APPROVATO IL DDL DI PAOLA: IL PARLAMENTO DIFENDE ANCORA UNA VOLTA GLI INTERESSI DELL’INDUSTRIA MILITARE
FOCSIV – membro del Direttivo di Tavola della Pace – esprime la sua contrarietà all’approvazione da parte del Parlamento ieri, 11 dicembre 2012, del disegno di legge che riforma le forze armate.
La Camera ha approvato a maggioranza (con 294 sì, 53 astenuti e solo 25 no) il DDL Di Paola mentre fuori da Montecitorio un presidio organizzato dai rappresentanti delle tre organizzazioni promotrici della campagna “Taglia le ali alle armi” (Sbilanciamoci, Tavola della Pace e Rete Italiana per il disarmo) – che ha esercitato nelle scorse settimane un grande pressione affinché il DDL non fosse approvato – lanciava un ultimo appello ai deputati.
In soli sei mesi è stata approvata una riforma che fornisce in futuro in maniera strutturale più soldi al Ministero della Difesa per l’esercizio e l’acquisto di armi. La legge delega, infatti, autorizza un taglio al personale delle forze armate di 40.000 unità consentendo che i soldi così risparmiati siano investiti nell’acquisto di nuove armi (si parla di più di 200 miliardi investiti). Si andrà di fatto incontro a quella che Flavio Lotti – coordinatore della Tavola della Pace – definisce una “riconversione al contrario: posti di lavoro trasformati in più giochi di guerra per le gerarchie militari”.
L’acquisizione dei nuovi mezzi di difesa non sarà però gestita dalle nuove norme che nella legge delega ipotizzano più poteri al Parlamento in tal senso, cosicché sarà possibile per le Camere chiedere il punto della situazione per ogni progetto di armamento. Tuttavia – sostiene Francesco Vignarca di Rete Disarmo – non si sa se questo accadrà solo dai prossimi acquisti o se anche da quelli già in corso.
Il Parlamento ha deciso di riformare le forze armate senza aver prima discusso degli scenari di sicurezza e del nuovo modello di difesa e senza ascoltare la voce dei cittadini.
Giulio Marcon della campagna Sbilanciamoci sottolinea inoltre che il comparto della Difesa sarà l’unico, non solo a non subire tagli dalla Legge di stabilità per il 2013, ma a vedere anzi accresciuto il suo budget di un miliardo rispetto al 2012.
I promotori di “Taglia le ali alle armi” tenteranno da subito di portare nella discussione che si svilupperà prima delle elezioni politiche il tema delle spese militari, sostenendo la necessità che queste siano diminuite a vantaggio di maggiori investimenti per welfare, sanità, scuola, lavoro e vigileranno ora il percorso dei decreti delegati nell’ambito della prossima legislatura per attenuare i problemi previsti da questo provvedimento.