Il bosco è sacro
In Guatemala il bosco è sacro e si rispetta, soprattutto per le comunità. Purtroppo per le istituzioni politiche ed economiche è un bene da sfruttare.
Il bosco rappresenta una ricchezza incommensurabile per la produzione di ossigeno, è fondamentale per la purificazione dell’aria e per l’approvvigionamento idrico dei bacini imbriferi sotterranei, importantissimo per le comunità sia per il consumo che per l’agricoltura . Nella definizione di bosco è incluso tutto ciò che forma l’ecosistema e quindi vegetazione arborea e arbustiva, erbacee, sottobosco, e il suolo su cui tutto poggia. Tutelare il bosco vuol dire garantire la biodiversità, la salvaguardia degli habitat, del ciclo dell’ossigeno e dell’acqua a livello globale.
I boschi qui ospitano specie di alberi milionari ed endemici come il Pinabete, i cui aghi di pino dall’odore inconfondibile vengono usati per speciali eventi e in luoghi consacrati, o come l’abete bianco o l’abete colorato, o come l’Arbol Lobo, endemico dell’Aprisco, che secondo la leggenda basta toccarlo per connettersi con lui ed eliminare tutte le vibrazioni negative da cui siamo circondati.
Mio nonno era ingegnere minerario ed è stato il più giovane direttore di miniera d’Europa ed ha ha sempre agito nell’etica e nel rispetto che questa professione deve avere. Da bambina gli ho detto: io farò ingegneria mineraria in Sardegna come te nonno, e lui guardandomi con molta serietà ma anche con un po’ di tristezza negli occhi , mi ha risposto: no Sara, l’era delle miniere in Sardegna come in Italia sta finendo, non riusciamo più a reggere la concorrenza sfrenata dei paese stranieri. Sono sempre stata orgogliosa di mio nonno e mi ha sempre affascinato tutto quello che riguarda la miniera, ma venendo qui e vedendo intere montagne aperte e sbancate ho capito a cosa si riferiva mio nonno.
Con CDRO siamo state incaricate di progettare un parco agro ecologico nel bosco della comunità di Barraneche, una comunità così bella e volenterosa di proteggere il proprio bosco, che ci spinge ad affrontare questa sfida con il cuore pieno di gioia. Siamo state in sopralluogo nel bosco guidate dal sindaco, dalla giunta direttiva, dal Comitato del bosco e dell’acqua, dai guarda bosco e dalle autorità entranti nel mese di dicembre. È stata una giornata ricca di emozioni sia per la compagnia di questa comunità sia per la natura da cui eravamo circondati. Abbiamo eseguito tutto il percorso del bosco ascoltando i pareri e le preferenze dei rappresentanti della comunità fino ad arrivare alla Pieda di Maria Tecum, altare sacro per i Maya, che trasmette una energia trascendentale tale che basta salirci sopra e guardare giù per sentire l’anima purificata.
Abbiamo raccolto tante idee, maturate in accordo con la volontà della comunità e nel rispetto degli anziani. La sfida vera e propria risiede nel riuscire a progettare un disegno di parco pianificando le infrastrutture e le risorse in modo tale che siano in sinergia con la natura intrinseca di questi luoghi senza snaturarli e un modello per progetti ulteriori.
Sara Brizzi, Casco Bianco con ASPEm a Totonicapán, Guatemala.