RESPINGIMENTI. MARELLI: “UNA CONDANNA STORICA E UN MONITO PER IL GOVERNO MONTI”
“I diritti dei migranti sono violati troppo spesso, e la stessa tematica delle migrazioni internazionali è generalmente trattata in maniera unilaterale, solo dal punto di vista della sicurezza (a livello nazionale), o badando alla convenienza e alle implicazioni economiche secondo cui sono siglati e implementati alcuni trattati internazionali”.
Sergio Marelli, Segretario Generale FOCSIV, commenta così la notizia della condanna dell’Italia per la violazione degli articoli 3 e 13 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e dell’articolo 4 del IV Protocollo aggiuntivo della CEDU), da parte della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, in merito al respingimento avvenuto a sud di Lampedusa il 6 maggio del 2009 (Caso Hirsi e altri contro Italia).
Una sentenza storica che ribadisce non solo la necessità di rispettare il diritto internazionale (nel caso specifico, il principio di non-refoulement), ma soprattutto si pone nell’ottica di risollecitare con forza e con urgenza il rispetto della dignità delle persone e la garanzia dei diritti umani di tutti.
Ed è proprio in questo spirito che FOCSIV e i suoi 65 Organismi federati chiedono al Governo Monti di farsi promotore, anche in sede comunitaria, di un percorso di pieno riconoscimento per i diritti fondamentali dei migranti. Un sollecito “affinché la credibilità del Governo possa essere spesa non solo a favore di una ripresa economica ma anche per il riconoscimento dei diritti di tutti”, continua Marelli.
Da molti anni, FOCSIV insieme a numerose organizzazioni di società civile sollecita una presa di coscienza delle problematiche concrete dei migranti e la necessità di procedere non soltanto a proclami di intenzioni e alla stipula di nuovi trattati internazionali, ma finalmente ad azioni concrete, per utilizzare gli strumenti già esistenti a garanzia dei diritti umani dei migranti, dei rifugiati e degli sfollati, come la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.