Come si diventa volontario di servizio civile?
Era gennaio del 2021 quando ho deciso che sarei voluto diventare volontario di Servizio Civile. Già conoscevo questa opportunità, tanto che pochi anni prima, proprio mia sorella era stata volontaria ed io avevo seguito la sua esperienza da vicino. Però fino ad allora non avevo mai pensato davvero di candidarmi, mi sembrava fosse qualcosa che avrei sempre e comunque potuto fare “un giorno, prima o poi”. Ma quel gennaio, quando mi sono imbattuto nel bando, mi sono reso conto che, data la mia età, mi sarei potuto candidare quell’anno per l’ultima volta. Il Servizio Civile, infatti, è aperto a tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni e io ne avevo appena compiuti proprio 28. “Questa volta o mai più”. Non potevo bruciarmi un’occasione così.
Una delle cose più belle del servizio civile è che si può fare in Italia e all’estero, senza nessun vincolo di provenienza. Io avevo subito escluso di farlo all’estero, perché un anno di pandemia aveva assopito la mia capacità di affrontare troppe novità e spostarmi, di lì a pochi mesi, in un posto completamente nuovo, mi sembrava emotivamente troppo difficile. Però rimaneva l’Italia, tutta l’Italia! Ci sono progetti di servizio civile in tutta la nazione, da nord a sud, dalle città più grandi ai paesini più sperduti. Mi aveva sorpreso, passando in rassegna numerosi progetti in tutta Italia, che persino nel mio paese, 800 anime tra il Friuli e il Veneto, fosse aperto un progetto di servizio civile presso l’ufficio comunale.
Ma io certamente non volevo rimanere nel paesino dove sono cresciuto: quale occasione migliore per lasciare finalmente quel mondo e mettermi in gioco altrove? E dove, allora? Perché non farmi un anno a Roma o a Firenze, perché non un anno in una piccola cittadina dell’Emilia?
Tra tutte le città però, ce n’era una che mi aveva sempre affascinato, una città che avevo visitato molte volte e che mi aveva sempre attratto: Trieste. L’idea di poter vivere un intero anno a Trieste, viverci con un impegno concreto, mi sembrava fantastica. “Mi trasferirò a Trieste e ogni giorno, lì, farò qualcosa di bello, qualcosa in cui crederò”. Ancora non sapevo cosa avrei fatto, in cosa avrei creduto, ma avevo deciso che sarebbe stato a Trieste. Quel pomeriggio, preso da un raro entusiasmo, ho passato in rassegna tutti i progetti di Servizio Civile a Trieste, quanti! Leggendo le schede di ognuno di essi mi sono immaginato lì, a fare proprio quello che c’era scritto. Ho cercato di escludere i progetti che non mi sembravano adatti alle mie attitudini, e in poche ore mi sono ritrovato con una manciata di schede aperte: sarebbe stato uno di quelli! Non è stata una scelta del tutto razionale, ma piuttosto istintiva. In questa selezione, un progetto, più degli altri, mi sembrava proprio adatto a me, alla mia formazione e all’idea di ciò che sarei voluto diventare: era il progetto dell’ACCRI.
Ora sto scrivendo queste righe su una delle scrivanie dell’ufficio dell’associazione, in veste di volontario di Servizio Civile e quel gennaio di quasi un anno fa mi sembra lontanissimo, ma in quei giorni ho preso una delle decisioni più importanti della mia vita fino ad ora.
Una decisione di cui sono molto, molto, fiero.
Giovanni Pescarollo, volontario Servizio Civile con ACCRI a Trieste.