TTIP e CETA: la mobilitazione dal basso non si ferma
Il 16 e il 17 settembre saranno due giorni di mobilitazioni in tutta Europa per dimostrare che l’opposizione sociale ai due megatrattati di libero scambio è sempre più forte e diffusa. Il 16 settembre al Consiglio informale dei capi di Stato convocati a Bratislava, il Governo italiano spingerà per chiudere positivamente le trattative con gli Stati Uniti imponendo il TTIP a chi, come Francia, Germania e Austria, ha già dichiarato la propria contrarietà. L’Italia chiede, inoltre, anche di accelerare con la firma del CETA, il trattato analogo già chiuso con il Canada e che ne costituirebbe un pericoloso lasciapassare.
Per questo la campagna Stop TTIP Italia lancia un mailbombing e un tweet storm sul premier Matteo Renzi oltre a diverse iniziative locali, tra cui un flashmob a Milano. Il 17 settembre in oltre 20 città tra Germania e Austria la Campagna europea stop TTIP risponderà idealmente alle decisioni assunte per mettere definitivamente la parola fine sui negoziati Europa – Stati Uniti e per fermare l’approvazione del CETA.
Sul sito http://www.stop-ttip-italia.net alla pagina sul 16 settembre è possibile scaricare la lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e i tweet da inviare a cominciare dalle 12 del 16 settembre, in sostegno delle mobilitazioni internazionali contro il TTIP e contro il CETA.
“Se qualcuno in Italia pensa ancora che possiamo guadagnarci qualcosa con TTIP e CETA, e non gli è bastato tutto quello che abbiamo diffuso finora, può leggere il rapporto “TTIP and Jobs” del Parlamento Europeo o gli impatti sull’agroalimentare italiano denunciati da Coldiretti Friuli Venezia Giulia” sottolinea Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia. “Le posizioni critiche del ministro all’economia tedesco Sigmar Gabriel riprese dal suo collega francese Matthias Fekl suggeriscano a Renzi di rinsavire prima del Consiglio Europeo, e di unirsi a chi chiede di ritirare il mandato negoziale sul TTIP alla Commissione Europea e permettere al Parlamento europeo un’ampia discussione sull’Accordo con il Canada prima che esso venga firmato ufficialmente dalla Commissione, e dimostrando così di tenere più al futuro del suo Paese che ai diktat della Commissaria Europea Cecilia Malmstrom e alle avventurose speranze del ministro italiano Calenda”.
“Già nel luglio scorso le reti della società civile sono riuscite a impedire l’ennesima delegittimazione dei nostri Parlamenti” sottolinea Elena Mazzoni, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia, “evitando che il Trattato con il Canada, ormai approvato, potesse essere considerato di competenza esclusiva dell’Unione Europea, cosa che non avrebbe permesso ne’ una discussione parlamentare in Italia ne’ una sua ratifica nazionale. A settembre come da tre anni una società civile autorevole e informata dice “no” e ha il diritto di poter contare in decisioni così strategiche”.
“Ci sono voluti anni di mobilitazioni per rendere TTIP e CETA comprensibili e visibili per l’opinione pubblica”, afferma Marco Bersani, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia. “Attraverso mobilitazioni, raccolte di firme, invii di email e di tweet i cittadini e le cittadine europei hanno forzato la Commissione Europea e i nostri Governi a cedere su una maggiore trasparenza e a dover rispondere delle loro scelte. La nostra lotta contro il TTIP e il CETA continuerà in tutta Europa per tutto l’autunno, per fermare la corsa dei due trattati e cambiare per sempre la politica economia e commerciale dell’Unione Europea”.
Campagna Stop TTIP Italia
Web – www.stop-ttip-italia.net
Facebook – www.facebook.com/StopTTIPItalia
Twitter – @StopTTIP_Italia
Fonte: https://stop-ttip-italia.net/2016/09/15/caro-matteo-ora-basta-stopttip-stopceta-333/#more-3601