Agroecologia – La nostra terra è la nostra vita
CIDSE, di cui FOCSIV è membro, collabora da alcuni anni con AFSA (Alliance for Food Sovereignty in Africa, www.afsafrica.org) per la difesa del diritto alla terra dei contadini e popoli indigeni, contro il land grabbing, e per sostenere l’agroecologia come movimento sociale fondato su un approccio olistico allo sviluppo sostenibile locale.
In questo quadro AFSA ha celebrato il lancio di un nuovo libro: “Agroecologia – La nostra terra è la nostra vita” alla riunione dei membri AFSA tenutasi a Nairobi l’8 dicembre 2021.
Il libro riunisce dieci casi di studio da sei paesi che dimostrano i benefici dell’agroecologia: riportare la terra alla vita, conservare la biodiversità e non lasciare nessuno indietro.
Il libro spiega perché la terra è così importante per gli africani. La terra in Africa ha una miriade di dimensioni, comprese quelle culturali e religiose. “Sulla terra, costruiamo case per proteggerci dagli elementi naturali; coltiviamo colture per nutrire le nostre famiglie; pascoliamo i nostri animali come fonte di sostentamento. Sulla terra, l’acqua scorre e viene immagazzinata per l’uso presente e futuro; le piante selvatiche crescono e i loro frutti vengono raccolti per il cibo; la fauna selvatica e i microrganismi prosperano come parte del complesso ecosistema globale.”
La crisi climatica e le pratiche agricole distruttive stanno sfidando la capacità degli agricoltori africani di produrre abbastanza cibo sano. Le piogge stagionali da cui i contadini dipendono ora non si materializzano o cadono in forti tempeste che lavano via terreni e semi.
Questa raccolta di storie dalla terra dimostra i benefici dell’agroecologia, un modo più ponderato, più olistico e più naturale di coltivare, lavorando con la natura – non combattendo contro di essa. Le comunità stanno rivitalizzando le terre sterili, conservando le piante indigene e la fauna selvatica, e ricreando un ecosistema equilibrato e fiorente.
La sostenibilità è un tema ricorrente. Un’agricoltura che si abbatte sulle risorse e distrugge la stessa terra non è né sostenibile né responsabile. Né lo è l’approccio tecnologico a “taglia unica”, uguale dappertutto. Invece, i modelli di agroecologia di maggior successo si adattano al contesto locale, al terreno e alle tradizioni indigene, perché sorgono dai contesti locali e non vengono imposti dall’esterno.
I contadini delle colline della Tanzania mostrano come scavare terrazze per creare letti e costruire trincee per raccogliere l’acqua piovana previene lo scolo e l’erosione del suolo. Allo stesso modo, i contadini dello Zimbabwe che prima lottavano per trovare una fonte d’acqua sostenibile ora hanno acqua in abbondanza, tanto da poter coltivare il riso.
I progetti in Kenya e Togo si sono rivolti all’agroecologia per ripristinare la fertilità del suolo, producendo input sostenibili e organici come il bokashi. Gli agricoltori imparano a produrli in modo rapido ed efficiente sul posto, usando materiali a basso costo e disponibili localmente. Di conseguenza, questi bio-fertilizzanti sono convenienti, ricchi di nutrienti e naturalmente privi di sostanze chimiche tossiche pericolose per il suolo e la salute umana.
L’agroecologia è un movimento sociale che si sforza di rendere l’agricoltura sostenibile accessibile a tutti. Il lavoro di ispirazione con i gruppi sociali più vulnerabili restituisce dignità e indipendenza a coloro che hanno lottato per provvedere alle loro famiglie. Assicurando i diritti sulla terra, insegnando la gestione sostenibile della terra o le competenze agroforestali, le iniziative in Uganda, Kenya e Senegal dimostrano come l’accesso all’educazione e ad un corretto e giusto supporto risponda al principio del non lasciare indietro nessuno. Queste dieci storie mostrano come l’agroecologia nutra la salute del suolo, conservi la biodiversità e restituisca dignità ai piccoli produttori di cibo in Africa. (Agroecology – AFSA (afsafrica.org))
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