Chiusura Bando SCU: i primi dati FOCSIV
Nel Bando Ordinario 2022 FOCSIV ha promosso 125 progetti, da realizzare in Italia e da realizzare all’estero nell’ambito dell’intervento Caschi Bianchi, per un totale di 773 volontari richiesti (348 per progetti Italia e 425 per progetti estero), aumentando il numero di posti disponibili di 130 unità rispetto alla progettazione precedente.
Con la chiusura del bando ha registrato un totale di 1.743 domande ricevute, di cui 527 per i progetti Italia e 1.216 per progetti all’estero.
Da una prima analisi dei dati finora raccolti, si rileva un leggero aumento di domande rispetto al Bando Ordinario precedente (dicembre 2021): si registra un aumento complessivo di 130 candidature (lo scorso anno si erano raccolte 1.616 domande).
La media di copertura posto è leggermente diminuita: per i progetti in Italia si è passati da una media di 1,6 a 1,5 candidature per posto messo a bando, mentre per i progetti all’estero si è passati da una media di 3,0 a 2,8 candidati per posto messo a bando. Le regioni dove si è riscontrata maggiore difficoltà nel raccogliere domande risultano essere la Lombardia con 17 domande in meno rispetto ai posti a bando e l’Emilia Romagna con 16 posti in meno rispetto ai posti a bando. Le regioni del Sud (Campania, Puglia, Sicilia) e il Lazio sono le regioni con numeri maggiori di domande rispetto ai posti a bando (mediamente 38 domande in più).
Ma chi sono i giovani che si sono candidati nei progetti SCU FOCSIV per il bando 2022? I dati di seguono presentati ci restituiscono un profilo abbastanza definito.
Età media: 24 anni (23 per i candidati Italia, 25 per i candidati estero).
Genere: il 69% dei candidati è donna. Il dato cambia in relazione alla tipologia di progetti: per i progetti all’estero le donne candidate salgono al 72% mentre per i progetti in Italia scende la 64%.
Cittadinanza: il 4% delle candidature proviene da candidati non cittadini italiani, appartenenti a 40 paesi diversi.
Provenienza e residenza: rispetto alle domande complessive i candidati provengono da tutta Italia (1/3 rispettivamente dalle regioni del Nord, Centro e Sud Italia. Il dato cambia però considerevolmente se si prende in esame la tipologia dei progetti. Per i progetti realizzati in Italia il 51% dei candidati risiede nelle regioni del Sud Italia (16% in Sicilia e 14% in Campania), il 30% risiede in regioni del centro Italia (12% nel Lazio) e solo il 18% risiede in regioni del Nord Italia (Lombardia e Piemonte 6%). Per i progetti realizzati all’estero il 43% dei candidati risiede nelle regioni del Nord Italia (17% Lombardia, 11% Veneto), il 33% risiede in regioni del Centro Italia (11% Emilia Romagna, 10% Lazio), il 23% risiede in regioni del Sud Italia (7% Puglia) e infine il 2% risiede all’estero.
Fig. 1 – Candidature per regione di residenza
Titolo di Studio: rispetto al totale delle domande raccolte, il 36% dei candidati possiede un Diploma di scuola secondaria di 2° grado, il 30% una Laurea Triennale e il 28% una Laurea magistrale o Specialistica. Anche in questo caso il dato cambia in relazione alla tipologia di progetto. Per i progetti da realizzare in Italia il 57% dei candidati possiede un Diploma di scuola secondaria di 2° grado, mentre la percentuale di candidati con una laurea triennale, specialistica o magistrale complessivamente è del 34%. Per i progetti da realizzare all’estero invece le percentuali si ribaltano. I candidati con un Diploma di scuola secondaria di 2° grado sono il 27% mentre i laureati (triennale e magistrale, specialistica) sono il 69%.
Motivazione: nell’insieme delle domande, le motivazioni principalmente indicate dai candidati al momento della candidatura online le principali sono per affinità al proprio percorso formativo o professionale (24%), per essere utile agli altri (21%), per acquisire nuove conoscenze e competenze (20%) e perché interessato alle attività che propone l’Ente (19%). Il servizio civile dunque appare riconosciuto come esperienza soprattutto formativa, attraverso la quale mettere in gioco in termini pratici quanto studiato precedentemente. Sembra confermarsi quindi come un tempo per gli altri che non resta separato dal proprio percorso di vita ma che cvi si integra in modo proficuo, potenziandolo.
Separando questa lettura in base alla tipologia estero-Italia dei progetti, i candidati estero confermano come prima motivazione l’affinità al proprio percorso formativo o professionale (il 27%), seguita da essere utile per gli altri (il 22%). Per i candidati dei progetti Italia invece la prima motivazione è “per acquisire nuove conoscenze e competenze” (il 24%), anche in questo caso seguita dal voler essere utile per gli altri, per un 21% dei candidati.
La componente solidaristica di supporto al prossimo e alla comunità appare confermato importante elemento insito nella scelta di servizio.
Incrociando i dati relativi alla motivazione con il livello di istruzione dei candidati emerge un dato interessante: la principale motivazione espressa dai candidati in possesso del diploma (titolo massimo) è quella di “per essere utile agli altri” (28% dei diplomati), mentre la principale motivazione dei candidati in possesso di una Laurea triennale o specialistica è quella di “per affinità al proprio percorso formativo o professionale” (32% dei laureati).
L’analisi delle sole candidature dedicate ai progetti all’estero non presenta significativi cambiamenti nei dati: i diplomati candidati per progetti all’estero mantengono invariate le principali due motivazioni (per essere utile agli altri, e per acquisire nuove conoscenze e competenze), per i candidati in possesso di una laurea, la motivazione principale non cambia.
“Siamo soddisfatti del numero complessivo dei giovani che si sono candidati per fare il Servizio civile, sia in Italia che all’estero con noi” afferma Primo Di Blasio, Responsabile Nazionale Servizio Civile FOCSIV. “Molti dei giovani hanno scelto il SCU perché ritengono che l’esperienza proposta sia affine al proprio percorso formativo o professionale, altri perché vogliono essere utili per gli altri, altri ancora per sperano di acquisire nuove conoscenze e competenze. Noi ci auguriamo di poter offrire ai giovani una esperienza in cui possano mettersi in gioco, sentirsi valorizzati ed utili, realmente cittadini attivi, protagonisti del proprio territorio e delle proprie comunità”.
E prosegue “Le proposte di servizio civile della rete FOCSIV sono palestre dove ci auguriamo che i giovani possono allenarsi insieme a noi ed accrescere il senso di responsabilità e di consapevolezza in merito al prendersi cura, all’ “I CARE” di don Milani, prendendo a cuore, difendendo la vita e la dignità di quelli che rimangono ai margini delle nostre comunità”.