Guyana: contrasti sui crediti di carbonio agli indigeni
Fonte immagine Today is International Day of the World’s Indigenous People | Cultural Survival
Ufficio Policy Focsiv – come evidenziato in articoli precedenti il dibattito sugli scambi dei crediti di carbonio per favorire la transizione energetica è acceso e controverso (Si protegge la natura con i crediti di carbonio? – FOCSIV; Ma i crediti di carbonio funzionano? – FOCSIV¸ Il mercato dei crediti per la biodiversità rispetto ai crediti del carbonio – FOCSIV; La consultazione sulla “Certificazione degli assorbimenti di carbonio” è illegittima – FOCSIV).
Riportiamo qui un articolo apparso in https://demerarawaves.com/2023/02/15/indigenous-communities-draw-down-gy4-7-billion-from-hess-carbon-credit-payment/, che evidenzia come sia possibile per i governi ricevere consistenti finanziamenti grazie alla vendita dei crediti di carbonio.
La distribuzione e l’utilizzo di questi finanziamenti da parte del governo e verso le comunità locali è però oggetto di dibattito e confronto politico, un dibattito che evidenzia la necessità di trasparenza e responsabilità. In Guyana l’uso dei fondi va solo in parte alle comunità locali a patto che elaborino dei piani di sviluppo locale, mentre sembra non essere chiaro come la maggior parte di questi fondi verranno spesi.
“Le comunità indigene riceveranno milioni di dollari dato che il governo della Guyana ha ricevuto ben 75 milioni di dollari dalla compagnia petrolifera americana Hess Corporation come prima rata per la vendita di crediti di carbonio forestali, a patto che elaborino dei piani di sviluppo. Il Vicepresidente Bharrat Jagdeo, rivolgendosi ai Toshao (capi villaggio amerindi) presso il Centro Conferenze Arthur Chung, ha affermato che, in base alla decisione politica che include le popolazioni dei villaggi nel poter utilizzare i finanziamenti che riceve lo Stato per la vendita dei crediti di carbonio, essi potranno attingere tra i 10 e i 35 milioni di GY$.
Ogni villaggio dovrà aprire un conto bancario speciale per depositare i ricavi dai crediti di carbonio, per un totale di 4,7 miliardi di GY$ (22 milioni di dollari), che sarà soggetto a controlli di responsabilità. I villaggi non potranno utilizzare questi fondi a meno che non presentino piani di sviluppo che dovranno essere approvati dalle comunità sotto la guida dei Toshao. Il Consiglio Nazionale dei Toshao (NTC) ha già sviluppato le linee guida e i modelli per i piani di sviluppo. “Non potete attingere a questo denaro finché non nominate il vostro comitato finanziario e non completate un piano di sviluppo del villaggio”, ha affermato Jagdeo, l’artefice della prima Strategia nazionale di sviluppo a basse emissioni di carbonio durante la sua presidenza. Il Consiglio del villaggio dovrà anche condividere il verbale della riunione per dimostrare se il villaggio abbia approvato il piano di sviluppo.
Le comunità indigene riceveranno direttamente 23,6 miliardi di GY$ (112,5 milioni di dollari) dalla vendita dei crediti di carbonio da parte della Hess Corporation, di cui l’85% sarà destinato all’istruzione. Lionel Thomas, Toshao di Kamarang, ha elogiato il governo per l’iniziativa, ma ha chiesto come il governo sia arrivato a destinare solo il 15 per cento alle comunità dei 750 milioni di dollari di crediti di carbonio venduti.
Tuttavia i sostenitori della manovra hanno ribattuto che se l’amministrazione avesse seguito l’APA (l’Associazione del Popolo Amerindiano) nessuno avrebbe ricevuto nulla, mentre hanno rassicurato che il restante 85% sarà comunque speso per progetti nazionali a beneficio delle comunità indigene e di tutti i cittadini del paese. Inoltre, secondo Jagdeo, alcune organizzazioni, tra cui l’APA, in realtà beneficiano dei fondi dei donatori internazionali e dipingono il governo come cattivo. “Vanno e mentono sulla natura del governo, dicendo che non rispettiamo gli amerindi, e che non rispettiamo il FPIC (Libero Consenso Preventivo e Informato)”
Infine, Il vicepresidente ha colto l’occasione per criticare l’opposizione per non aver fatto nulla per la comunità indigena quando la coalizione era al governo dal 2015 al 2020. Allo stesso modo, ha criticato l’APA per essersi opposta al programma citando la necessità di un consenso libero, preventivo e informato.