Comunicato stampa. I padroni della terra. Il rapporto sull’accaparramento della terra 2020: conseguenze su diritti umani, ambiente e migrazioni.
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Roma, 16 ottobre 2020
GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE
I PADRONI DELLA TERRA. IL RAPPORTO SULL’ACCAPARRAMENTO DELLA TERRA 2020: CONSEGUENZE SU DIRITTI UMANI, AMBIENTE E MIGRAZIONI.
L’accaparramento dei 79 milioni di ettari di terra fertile nel mondo è strettamente legato alla diffusione delle pandemie.
Secondo il Terzo Rapporto “I padroni della Terra. Il Rapporto sull’accaparramento della terra 2020: conseguenze su diritti umani, ambiente e migrazioni.”, ideato e redatto da FOCSIV, nell’ambito del progetto Volti delle Migrazioni, cofinanziato dall’Unione Europea, sono 79 milioni gli ettari di terra fertile che sono state accaparrate, in questi anni, da parte di imprese multinazionali, finanza, investitori internazionali e Stati a danno delle comunità di contadini locali e dei popoli indigeni, nel quadro della competizione globale per le risorse naturali del Pianeta
La continua corsa alla terra con nuovi investimenti su grandi appezzamenti per la produzione di monoculture per l’alimentazione umana e animale, di biocarburanti, per piantagioni e il taglio di foreste, per l’estrazione mineraria, per progetti industriali e turistici, per l’urbanizzazione, realizzati in modo non sostenibile, escludono le popolazioni indigene, causano migrazioni forzate e degradano la terra.
Soprattutto, fanno perdere biodiversità e contribuiscono al riscaldamento del Pianeta. Questi due fenomeni creano le condizioni per la mutazione e diffusione dei virus che possono avere come conseguenza le pandemie, come quella attuale del Coronavirus. Per contrastare questo possibile crescente fenomeno occorre adottare strategie più olistiche di gestione dei rischi, di preparazione alle pandemie e la cooperazione internazionale è indispensabile con nuove regole per fermare l’accaparramento delle terre.
Presupposto delle tre edizioni del Rapporto – frutto di cinquant’anni di impegno di FOCSIV e dei suoi soci a favore dell’agricoltura familiare e in difesa di chi lavora la terra sostenuto con la Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” – è la consapevolezza che la terra, in particolare, quella fertile e l’acqua salubre, sono risorse che si stanno esaurendo, in un mercato globale che tutto fagocita con un modello sviluppista ed estrattivista.
Il modello economico e produttivo, intrapreso in questi decenni, è concentrato ad estrarre, usare e consumare più risorse possibili dalla natura senza tener conto delle ricadute ambientali, umane e di sostenibilità per le generazioni future. Si sfruttano al massimo le risorse della terra per far profitto, per indurre e per soddisfare il desiderio di consumo del mondo ricco ed emergente. Conseguenza diretta di questo comportamento per l’ambiente è la produzione di scarti, rifiuti, umani e materiali, veleni ed emissioni di gas serra, che rendono sterili le terre e inquinano le falde acquifere.
Tutto questo significa nelle società più fragili generare nuovi poveri ed iniquità, calpestare i diritti dei più vulnerabili, provocare espulsioni e migrazioni, causare depauperamento e l’esaurimento delle risorse, soprattutto quelle non rinnovabili. Non solo, questo modello mettendo in serio pericolo il benessere ed il futuro delle nuove generazioni, avvicina a grandi passi il genere umano al punto di non ritorno per la sua stessa sopravvivenza, come per la biodiversità dell’intero Pianeta.
“Sono anNi che i nostri Organismi segnalano a più riprese come in tante parti del mondo vi sia la moltiplicazione di casi di interventi esterni, di governi ed imprese, che cercano di accaparrarsi le risorse essenziali per profitto e controllo di risorse essenziali. È l’estrattivismo, parola coniata per la prima volta in America Latina, un termine che sintetizza l’azione del land grabbing, l’accaparramento delle terre, e di alcune operazioni ad esso collegate. Un termine utilizzato anche da Papa Francesco per indicare quelle azioni di governi e aziende multinazionali volte all’estrazione di risorse strategiche per il mercato internazionale, di beni essenziali ed universali come terra ed acqua. Modello economico finanziario che depaupera il Pianeta e che contribuisce alla fame acuta milioni di persone, secondo il WFP oltre 250 entro la fine dell’anno. Persone che non vanno solo ricordate nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione. – ha dichiarato Gianfranco Cattai, Presidente FOCSIV – Un modello che più volte abbiamo denunciato e che contrastiamo in tante parti del mondo con il nostro impegno di cooperazione allo sviluppo. FOCSIV insieme a CIDSE, l’alleanza delle ONG cattoliche internazionali per lo sviluppo sostenibile, è impegnata affinché siano introdotte norme e politiche a difesa e per la crescita del potere delle comunità locali, così da poter vigilare sulle pratiche attuate localmente dai governi e dalle imprese nazionali ed internazionali, a favore di una maggiore responsabilità e trasformazione dei modelli di produzione e consumo che determinano l’estrattivismo e l’accaparramento delle risorse naturali. Dobbiamo, quindi, accrescere il potere delle comunità di far valere i diritti di chi lavora la terra, in Italia e nel resto del mondo.”
Bisogna riconoscere il ruolo che il land grabbing ha nella distruzione della biodiversità. Lo sviluppo fondato sull’estrattivismo, generatore di terre e acque morte, può causare la mutazione e la diffusione di virus. È il caso del Coronavirus e della probabilità di un aumento delle pandemie nel prossimo futuro, che mostrano l’urgenza del cambiamento. È necessario passare da un paradigma che sta minando la sopravvivenza umana, a partire dalle popolazioni più vulnerabili ed esposte ai rischi e di molte specie viventi, ad un nuovo sviluppo realmente sostenibile.
Nel messaggio di saluto rivolto, in occasione della presentazione del Rapporto de “I padroni della terra”, da parte della Ministra delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova, si sottolinea come “La pandemia ha evidenziato a tutti noi la strategicità della filiera agroalimentare e al tempo stesso che l’accesso al cibo non è scontato. Per questo sostenibilità e resilienza del sistema agricolo sono obiettivi per noi indiscutibili. L’agricoltura, quella che noi abbiamo in mente, significa cura e tutela del suolo e del paesaggio, e al contempo cura di beni come aria e acqua. Un paradigma lontano anni luce dal landgrabbing.”
E ancora “Non ci può essere buona vita e buon cibo senza la tutela del suolo, della terra, dell’aria, dell’acqua, del paesaggio e della biodiversità. Il futuro verde, quello che abbiamo in mente, passa necessariamente da qui, e deve vedere come centrale il ruolo dell’agricoltura, e della sostenibilità della produzione, trasformazione, distribuzione del cibo. Quando parliamo di diritto dei consumatori a conoscere l’origine del cibo, parliamo di questo, e parliamo di questo anche quando lavoriamo per impedire lo spreco alimentare. L’agricoltura del futuro deve essere capace di parlare sempre più e sempre meglio alle nuove generazioni, la più straordinaria leva per l’innovazione, insieme alle donne, su cui fare affidamento.”
Il Rapporto, sostenuto dal progetto “Volti delle Migrazioni” grazie al contributo dell’Unione Europea, ribadisce la posizione della FOCSIV: l’essere a fianco alle comunità più povere e vulnerabili e a chi viene espropriato sistematicamente del diritto universale al cibo e ad una vita dignitosa. Aderendo all’invito di Papa Francesco a condividere con i movimenti popolari la lotta per i tre diritti sacri umani: terra, casa e lavoro.
Nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione FOCSIV vuole evidenziare non solo il suo impegno da quasi 50 anni a fianco alle popolazioni di ogni parte del mondo, ma vuole mettere in evidenza come sia necessaria ed urgente far crescere la consapevolezza sull’esigenza di procedere più speditamente verso uno sviluppo veramente sostenibile a partire dal diritto alla terra delle comunità locali, nel quadro dell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico. È importante, quindi, agire per difendere i diritti di queste persone alla terra, a vivere nella propria terra senza essere costrette a migrare, e per promuovere l’agroecologia che può essere lo strumento per contrastare lo sviluppo delle prossime pandemie.
Difendi chi lavora la terra.
Scarica il Rapporto I Padroni della Terra 2020
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