Migrazioni interne e insicurezza alimentare
Foto da open online
Il seguente scritto riassume la correlazione tra fenomeno delle migrazioni interne e insicurezza alimentare, due fenomeni estremamente diffusi al giorno d’oggi e condensa i seguenti articoli:
https://mailchi.mp/idmc/displacement-dispatches-may2022-3161647?e=afc3aef82a
Secondo l’ultimo rapporto Global Trends pubblicato dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il numero di persone sfollate a causa di conflitti, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani è aumentato per il decimo anno consecutivo nel 2021, raggiungendo il livello più alto dall’inizio delle registrazioni dei dati.
Secondo gli ultimi aggiornamenti globali sullo sfollamento interno presentati dall’Internal Displacement Monitoring Centre:
- Le inondazioni in Nigeria hanno causato lo sfollamento di almeno 1,3 milioni di persone e hanno provocato la morte di 600.
- Gli attacchi alle centrali di energia e alle infrastrutture continuano in tutta l’Ucraina. Dal 20 ottobre, 15.000 residenti di Kherson sono stati evacuati.
- Le ostilità continuano ad intensificarsi in Etiopia. Nella prima settimana di ottobre circa 25.000 persone sono state sfollate.
- Per diversi giorni all’inizio di ottobre, le forti piogge hanno causato lo straripamento del fiume Tamiang nella provincia indonesiana di North Aceh, provocando 18.000 sfollamenti.
- Sebbene la stagione degli incendi negli Stati Uniti dovrebbe ormai essere finita, nel nord-ovest sono stati registrati dieci incendi di notevoli dimensioni e migliaia di persone hanno ricevuto ordini di evacuazione.
- A seguito di un terremoto di magnitudo 5,5, il 5 ottobre, circa 4.550 residenti di Khoy, in Iran, sono stati sfollati e hanno ricevuto tende di emergenza.
Cresce dunque il numero di sfollati interni, nonché di civili costretti ad abbandonare le proprie case a causa di conflitti armati, violenze, violazioni dei diritti umani, disastri naturali o causati dall’uomo, ma che a differenza dei rifugiati restano all’interno del proprio Paese e non attraversano un confine internazionale riconosciuto
Una delle cause principali degli sfollamenti interni, è l’insicurezza alimentare. L’attuale conflitto in Ucraina sta mettendo alla prova la sicurezza alimentare di miliardi di persone nel mondo, e in particolare nei paesi più poveri, in quanto ha gravemente interrotto la produzione alimentare e la fornitura di cereali e fertilizzanti dall’inizio del 2022, il che sta contribuendo all’aumento dei prezzi alimentari a livello globale. Siccità, inondazioni e altri eventi meteorologici estremi stanno avendo un impatto anche sulla produzione alimentare, che colpisce i mezzi di sussistenza degli agricoltori e il benessere di intere comunità. Tutto ciò non fa altro che alimentare una situazione già fragile. Conflitti, disastri, la lenta ripresa dalla pandemia di Covid-19 e i suoi impatti sulle economie nazionali e globali hanno contribuito a stravolgere anni di progressi compiuti nella riduzione dell’insicurezza alimentare globale.
Sorprendentemente poco si sa su come il problema influisca sugli sfollati interni e su come interagiscono la (in)sicurezza alimentare e lo sfollamento. La relazione è complessa, tuttavia, non dovrebbe essere un ostacolo all’esplorazione più dettagliata della questione, soprattutto considerando che il numero di sfollati interni lo scorso anno è stato il più alto mai registrato e che quasi il 90% di loro viveva in paesi o territori in crisi alimentare. Prove aneddotiche mostrano infatti che l’insicurezza alimentare può contribuire a provocare nuovi e ripetuti sfollamenti, può aggravare le condizioni in cui si trovano gli sfollati interni e impedire loro di raggiungere soluzioni durature. Allo stesso modo, lo sfollamento può anche portare a crisi alimentari, poiché i terreni agricoli vengono lasciati indietro o poiché un numero elevato di sfollati crea una domanda alimentare ingestibile nelle aree ospitanti.
In Somalia, ad esempio, la scarsità di cibo e acqua legata alle condizioni di siccità ha causato lo sfollamento di oltre un milione di persone nel solo 2022. L’evento è ancora in corso ma rappresenta già il disastro che ha innescato il maggior numero di sfollamenti interni nell’intera Africa subsahariana da quando i dati sono diventati disponibili nel 2008. In Siria, mentre c’è stata una tregua nei conflitti rispetto agli anni precedenti, un numero crescente di persone è costretta a spostarsi perché non può permettersi di acquistare cibo a causa dei rincari sugli alimenti di prima necessità. Tra le persone più colpite ci sono molti dei 6,7 milioni di sfollati interni.
In Madagascar, la grave siccità del 2021 è stata seguita da tempeste tropicali ad alta intensità all’inizio di quest’anno. I disastri hanno innescato sfollamenti di massa e aggravato ulteriormente la sicurezza alimentare degli sfollati interni e delle comunità ospitanti, soprattutto nelle aree meridionali del paese. In Pakistan, più di sette milioni di persone sono state sfollate a causa delle inondazioni monsoniche, in quello che è il più grande evento di sfollamento da calamità naturale segnalato a livello globale quest’anno e probabilmente negli ultimi anni. Alcuni hanno avvertito che questa crisi delle inondazioni potrebbe trasformarsi rapidamente in una crisi alimentare, poiché i raccolti sono stati danneggiati e milioni di agricoltori sfollati hanno avuto problemi di sostentamento, rallentando notevolmente la produzione alimentare.
I livelli di sfollamento raggiungono nuovi record in molte parti del mondo mentre ci avviciniamo alla fine del 2022 e l’insicurezza alimentare continua a peggiorare, rendendo necessaria la rottura del legame tra i due fenomeni per prevenire e risolvere crisi future.