Diario dal Kurdistan: il primo resoconto della Presidente FOCSIV
“Il nostro 5° giorno di presenza tra il Kuridistan e l’Iraq potremmo definirlo come una normale giornata di una missione di cooperazione in un paese dove si svolgono i nostri interventi con incontri mirati a tessere rapporti più stretti con i diversi rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni presenti, enti con i quali si desidera intraprendere nuovi progetti o rafforzare rapporti e alleanze già in essere.
Sono, tuttavia, i giorni precedenti che ci hanno fatto capire di aver assistito ad un evento storico, un evento che travalica ogni parola per essere descritto: se non come una potente “scossa di terremoto”.
Abbiamo vissuto l’attesa dell’arrivo di Papa Francesco ospiti di persone che 6 anni fa in fretta e furia avevano lasciato la loro quotidiana vita e le loro case a causa dell’avanzata degli uomini dell’ISIS. Siamo stati accolti in quelle abitazioni che furono devastate in ogni loro parte dalla rabbia degli uomini del Daesh e che oggi sono state risistemate con fatica e amore. Ci hanno aperto le porte, condividendo la loro casa come fosse la nostra, dividendo i loro pasti che per l’occasione della nostra visita erano ricchi e succulenti. Siamo stati parte delle loro famiglie.
Abbiamo incontrato nelle Chiese i sacerdoti e partecipato alle loro funzioni come se fossimo fedeli della loro comunità, abbiamo apprezzato lo sforzo di tornare a vivere cercando di andare avanti con la consapevolezza di dover comunque fare i conti con un passato di odio e violenza. Siamo entrati nella Chiesa di Qaraqosh restaurata, pronta a ricevere il Papa dove tanti erano intenti a preparare il grande evento.
Abbiamo visitato la Casa delle Donne di questa piccola cittadina e incontrato le insegnanti con le quali abbiamo ragionato su una prossima apertura e sulla sostenibilità nel lungo periodo.
Abbiamo partecipato all’emozione palpabile che pervadeva la processione organizzata la sera prima dell’arrivo di Papa Francesco. Mentre la mattina della visita del Santo Padre ci siamo mescolati prima tra la folla, cantando e gioendo con le persone consapevoli di vivere un evento unico e irripetibile, successivamente abbiamo raggiunto il cortile della Chiesa, quello nel quale gli uomini del Daesh si esercitavano al tiro a segno, per le interviste con i giornalisti. Lì siamo rimasti seduti all’interno della Chiesa in attesa del Papa, assistendo e ascoltando le sue parole e i suoi gesti, in un crescendo di brividi per l’emozione. Mentre Sidra, il Libro Sacro restaurato in Italia, tornava nelle mani di chi da secoli ne canta la sua liturgia.
Una festa per l’anima di tutte queste persone tornate a sorridere. Anche se i tre anni vissuti nei campi profughi pesano e si percepiscono negli occhi degli adulti, i giovani corrono verso il futuro di una nuova vita.”
Ivana Borsotto – presidente FOCSIV