Risvegliare l’indifferenza: “Non Passarci sopra!”

La mostra fotografica “Non passarci sopra!” è visitabile da oggi, 20 ottobre, fino al 4 novembre. La sede della mostra è molto particolare, la stazione Tiburtina, ma ancora più particolare è la sistemazione delle foto: a terra. Sì perché “Non passarci sopra!” non è solo una esposizione: è un grido contro il disinteresse. Oltre la mostra sul valore della gratuità, sono previsti dei seminari e delle visite d’immersione e di condivisione in alcune delle realtà che partecipano alla mostra.
Nell’organizzazione dell’evento, in occasione del Giubileo della Misericordia, ci si è interrogati su come trasmettere il significato di misericordia, ma prima ancora cosa realmente si debba intendere con questa parola. L’intento era di andare alla ricerca di un senso che fosse non necessariamente religioso, e che dunque richiedesse qualche iniziativa non necessariamente cattolica: sotto un’ottica comunitaria, che contiene in sé sia componenti confessionali che laici, misericordia significa avere a cuore, approfondire, andare oltre la superficie; misericordia, in una parola, è il contrario di disinteresse.
In un tempo in cui siamo bombardati di informazioni, tendiamo a far passare ogni avvenimento sopra la nostra testa, in un’assuefazione alle notizie – in particolare a quelle negative – che ci induce a girare la testa dall’altra parte. Il flusso spasmodico degli aggiornamenti alimenta una vera e propria frenesia dell’informazione, che per stare al passo dell’istantaneità è sempre più frammentata; frenesia che trova nella comunicazione mobile dei supporti tecnologici, smartphone in testa, il suo strumento ideale: questo ci permette di essere sempre aggiornati, ma, dall’altro lato, ci induce sempre più spesso a tenere la testa china sullo schermo. Non guardare dove mettere i piedi, però, è qualcosa che nessuno smartphone riuscirà mai a farci fare, perché siamo costretti a vedere dove stiamo andando: da qui l’idea di sistemare gli scatti a terra, la sfida di provocare il passante invogliandolo alla riflessione.
FOCSIV partecipa all’iniziativa con due scatti, che riescono a racchiudere nell’intensità delle immagini i due significati pregnanti della misericordia: un messaggio di consapevolezza – che non si sofferma alla constatazione “la sofferenza esiste” ma dimostra che c’è chi prova ogni giorno ad alleviare quella sofferenza, creando ponti di dialogo – e un messaggio di gratuità – fare qualcosa per l’altro non significa che non ci sia uno scambio, ma che lo scambio avviene in una forma diversa: dal gesto gratuito torna indietro qualcosa di più profondo, la reciprocità dell’impegno
La prima, Costruire il futuro: lavori in corso – Emergenza Kurdistan: i piccoli operai della speranza, scatto di Francesca Pusceddu per FOCSIV, è la testimonianza di come, anche in un contesto tormentato come quello del Kurdistan, la voglia di sorridere e l’entusiasmo di vivere possano ancora avere uno spazio centrale nella vita di tutti i giorni. E lo sanno bene i volontari FOCSIV, attivi sul campo da anni con progetti di sostegno umanitario che, tenacemente, portano un lume di speranza alla popolazione.
La seconda, Alessandro Manciana, il medico fra le nuvole (CELIM BERGAMO), raffigura questo straordinario operatore della solidarietà (Premio del Volontariato Internazionale 2015) in Bolivia, mentre usa l’arma più efficace contro le sofferenze: la ragione e l’entusiasmo della propria professione, messe al servizio degli altri.
“In un tempo in cui la ferocia e l’aggressività la fanno da padroni, queste foto hanno l’inestimabile valore di rappresentare chi quotidianamente prova a svuotare le cisterne del rancore, per riempirle di speranza” – Luigi Bobba, vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera
“Questa mostra è preziosa, dimostra che tutti sono in grado di fare qualcosa di utile per gli altri: il nostro problema è culturale più che politico, deve diventare evidente che se si fa qualcosa insieme si produce un benessere sociale molto maggiore rispetto alla somma di due contributi individuali” – Leonardo Becchetti, economista a Tor Vergata e autore del blog “Felicità sostenibile”
“Non c’è nessuna foto di disperazione, perché non è una mostra sulla sofferenza: è, invece, una mostra d’impatto, che con la forza delle immagini ci dice che la misericordia è a portata di tutti: c’è chi si impegna per alleviare i problemi altrui, e altri che non fanno niente; e tu che fai, ci passi sopra?” – Giulio De Rita, Censis
Il risveglio dell’indifferenza, l’avversione alla disuguaglianza, la gratuità dell’impegno: a tutto questo, “Non Passarci sopra!”
Vai al calendario delle conferenze e delle visite