SPENDING REWIEW E TAGLIO DELLA DEMOCRAZIA: CANCELLATO L’OSSERVATORIO NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONISMO SOCIALE.
All’interno del decreto legge n°95 del 2012, pubblicato in gazzetta ufficiale lo scorso 6 luglio, anche se non sempre in modo chiaro ed esplicito si va ad eliminare molte delle realtà di consultazione e confronto in cui la società civile organizzata aveva la possibilità di avere un ruolo importante nel contribuire a definire le politiche di settore, i piani d’intervento, le priorità.
Se il decreto sarà approvato così come oggi, scompariranno la Consulta Nazionale per il Servizio Civile, l’Osservatorio Nazionale dell’associazioni di Promozione Sociale, l’Osservatorio Nazionale per le Associazioni di volontariato, … ma, la soppressione di tali organismi di fatto non comporterà nessun significativo risparmio per la pubblica amministrazione.
Nel caso dell’Osservatorio APS, ad esempio, i costi a carico del bilancio dello stato sono praticamente nulli: esclusi infatti i pochi rimborsi spesa per il trasferimento dei membri dell’Osservatorio residenti fuori Roma, non era previsto nessun altro tipo di onere.
Non è un problema di risparmi, le realtà sopra citate hanno costi irrilevanti per l’amministrazione pubblica, se non addirittura pari a zero.
Il decreto legge prevede che tutte le funzioni ed attività previste da tali realtà siano trasferite all’interno della Pubblica amministrazione.
Sarà quindi la pubblica amministrazione, senza nessun tipo di ascolto e di confronto a determinare priorità, ambiti di intervento ed addirittura, in alcuni casi a darsi un auto parere su quanto proposto.
Non solo, molti di questi organi sono previsti dalle rispettive leggi di riferimento ed il governo, dal nostro punto di vista, in modo illegittimo, eliminando tali organi, di fatto, modifica leggi ancora in vigore, senza preoccuparsi delle conseguenze che tale provvedimento avrà sulla legge stessa e sulla sua applicazione.
È un attacco alla democrazia reale, un togliere spazi di protagonismo e partecipazione alla società della società civile.
Non è chiaro se il Governo ha fatto tutto questo con la piena consapevolezza degli esiti di tale decisione, ma se ciò fosse vero è ancora più grave. Sembra che alcuni ministri e/o sottosegretari non conoscessero i provvedimenti in oggetto. Non è ammissibile che si assumono decisioni importanti e determinati la vita democratica di questo nostro paese con questa leggerezza e superficialità.
Chiediamo al Governo di non tagliare la democrazia, di dare un segnale chiaro e forte che oggi non è più immaginabile una Governance del Paese, dell’Europa e del Mondo senza una chiara e definita partecipazione della società civile.
Primo Di Blasio
Coordinatore Attività Estero
FOCSIV