Colpo mortale al volontariato internazionale: 60 giorni per provare a salvarlo
Dopo aver sacrificato il volontariato impegnato in Italia sull’altare del pareggio di bilancio e del rigore dei conti pubblici, dalla scorsa settimana il Governo italiano sopprime anche il volontariato impegnato nei Paesi in Via di Sviluppo.
Nel bel mezzo dell’Anno Europeo del Volontariato, con due righe lapidarie inserite nel decreto di proroga delle missioni militari all’estero, infatti, il Consiglio dei Ministri ha deliberato, lo scorso 12 luglio, di porre fine al volontariato internazionale.
“Per risparmiare pochi milioni di Euro, il Governo Berlusconi butta alle ortiche cent’anni di storia e di tradizione e, ancor più grave, toglie un’altra possibilità soprattutto alle fasce giovanili di rendersi utili, esercitare una cittadinanza responsabile e, perché no, trovare un’occupazione socialmente utile”, commenta Sergio Marelli, Segretario generale della FOCSIV.
In pratica il governo ha deciso di “dire no a quanti credono che la solidarietà internazionale sia un dovere e a quanti sono disponibili a mettersi in gioco personalmente. Ha deciso di dire no ai contratti di quelle associazioni di cooperazione internazionale riconosciute idonee secondo una legge di stato”, aggiunge Gianfranco Cattai, Presidente della FOCSIV. Un fatto che “ci preoccupa – spiega Cattai – soprattutto perché il colpo di mano è arrivato senza preavviso e senza neppure dare agli organismi di volontariato e cooperazione la possibilità di studiare alternative per potersi prendere carico di quanto doveva essere assicurato dallo Stato”.
Un sacrificio assurdo e inutile, “in un momento in cui già scarseggiano principi morali ed etici, cultura della responsabilità e senso di solidarietà con i più deboli” dice Marelli. E poi per che cosa? “Per recuperare delle misere cifre che non sono nulla di fronte a quanto potrebbe dover risarcire lo Stato per inadempienze procedurali, a seguito di eventuali ricorsi che potranno essere presentati” sottolinea Cattai.
“Non ci resta che sperare nell’intervento parlamentare che entro 60 giorni dovrà convertire il Decreto in Legge dello Stato”, concludono il Presidente e il Segretario Generale della FOCSIV.