I vincitori del 31° Premio del Volontariato Internazionale Focsiv 2024

In questa edizione sono stati consegnati ai rispettivi vincitori 4 Premi a partire da quello per il Progetto Cooperazione Internazionale Focsiv 2024, un riconoscimento che sottolinea l’efficacia, la sostenibilità e la generatività nel tempo di progetti focalizzati sui processi migratori. Questo anno è stato consegnato nelle mani di suor Albertina Pauletti responsabile, per la Fondazione Scalabriniana, del Progetto IMA – Instituto Madre Asunta di Tijuana in Messico, che da oltre 30 anni accoglie donne e bambini migranti e rifugiati in cerca di protezione internazionale. Molte di queste sono in fuga dal forte clima, presente in alcuni Stati messicani, di violenza provocato dal crimine organizzato e dalle bande locali o dalla sparizione forzata dei familiari. Tutte ricevono all’Instituto diversi servizi tra i quali quello dell’ascolto psicologico ed il supporto per la compilazione dei documenti da presentare per la richiesta di asilo negli USA, in conformità con i criteri stabiliti dai trattati internazionali e dalle politiche migratorie previste da questo Paese.
Al progetto Esperança y alegria das mulheres ESAM del Villaggio di Higat in Guinea Bissau è andato il Premio Società Civile del Sud Focsiv 2024, un riconoscimento che valorizza il ruolo delle organizzazioni della società civile di tante realtà del mondo, che contribuiscono a rendere più umano il percorso migratorio e si adoperano ad informare sui rischi della migrazione illegale. In particolare, la cooperativa vincitrice, prevalentemente femminile, formata nel primo periodo per lo più da alcune donne profughe della Casamance del Senegal, si occupa di programma di empowerment delle donne con attività di capacity building e agro-zootecnia. Alle iniziali 10 persone, provenienti dalla regione di Casamance sud del Senegal in conflitto col governo centrale di Dakar, si è passati alle 18 donne e 4 uomini. Risultato tangibile della loro accresciuta autonomia, le donne della Cooperativa hanno provveduto, negli anni, ad autofinanziare e reperire fondi per alcune migliorie agli orti, come ad esempio la recinzione degli orti donata da un ente locale. Sono le stesse donne associate che gestiscono la sede costruita anni fa con fondi reperiti da COPE, in totale autonomia. La prima ed organizzando corsi di aggiornamento serali, formazione peer to peer e momenti conviviali, tali da rendere ESAM un ambiente sempre più familiare e solidale.
Il Premio Volontario Servizio Civile Universale e Corpi Civili di Pace Focsiv 2024, destinato ai giovani che si sono distinti, sul piano dell’impegno personale e della condivisione dei valori, nello svolgere questa esperienza all’estero, è andato a Silvia Dellapiana, Corpo Civile di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII con il progetto “Corpi Civili di Pace 2022 – La protezione dei civili nei conflitti” in Grecia. La sua determinazione nella tutela dei diritti umani e la denuncia di quelli violati, l’ha condotta ad adoperarsi con fermezza nel far rispettare il diritto alla cura e all’assistenza legale delle persone in movimento in Grecia.
Mentre il Premio Difensore dei Diritti Umani Focsiv 2024, unico riconoscimento in Italia che viene consegnato da 4 anni a chi si è messo in difesa e a tutela di chi è indifeso e senza possibilità di reclamare i propri diritti, indivisibili ed inalienabili per ogni essere umano, è stato condiviso da Mesarvot e Community Peacemakers Teams – CPT Palestina, due espressioni della società civile israeliana e palestinese. La prima sostiene gli obiettori di coscienza, i refusenikim, che si trovano di fronte all’obbligatorietà della leva militare, facendo del rifiuto non una semplice scelta individuale o privata, ma un vero e proprio atto politico, mentre la seconda è un movimento di palestinesi di diversa provenienza che lavora per la giustizia e l’uguaglianza in Palestina.
A latere di questi 4 premi sono stati assegnati tre Ri-conoscimento TuAS – Tutta un’altra storia 2024, che sono stati consegnati a persone che in Italia hanno sviluppato progetti che contribuiscono al superamento delle narrazioni divisive, di odio e di intolleranza verso donne o uomini con background migratorio.
In particolare, sono stati assegnati a Ghali, il cantante che rappresenta un esempio straordinario di come l’arte possa veicolare messaggi di inclusione e cittadinanza in una società plurale. Grazie alle sue canzoni e il suo impegno pubblico, è riuscito a parlare alle nuove generazioni, permettendo loro di riconoscersi in un’identità aperta e plurale e, allo stesso tempo, di raggiungere un pubblico vasto e diversificato.
A MY-Zone Podcast – La voce delle nuove generazioni di Milano, il podcast ideato da Ariman Scriba, Selam Tesfai e Ariam Tekle che racconta Milano e i suoi quartieri emarginati dal punto di vista dei giovani. Attraverso storie, che superano i confini culturali e sociali, il podcast ha evidenziato le difficoltà comuni vissute dai giovani, indipendentemente dal loro background.
All’Associazione Ubuntu – Dialogo e trasformazione sociale nel Sud Italia, che si distingue per il suo impegno nel creare relazioni profonde tra comunità e istituzioni, favorendo dialoghi capaci di affrontare la complessità sociale del territorio. Grazie al protagonismo delle nuove generazioni, l’associazione valorizza la pluralità come risorsa fondamentale, trasformandola in uno strumento di cambiamento sociale e politico, radicato nelle specificità e nelle sfide del sud.