IMMIGRAZIONE, Cattai: Basta morti. I candidati alle prossime elezioni europee diano un segnale forte di cambiamento
La conta dei morti in mare tra le coste africane e quelle italiane è diventata insostenibile. L’Europa non può più rimandare di dare una svolta alle politiche dell’Unione in materia di immigrazione. A sostenerlo è Gianfranco Cattai, Presidente FOCSIV, nel giorno in cui la cronaca tenta il resoconto dell’ultimo naufragio di un barcone con a bordo migranti.
In particolare Cattai rilancia quanto sottoscritto nella Lettera ai candidati alle prossime elezioni europee insieme a Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, Centro Astalli di Roma e Fondazione Missio. “Migrazioni e cooperazione, emancipazione sociale e democratica, innovazione economica, nuove relazioni di cooperazione con i paesi di origine e di transito dei migranti” è quello che chiediamo ai candidati europei in materia di migrazioni e cooperazione.
“La lettera, che chiediamo a quanti condividono di sottoscrivere attraverso Change, propone ai candidati alle elezioni europee impegni precisi in tema di migrazioni – spiega Cattai – per promuovere una nuova politica europea di accoglienza dei migranti fondata sul rispetto dei diritti umani, su una diffusa rete di servizi in sussidiarietà con le comunità locali, con azioni alternative ai centri e alla inumana detenzione amministrativa”.
Le elezioni di maggio sono un appuntamento da non sprecare per una Europa più aperta. In particolare, l’appello a votare per una Europa coraggiosa, rivolta allo sviluppo umano integrale e al bene comune, dove i migranti costituiscono un valore aggiunto, e a sottoscrivere la lettera, è rivolto ai giovani che il 25 maggio eserciteranno per la prima volta il loro diritto di voto.
“La democrazia è un bene prezioso di cui godiamo in Europa, ma a cui non siamo più abituati a dare il giusto peso e valore” aggiunge il Presidente Focsiv sottolineando l’importanza di andare a votare con coscienza e consapevolezza perché, come ci dimostrano le tragedie del mare, ancora oggi troppi fratelli e sorelle in tutto il mondo per vedere riconosciuto questo diritto sono costretti alla fuga dal Paese di origine a costo della vita.
Come ha affermato Papa Francesco nella sua visita privata al Centro Astalli di Roma (Jesuit Refugee Service/ Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati), “siamo profondamente convinti – conclude Cattai – citando il Papa, della necessità di mostrare che con l’accoglienza e la fraternità si può aprire una finestra sul futuro, più che una finestra, una porta, e più si può avere ancora un futuro!”.
In allegato la Lettera ai candidati nella versione integrale
Laura Malandrino
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