AL VIA IL CENSIMENTO ANCHE PER LA “GALASSIA” NO-PROFIT”
Tra i pochi Paesi in Europa a censire periodicamente il variegato mondo del non profit, l’Italia, a dieci anni di distanza dall’ultima rilevazione, vede coinvolte in questa tornata censuaria 474.765 istituzioni, suddivise in diverse tipologie: dalle associazioni culturali e sportive alle organizzazioni di volontariato, dalle cooperative sociali alle fondazioni, dalle Ong alle istituzioni di studio e ricerca.
Il 10 Settembre è iniziato il Censimento ISTAT delle imprese, Pubblica Amministrazione e Soggeti Non Profit.
Nella fase preparatoria l’Istat ha censito 474.765 soggetti No-Profit ai quali invierà il questionario. I soggetti sono stati raggruppati in 13 diverse categorie riferendosi agli scopi dell’associazione (As. Sportive, educative, ricerca, ecc.) o al carattere istituzionale (fondazioni, cooperative sociali, volontariato, ecc.).
Esiste la categoria “Ass. tutela diritti, assistenza, solidarietà e prot. Civile” che rappresenta il 5,2% dei soggetti da censire.
In questi giorni arriveranno nelle nostre sedi i questionari che hanno l’obiettivo di raccogliere informazioni su 5 macro-aree che ci riguardano:
- Struttura organizzativa e territoriale
- Servizi erogati
- Tipologie d’utenza
- Reti di relazioni
- Modalità di raccolta fondi
La restituzione dei questionari potrà avvenire sia per cartaceo, restituendoli agli uffici postali (entro il 20 ottobre) oppure on-line.
Successivamente 2.000 rilevatori verificheranno le risposte, contatteranno i soggetti per avere dati mancanti, solleciteranno coloro che non hanno risposto.
Tutto il processo di raccolta dati dovrà concludersi entro il 20 Dicembre ed i dati raccolti saranno disponibili per metà del 2013.
Andrea Olivero, Portavoce del Forum del Terzo Settore, che ha partecipato alla formulazione degli indicatori, candida il Forum a leggere insieme i risultati ritenendo che possono essere un elemento importante per far uscire il settore dal cono d’ombra in cui è relegato e commenta “E’ importante conoscerne gli aspetti socio-economici ma anche i valori, le ricadute sociali perché il Terzo Settore venga riconosciuto per quello che è. Spiace vedere che proprio in questo momento di crisi viene messo ai margini, soprattutto dal mondo politico, come se non fosse capace di esprimere innovazione e di rispondere alla crisi.”
Secondo Andrea Olivero il censimento serve al Terzo Settore, per capire la propria forza innovativa. “Sappiamo già che le organizzazioni sono raddoppiate rispetto al precedente censimento 99-01. Di sicuro non c’è stata solo polverizzazione, ma anche un radicamento ulteriore che oggi va rilevato.- aggiunge Olivero – Siamo una parte della Società Civile che ha difficoltà ad essere letta dagli altri soggetti. Siamo di fronte ad una drammatica sottovalutazione del fenomeno del Terzo Settore da parte del mondo politico. Il Censimento rileverà la capacità di innovare e rispondere alla crisi.”
E’ importante rilevare le reti per favorire il difficile lavoro di costruzione della rappresentanza. Per la prima volta gli stranieri vengono valutati dentro l’organizzazione e non come target di servizi, segno di un importante evoluzione sociale in atto.