UN MINISTERO DELLA PACE: NE’ SOGNO, NE’ PROVOCAZIONE
FOCSIV ha aderito alla campagna dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per richiedere l’istituzione di un Ministero della Pace, di cui ieri in Senato c’è stata la conferenza stampa di lancio.
“Ministero della pace. Una scelta di Governo” è il titolo della campagna che intende richiederne l’istituzione al fine di gestire i conflitti sociali, promuovere la difesa civile, attuare politiche di disarmo, difendere i diritti umani, educare alla nonviolenza e prevenire la violenza. Oltre a FOCSIV, alla campagna aderiscono il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”, il Movimento Nonviolento, Cesc Project e Azione Cattolica Italiana.
La senatrice On. Francesca Puglisi ha dato il benvenuto nell’aula del Senato intitolata ai caduti di Nassirya alla conferenza stampa, riconoscendo l’attualità della tematica sollecitata da APG XXIII e sottolineando la sua apprezzamento per il ruolo proposto dalla campagna per il “Ministro della Pace”.
Giovanni Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha presentato l’iniziativa parlando di disarmo, di riconversione delle fabbriche di armi italiane e di servizio civile obbligatorio e ha sottolineato l’importanza di educare alla pace i giovani, rimarcando la necessità di formare alla nonviolenza anche la classe politica, così spesso inefficace nel comunicare e mediare.
Per l’attore Beppe Fiorello, benché una persona ne sia più o meno consapevole, sono i comportanti quotidiani a divenire scelte di pace o di guerra. Nel suo percorso professionale, l’interpretare personaggi significativi della storia italiana è il suo modo di fare politica.
Michele Tridente, Vice presidente dell’Azione Cattolica italiana, si è detto convinto che la richiesta di un Ministero della Pace non sia una provocazione, ma una richiesta concreta dove il ruolo formativo alla nonviolenza è componente fondamentale e dove la scuola è luogo di formazione alla partecipazione.
Prof. Marco Mascia, Docente in Relazioni Internazionali dell’Università di Padova, ricordando che il “diritto alla pace” è stato riconosciuto ormai dalle Nazioni Unite come uno tra i diritti fondamentali dell’uomo, ha affermato che la creazione di un Ministero della Pace si integrerebbe perfettamente nel processo di adeguamento dell’Italia alle norme del Diritto Internazionale e nella necessaria opera di riqualificazione della politica estera italiana. Nel solco di questo percorso di “neutralità attiva”, ha citato anche i CCP (Corpi Civili di Pace), oggi finalmente attivi in molte parti del mondo.
Gianfranco Cattai Presidente FOCSIV, ha ripreso le parole dell’enciclica “Populorum Progressio” in cui si dice che “lo sviluppo è il vero nome della pace” e ha ribadito la necessità di una visione culturale e politica della pace, sia a livello delle Istituzioni, che a livello individuale. In questa visione, l’impegno di gestire la quotidiana relazione con l’altro nella singola comunità può tradursi in spunto di scelte politiche importanti.
Don Renato Sacco, coordinatore di Pax Christi, è intervenuto riprendendo le parole di Don Benzi e ribadendo la necessità di una “santa indignazione nonviolenta”, ovvero in un dovere di attento monitoraggio e denuncia circa le politiche italiane in tema di pace e guerra. E’ necessario oggi più che mai intendere la pace come priorità e ad essa legare investimenti concreti.
In chiusura, Nicola Lapenta, responsabile per il Servizio Civile Comunità Papa Giovanni XXIII e coordinatore della Campagna, ne ha ribadito gli obiettivi di promozione di politiche di pace, disarmo, difesa civile non armata e nonviolenta, qualificazione delle politiche di inclusione e trasformazione dei conflitti. Prevenire e ridurre la violenza sociale significa costruire sentimenti che vincano la paura e mettere in pratica i nostri doveri costituzionali.
Tutte le informazioni su www.ministerodellapace.org