Continua il Land grabbing in Madagascar
Fonte immagine Let’s save the people of Nosy Mitsio, north west of Madagascar (avaaz.org)
Ufficio Policy Focsiv- Il Madagascar è tra gli stati più colpiti dal fenomeno del land grabbing, con casi noti come Daewoo Logistics nel 2008 e ora in via di discussione e mediazione come con Tozzi Green nel 2023 (istanza italiana per un caso di land grabbing in Madagascar). Proseguendo il nostro impegno politico nel monitorare il fenomeno di accaparramento delle terre a danno dei popoli indigeni e dei contadini (I Padroni della Terra 2023: le raccomandazioni politiche– Land Grabbing e Agroecologia), riportiamo un comunicato congiunto da parte di organizzazioni della società civile che denuncia un progetto turistico del valore di 600 milioni di dollari, finalizzato all’accaparramento di terreni nelle isole di Nosy Mitsio nel nord-ovest del Madagascar. Il progetto turistico prevede la costruzione di un hotel di lusso sottraendo 2.000 ettari di terreno, attualmente utilizzati dai residenti locali per la loro vita personale e collettiva, con impatti ambientali e sociali che rischiano di distruggere il sito e gli spazi di vita e di lavoro delle comunità locali.
La denuncia
Gli abitanti di Nosy Mitsio si trovano in una lotta disperata per difendere le proprie terre e il proprio patrimonio culturale contro la pratica del land grabbing. Dal 2020, le terre degli abitanti sono vincolate da restrizioni governative, inizialmente presentate come misure temporanee, tali restrizioni sono ancora in vigore, e ora la competenza è stata trasferita al Ministero del Turismo nel 2023.
Fino ad oggi, Nosy Mitsio è sempre stata una destinazione popolare e trasformarla in una destinazione turistica di lusso sarebbe un pessimo calcolo socio-economico. I timori di una vendita di terre malgasce da parte dei responsabili politici sono reali. Tenendo conto che nel 2020 l’isola di Anakao, situata nel nord-est dell’isola, è stata venduta a un investitore franco-sudafricano, nonostante la legislazione vigente.
Il progetto
Già nel 2022, il Presidente della Repubblica del Madagascar aveva annunciato il progetto turistico, e più recentemente il capo di gabinetto, Romy Voos Andrianarisoa, è stato incaricato per le trattative con i due principali investitori, MGB Development e 1875 Finance. Il progetto turistico ha un valore di 600 milioni di dollari e prevede la costruzione di un hotel a 5 stelle accompagnato da una serie di strutture di accoglienza, residenziali e per il tempo libero. La realizzazione del progetto richiederà di rilevare 2.000 ettari di terreno per gli investitori, attualmente utilizzati dai residenti locali per la loro vita personale e collettiva.
Gli impatti devastanti
Il progetto turistico su Nosy Mitsio finirà per portare alla totale scomparsa della cultura specifica di queste comunità locali. L’impatto del progetto sulla popolazione è trasversale, poiché agisce su diversi livelli:
- A livello sociale ed economico, si prevede la perdita di terre coltivate e la demolizione di abitazioni, minacciando le fonti di reddito e il tessuto sociale delle comunità locali.
- A livello culturale, la distruzione del patrimonio locale rischia di eliminare l’identità della comunità.
- Sotto l’aspetto ambientale la costruzione delle strutture previste, tra cui il porto, danneggerà le attività di pesca, principale fonte di reddito per gli abitanti locali. Una parte delle numerose palme da cocco verrà abbattuta per costruire un campo d’aviazione e strade. I sistemi di produzione di acqua dolce e di smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue sconvolgeranno l’equilibrio ecologico e la biodiversità marina.
Violazione della la legge malgascia in materia di demanio pubblico
La legge malgascia vieta la privatizzazione su gran parte dell’isola e l’articolo 34 della Costituzione sancisce il diritto di proprietà individuale, consentendo l’espropriazione solo per motivi di interesse pubblico e a condizione di fornire un equo e preventivo indennizzo. È evidente che il progetto turistico non rientra nell’ambito degli interessi pubblici.
Leggi il comunicato integrale qui scaricabile