CFS: FOCSIV E CIDSE PRESENTANO UN DOCUMENTO PER I MOVIMENTI SOCIALI SU AGRIBUSINESS E DIRITTI UMANI
Questa settimana, dal 7 all’11 ottobre, il Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (CFS) si riunisce per la sua 40ª sessione a Roma. Una delle priorità di quest’anno riguarderà gli investimenti agricoli. CIDSE con FOCSIV, e insieme ad altre organizzazioni della società civile e dei movimenti sociali, invita i governi e gli investitori ad assicurare che gli investimenti non mettano in pericolo il diritto al cibo.
Per contribuire a questo dibattito, CIDSE, alleanza internazionale delle organizzazioni cattoliche per lo sviluppo, ha pubblicato un documento rivolto ai movimenti sociali.
«L’agricoltura è la principale fonte di sostentamento per le persone che vivono nei paesi in via di sviluppo; ironicamente sono proprio queste ad essere più soggette all’insicurezza alimentare. Non c’è dubbio che maggiori investimenti in agricoltura siano necessari per ridurre la povertà e migliorare la sicurezza alimentare, ma abbiamo bisogno di riflettere su quale tipo di investimenti possano garantire il diritto al cibo» ha dichiarato il Segretario Generale CIDSE Bernd Nilles.
La maggior parte degli investimenti in agricoltura è in realtà messa in campo dagli stessi piccoli agricoltori, secondo quanto riportato in un rapporto realizzato da un gruppo di esperti di alto livello per contribuire alla discussione in seno al CFS. CIDSE auspica che il dibattito all’interno di quest’importante organo rifletta su questo fatto e prenda seriamente in considerazione i suoi considerevoli impatti locali sul diritto al cibo, sullo sviluppo economico locale e sulla sostenibilità ambientale.
Il settore pubblico ricopre un ruolo centrale nel garantire ad ulteriori investimenti di massimizzare i beni dei piccoli agricoltori, senza esporli a pratiche commerciali irresponsabili che aggravino il fenomeno dell’accaparramento di terra o competano con le produzioni alimentari locali. La priorità dovrebbe essere data allo sviluppo dei mercati alimentari domestici e delle economie locali. Gli Stati hanno il dovere di regolamentare i mercati e i soggetti privati in base alle leggi e alle convenzioni internazionali sui diritti umani.
«Auspichiamo che il documento di CIDSE possa fornire, a chi è maggiormente colpito dall’insicurezza alimentare, gli strumenti necessari per negoziare con gli Stati condizioni di investimento che contribuiscano al benessere e ai diritti umani della popolazione. Il documento fornisce informazioni sui meccanismi esistenti che tutelano il diritto al cibo regolando altresì la responsabilità d’impresa. Esortiamo i governi a farsi carico delle loro responsabilità e ad impegnarsi nel sostenere i piccoli produttori alimentari proteggendoli dai potenziali impatti negativi di investimenti che mettono in pericolo la loro sicurezza alimentare» ha aggiunto Gisele Henriques, Policy and Advocacy Officer on Food, Agriculture and Sustainable Trade della CIDSE.
Infine, Gianfranco Cattai, presidente della FOCSIV, sottolinea come «gli organismi di volontariato internazionale siano impegnati da un lato a sostenere direttamente gli investimenti dei piccoli agricoltori, e dall’altro a collaborare con gli investitori privati consapevoli e responsabili, migliorando le loro pratiche e relazioni con le comunità locali, in modo da garantire i diritti umani e uno sviluppo umano integrale. Una collaborazione positiva è possibile se fondata su una condivisione del fine ultimo delle nostre azioni e sul rispetto della dignità umana».