Le lacune del negoziato eu per la due diligence

Fonte immagine La dovuta diligenza delle imprese sotto la lente del Parlamento europeo (grale.it)
Ufficio Policy Focsiv – nell’ambito della campagna Impresa 2030 (Impresa2030, Diamoci una regolata! – FOCSIV; vedi anche Ci vuole una dovuta diligenza più ampia e forte – FOCSIV) riprendiamo il commento di European Coalition for Corporate Justice sul voto della Commissione JURI del Parlamento UE, che ancora una volta non garantisce un effettivo accesso alla giustizia per le vittime degli impatti delle imprese.
Lo scorso 25 aprile il Comitato per gli Affari Legali del Parlamento Europeo ha compiuto alcuni primi passi verso un obbligo per le aziende ad affrontare i rischi legati ai diritti umani, al clima e all’ambiente lungo le loro catene del valore globali, e per migliorare l’accesso alla giustizia per le vittime delle imprese. Tuttavia, pericolose scappatoie lasciano la porta aperta ad ulteriori abusi dei diritti umani e danni ambientali.
I parlamentari hanno votato per imporre alle imprese obblighi di due diligence basata sui rischi e per rafforzare i requisiti di consultazione degli stakeholders; oltre che per allineare quanto richiesto alle imprese per la dovuta diligenza delle imprese agli standard internazionali.
Christopher Patz, responsabile delle politiche dell’ECCJ, ha dichiarato:
“La proposta di legge rimuove diversi ostacoli all’accesso alla giustizia, ma l’eliminazione della responsabilità automatica della società madre mantiene una porta aperta per i danni aziendali. E le vittime continuano a farsi carico dell’onere della prova per dimostrare i fallimenti della due diligence aziendale, quando invece dovrebbe spettare alle aziende dimostrare di aver rispettato le regole.
Esiste anche il rischio che le aziende si possano affidare eccessivamente ad audit esterni e a programmi multi-stakeholders con discutibile responsabilità, invece di valutare e rispondere in modo significativo ai rischi delle loro catene del valore. Anche le responsabilità delle imprese in materia di clima sono ben lontane dalle raccomandazioni della Commissione Ambientale del Parlamento.
Con l’aggravarsi delle crisi climatiche e ambientali, i politici devono prendere decisioni orientare al futuro, per garantire misure aziendali sul clima e la biodiversità. Gli attori finanziari sono ancora soggetti a regole di due diligence più leggere, che consentono loro di investire più facilmente in operazioni commerciali che danneggiano le persone e il clima.”
Il voto in plenaria del Parlamento Europeo sulla Direttiva sulla Corporate Sustainability Due Diligence è previsto per maggio. L’ ECCJ invita gli eurodeputati a migliorare per quanto possibile il testo e a sostenere questo compromesso in plenaria