata alla COP22 di Marrakech nel novembre 2016.
Comunità e parrocchie cattoliche di tutto il mondo hanno celebrato l’anniversario dell’enciclica con la settimana della Laudato Si’, una serie di eventi locali e conferenze online finalizzate ad approfondire il dibattito sulla cura del pianeta e il contrasto ai i cambiamenti climatici.
Nelle parole di Tomás Insua, cofondatore e coordinatore del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, “queste congregazioni segnano l’inizio di un nuovo slancio per la Chiesa Cattolica. L’enciclica di Papa Francesco evidenzia come la politica e il sistema economico hanno reagito con tempi lenti se commisurati all’urgenza delle sfide che il nostro mondo si trova ad affrontare. Attraverso il disinvestimento dalle fonti fossili e il reinvestimento in energia pulita le istituzioni cattoliche stanno cominciando ad usare le proprie risorse finanziarie per vivere pienamente la Laudato Si’”.
Traduzione dal comunicato stampa originale.