Ancora tanta strada da fare per raggiungere un Trattato vincolante su diritti umani e impresa.

Si è conclusa la seconda sessione di lavoro dell’IGWG , il Gruppo di Lavoro Intergovernativo delle Nazioni Unite che opera alla creazione del “The Treaty”: lo strumento destinato a concretizzare in modo vincolante la tutela dei diritti umani nell’ambito delle operazioni delle imprese multinazionali.
L’esigenza di attuare questo trattato è stata evidenziata con forza, durante tutta la scorsa settimana, dalle testimonianze delle comunità che subiscono gli abusi aziendali in tutto il mondo. I casi di violazioni dei diritti umani da parte di aziende come la Shell, Vale, Mekorot e Jindal Africa sono state presentate ai governi ed al gruppo di lavoro delle Nazioni Unite.
Durante la settimana molte sono state le tematiche trattate:
-impatti economici, sociali, ambientali legati alle multinazionali che violano i diritti umani;
-obblighi primari degli Stati,incluse obbligazioni extraterritoriali da imporre sulle imprese;
-obblighi e responsabilità delle multinazionali ed altre imprese in materia di diritti umani;
-approcci e criteri per definire il campo di applicazione del futuro “The Treaty”;
-maggiore cooperazione in materia di prevenzione, cura e responsabilità;
-analisi delle lezioni apprese e delle sfide per l’accesso ai ricorsi delle vittime degli abusi delle imprese (casi selezionati provenienti da diversi settori e regioni).
Cidse ed altre Ong sono intervenute durante le discussioni ed hanno sottolineato l’esigenza del rimodulare gli accordi commerciali e di investimento che troppo spesso obbligano gli Stati ad adottare misure che limitano i diritti umani, che troppo spesso proteggono gli investitori che tramite licenze ad hoc riescono ad evitare di pagare il risarcimento dei danni, che ostacolano il riconoscimento di obblighi di diritto internazionale preesistenti.
FOCSIV, CIDSE ed altre organizzazioni della società civile ritengono che il “The Treaty” dovrebbe: contenere clausole che riaffermino la supremazia dei diritti umani e quindi del “The Treaty” rispetto ad altri accordi commerciali, in caso di controversie giudiziarie; colmare le lacune a livello di valutazione e monitoraggio sull’impatto concreto sui diritti umani di accordi commerciali; potenziare gli Stati e le comunità locali per prevenire e rimediare agli abusi delle imprese.
Tra i vari stakeholder presenti l’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ha dichiarato che i primi portatori di obblighi secondo il diritto internazionale sarebbero gli Stati, ma è invece fondamentale riconoscere formalmente la responsabilità legale degli attori non statali tra cui le imprese.
Molto dibattuta la questione dell’accesso ai rimedi per cui si è proposto di ampliare i rimedi non giurisdizionali parallelamente a quelli giurisdizionali, anche alla luce del fatto che le Ong ritengono insufficiente il lavoro dei Contact Point dell’OCSE. Inoltre le organizzazioni della società civile hanno chiesto che in caso di imputazione delle aziende, le multinazionali vengano riconosciute come gruppo aziendale unico e che non ci sia separazione tra azienda madre e società controllate.
Anche le comunità locali, all’esterno dei tavoli di discussione, si sono fatte sentire, infatti più di 100 attivisti e rappresentanti della società civile si sono riuniti a Ginevra. L’incontro si è concluso il 28 ottobre ed è stato seguito da manifestazioni nelle strade di Ginevra, dove i partecipanti hanno chiesto azioni concrete per dire “Stop all’impunità aziendale” e proteggere i diritti umani.
A conclusione della sessione dell’IGWG, la strada verso la creazione di un Trattato che protegga i diritti umani dagli abusi delle imprese sta prendendo piede. Oltre alla imponente mobilitazione della società civile e ai loro contributi, segnali incoraggianti arrivano anche dalla partecipazione di un maggior numero di Stati membri tra cui quelli dell’Unione Europea.
Il Forum sui diritti umani e impresa del prossimo 14 Novembre sarà una ulteriore occasione per meditare ed attuare misure volte alla protezione, al rispetto ed ai rimedi sui diritti umani.
Il gruppo IGWG delle Nazioni Unite ora comincia a muoversi verso la terza sessione prevista per il 2017, FOCSIV, assieme a CIDSE, ribadisce il suo impegno nel sostenere il raggiungimento di un trattato vincolante in grado di fermare in modo efficace il verificarsi di violazioni dei diritti umani da parte delle imprese.