Mettersi in rete per proteggere i minori non accompagnati lungo le rotte delle migrazioni in Africa

Mettersi in rete per proteggere i minori non accompagnati lungo le rotte delle migrazioni in Africa
In questi giorni l’attenzione è concentrata sull’ennesima emergenza dei migranti che sbarcano sulle nostre coste, e sulla necessità che l’Italia non sia sola nel farvi fronte, richiamando la responsabilità dell’Unione europea. Ma il problema non finisce qui.
I dati dei primi mesi del 2017 evidenziano un incremento degli arrivi dei minori non accompagnati in Italia soprattutto dall’Africa dell’Ovest (molti provengono dal Senegal, dalla Guinea, dal Gambia).
La maggior parte della mobilità dei minori in Africa dell’Ovest resta all’interno della regione e uno dei paesi di origine piu’ importanti è la Guinea Bissau. Quattro paesi, dunque, le cui dinamiche migratorie dei minori in Africa dell’Ovest e verso l’Europa sono oggi molto significative.
La ONG CISV, membro di Focsiv, dall’inizio di quest’anno, ha stimolato e coordinato un percorso di riflessione sulla tematica della vulnerabilità dei minori in mobilità soprattutto in relazione ai dati registrati nel 2016 e nel 2017, anni durante i quali la migrazione verso l’Europa ha visto crescere il numero dei minori in viaggio. Ma non solo, forse, ed è questa la nostra preoccupazione, siamo di fronte a un cambiamento della qualità di questi spostamenti, ad una maggiore esposizione ai rischi di tratta e tortura.
Su questa base, numerosi soggetti africani e internazionali sono stati disponibili a fare un percorso di approfondimento e di analisi dei rischi della mobilità dei minori e della vulnerabilità a essa collegata. L’idea con la quale CISV, in collaborazione con altre ONG sensibili alla problematica – COMI, CPS, GREEN CROSS, IPSIA, Save The Children e le associazioni della diaspora – Sunugal e l’Associazione dei Senegalesi di Torino – ha promosso questo percorso, è stata quella di mettere in relazione le attività delle reti dell’Africa dell’ovest impegnate nella protezione dei minori (RAO, MAEJT, SSI-AO, ENDA Thiers Monde, GRPE e Sabou Guinée) e delle organizzazioni internazionali come Unicef, OIM, Save The Children) con il fenomeno di mobilità verso l’Europa, per certi versi ‘nuovo’, di questi ultimi due anni (2016-2017).
Il punto oggi, secondo CISV, è collegare le diverse sponde della mobilità dei minori lungo la cui traiettoria diversi sono i tipi di vulnerabilità che queste persone patiscono. Oggi piu’ che mai, il ruolo delle ONG italiane in questo ambito, visto il protagonismo del nostro paese come luogo di destinazione, dovrebbe essere consapevolmente orientato a sostenere quelle reti locali dell’Africa dell’Ovest (RAO, MAEJT) che nel tempo hanno accresciuto i loro strumenti di intervento.
Nel documento allegato e scaricabile sono riassunti i principali dati della mobilità dei minori e una serie di raccomandazioni che la rete di ONG propone alle istituzioni e alla cooperazione internazionale per costituire un sistema di protezione sociale più efficacie ed esteso.
La prevenzione del rischio di vulnerabilità connessa alla mobilità e l’accompagnamento del progetto di vita dei minori in mobilità dovrebbero essere due delle azioni portate avanti dalle reti di protezione sociale dei minori dell’Africa Occidentale che anche le ONG italiane, come molte ONG internazionali, hanno il dovere di sostenere per cercare di comprendere e ridurre i rischi connessi a questa dinamica che sempre piu’ aggrava la vita di migliaia di minori, a volte davvero troppo giovani per conoscere cosi bruscamente la durezza di certe situazioni.