Coltivare la terra, lavarsi le mani e rispettare le distanze… basta poco, con la solidarietà di tutti.
“Crediamo nella capacità del popolo italiano di uscire da questa pandemia più unito e più forte che mai. In questi giorni difficili l’Italia ha condiviso con il mondo informazioni preziosissime dalle quali continuiamo a trarre una grande quantità di conoscenze e lezioni sulla gestione della situazione, siamo convinti che presto una nuova alba sorgerà, siete nei nostri pensieri in questo momento difficile e nei tempi che verranno”.
Sono le parole della lettera che l’organizzazione Saint Martin CSA e L’Arche Kenya hanno scritto alle istituzioni e ai partner in Italia per ringraziare delle informazioni condivise.
Queste ed altre manifestazioni di solidarietà, che da molti paesi del mondo sono arrivate, stanno a dimostrare che nei confronti dell’Italia vale lo stesso principio che da anni guida la Fondazione Fontana nel sostenere i programmi dell’organizzazione Saint Martin e Arche Kenya, volte a rafforzare il senso di comunità e partecipazione dei volontari e del personale, con lo scopo di venire incontro alle persone più vulnerabili dell’area dove sono impegnate.
Da più di un mese anche il Kenya deve fare i conti con il Covid-19 ed è ancora più evidente come i progetti di cooperazione internazionale, nati e portati avanti dalla Fondazione Fontana in questo Paese, siano in questo momento più preziosi che mai: sono impegnati nel fornire informazioni ed istruzioni utili per contrastare la diffusione della pandemia.
“Grazie alla collaborazione, di alcuni anni, tra la Fondazione e le sue organizzazioni partner in Kenya ha permesso immediatamente di costituire un Comitato di crisi, che potesse riunirsi, virtualmente, su internet. È stato subito chiesto di bloccare ogni contatto e di isolare le persone sieropositive, sono stati vietate le strette di mano e auspicato il distanziamento dall’altro di almeno un metro. Il motto “only through community” del Saint Martin è stato trasformato in una realtà operativa. – ha spiegato il direttore di Fondazione Fontana, Pierino Martinelli – E’ nella solidarietà che si misura il grado di civiltà di un paese civile. Non è facile volgere lo sguardo alle popolazioni più povere quando tutte le economie moderne stanno ancora combattendo la loro battaglia contro il virus e mentre si profila nel prossimo futuro una crisi economica senza precedenti. Eppure è proprio in momenti come questi che tendere una mano consolida le relazioni e i rapporti con i popoli che stanno affrontando gli stessi problemi, con le difficoltà legate al mancato sviluppo della ricerca scientifica, con l’aggravante della povertà e l’assenza di comunicazione.”
La Fondazione Fontana ha lanciato l’iniziativa Tuko Pamoja – Siamo insieme, una raccolta fondi per poter acquistare un kit sanitario (sapone, disinfettante e mascherine),distribuire cibo e medicine, o sostenere l’attività agricola rivolta a 230 trenta famiglie dell’area dove opera l’ONG. Nuclei familiari che si sostengono grazie a piccoli commerci e lavori a giornata e che a causa delle restrizioni provocate dall’epidemia hanno diminuito drasticamente o interrotto del tutto.
Per approfondimenti fondazionefontana.org.