Cittadinanza alle nuove generazioni italiane!

Focsiv ha firmato con molte associazioni di immigrati la lettera al Presidente Draghi perchè “manca una norma specifica che tuteli il diritto di cittadinanza ai nostri figli, nati o cresciuti in Italia. Chiediamo quindi la modifica alla Legge del 5 febbraio 1992, n.91 e altre disposizioni in materia di cittadinanza, modifica fondamentale per lo sviluppo del Paese intero.”
Focsiv sostiene con forza la necessità che il Parlamento emani finalmente una nuova legge sulla cittadinanza per le nostre nuove generazioni di italiani di fatto. Abbiamo condiviso con molti di loro la sofferenza di sentirsi italiani ma di non vedere riconosciuto dallo Stato questo diritto di appartenenza alla medesima comunità. Le strumentalizzazioni politiche, ideologiche e razziste sono contrarie al senso di umanità e fraternità insito nel concetto di cittadinanza. Se questo è il “governo dei migliori”, lo dimostri.
Il progetto europeo “Volti delle Migrazioni” a cui FOCSIV partecipa appoggia questa iniziativa perché queste nuove generazioni rappresentano non solo il futuro dell’Italia ma dell’intera Europa nel mondo.
Di seguito il testo della lettera:
Oggetto: lettera aperta al Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana sulla cittadinanza per i figli dei lavoratori stranieri in regola in Italia.
Noi lavoratori immigrati in Italia che abbiamo imparato ad amare questo Paese, perché ci ha dato lavoro, ospitalità, benessere, speranza di un futuro migliore.
Noi che lavoriamo e contribuiamo ogni giorno alla sua ricchezza, come ha dichiarato Tito Boeri, in quanto Presidente dell’INPS, in data 30 maggio 2019. “Gli immigrati regolari stanno tenendo il nostro sistema pensionistico. Ogni anno versano nelle casse del INPS 14 miliardi di euro, mentre il totale delle uscite sostenute nei loro confronti è stata di 7 miliardi di euro tra pensioni, prestazioni assistenziali, assegno ai nuclei familiari ed altri trasferimenti; lasciando 7 miliardi di surplus che sono serviti anche, per pagare il reddito di Cittadinanza e parte della Quota 100 ”.
Siamo preoccupati della disinformazione con cui molto spesso si affronta un tema così delicato che riguarda persone nate in Italia, o comunque residenti da lungo tempo nel nostro Paese, verso le quali si alimentano intenzionalmente sentimenti di paura e diffidenza.
Noi lavoratori immigrati regolari in Italia siamo felici di compiere i nostri doveri da cittadini avendo creduto nel futuro di questo Paese e avendo portato qui la cosa più cara a noi, i nostri figli, arrivati in Italia attraverso la richiesta di nulla osta per ricongiungimento familiare ai sensi dell’art. 29 D. Legislativo 286/98.
Scriviamo per richiamare l’attenzione delle istituzioni sul fatto che tutt’ora manca una norma specifica che tuteli il diritto di cittadinanza ai nostri figli, nati o cresciuti in Italia. Chiediamo quindi la modifica alla Legge del 5 febbraio 1992, n.91 e altre disposizioni in materia di cittadinanza, modifica fondamentale per lo sviluppo del Paese intero.
Noi non abbiamo perso la speranza, come disse il grande politico italiano Pietro Ingrao: “Se parliamo di fare il possibile, sono capaci tutti, il compito della politica è pensare l’impossibile. Solo se pensi l’impossibile hai la misura di quello che puoi cambiare”.
Qui puoi scaricare la lettera