G7, aumentare i fondi per il clima
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Ufficio Policy Focsiv – Il 13 giugno 2024, Focsiv insieme a vari movimenti sociali e organizzazioni popolari globali ha scritto una lettera aperta diretta ai leader dei Paesi del G7, esortandoli a fornire finanziamenti cruciali per il clima ai Paesi in via di sviluppo (oltre a quella inviata per il rifinanziamento dell’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo: G7, aumentare la finanza per lo sviluppo sostenibile – Focsiv). Gli autori chiedono al G7 di mantenere gli impegni ai sensi della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e di fornire finanziamenti significativamente superiori ai 100 miliardi di dollari all’anno promessi ma non raggiunti.
La richiesta sottolinea che i Paesi del G7 dispongono dei mezzi finanziari per soddisfare questi obblighi, riducendo le spese militari e i sussidi ai combustibili fossili, e tassando le élite e le aziende inquinanti.
I Paesi del G7, maggiori responsabili dei cambiamenti climatici a causa delle loro emissioni storiche e continue, devono pertanto ricordare che il pagamento dei finanziamenti per il clima è un obbligo derivante da questa responsabilità.
In occasione del Vertice del G7 tenutosi a Borgo Egnazia, nel comune di Fasano in Puglia, dal 13 al 15 giugno 2024 (C7: “G7 fermo al qui e ora” – Focsiv), Focsiv insieme a diversi movimenti sociali ha lanciato un appello urgente al G7 per affrontare la crisi climatica. La richiesta è di fornire finanziamenti per il clima ai Paesi in via di sviluppo che siano pubblici, adeguati ai loro bisogni, privi di condizionalità che possano compromettere la loro sovranità, e aggiuntivi rispetto agli altri flussi finanziari già stabiliti (mentre invece come abbiamo visto recentemente gli aiuti allo sviluppo vengono usati anche per la finanza climatica: 100 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima: realtà o finzione? – Focsiv).
Con questa nostra lettera, chiediamo ai Paesi del G7 di mantenere gli impegni presi nell’ambito dell’UNFCCC e fornire finanziamenti significativamente superiori ai 100 miliardi di dollari all’anno promessi ma non raggiunti. È fondamentale che questi finanziamenti siano erogati sotto forma di sovvenzioni e non di prestiti,poiché l’idea di prestiti contraddice il principio alla base di questo obbligo.
La lettera critica la mancanza di fondi pubblici dedicati a contrastare i cambiamenti climatici, notando che i Paesi del G7 hanno speso oltre 1.000 miliardi di dollari per finanziare guerre nel 2022 e impegnato 316 miliardi di dollari in sussidi per i combustibili fossili dal 2020 al 2021.
L’appello sottolinea che l’azione per il clima è vitale e urgente, ricordando le recenti inondazioni disastrose a Dubai e nel sud del Brasile. La lettera afferma che i ritardi nei finanziamenti aumenteranno le perdite e i danni, causando immense sofferenze umane e costi a lungo termine.