Cosa sono le migrazioni sostenibili?
Le migrazioni sono un fenomeno che dovrebbe essere concepito nel quadro dello sviluppo sostenibile, dall’Agenda 2030 al Global Compact sulle Migrazioni. A questo riguardo la European Migration Network (è una rete europea di esperti in materia di migrazione e asilo che lavorano insieme per fornire informazioni e conoscenze obiettive e comparabili sulle questioni emergenti relative all’asilo e alla migrazione in Europa), ha approfondito il tema con riferimento alla politica migratoria europea, cercando di articolare il concetto di “migrazioni sostenibili”.
Nel background document n.11 qui scaricabile, riportiamo e commentiamo per la discussione, le principali conclusioni che sono emerse dalla tavola rotonda sulla “Sustainable Migration from Africa to Europe”.
In linea con la Agenda 2030, che mostra come il fenomeno migratorio possa essere compreso solo se messo in relazione tra le diverse dimensioni sociale, economica e ambientale, la tavola rotonda del Network Europeo sulle Migrazioni ha esplorato il significato di “migrazione sostenibile” che cerca di contemperare le prospettive politiche degli stati di origine, transito e destinazione.
E’ stato affrontato il concetto di “whole of route” fondato su un approccio di triple win: si tratta di riconoscere l’importanza dell’intero percorso migratorio in modo che tutte e tre le parti ne traggano beneficio: i paesi di origine, quelli di destinazione e i migranti stessi, sottolineando come una “migrazione sostenibile” offra ai responsabili politici l’opportunità di governare meglio le migrazioni, in modo che esse possano essere vantaggiose sia per i paesi di origine che per quelli di destinazione.
Secondo questo approccio sono da collegare tra loro in modo trasversale diversi obiettivi di sviluppo sostenibile, ne possiamo citare almeno 5: il primo relativo alla lotta alla povertà (in particolare nei paesi di origine), l’ottavo sul lavoro dignitoso (per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori migranti nei paesi di destinazione), il decimo sulla disuguaglianza (tra paesi di origine e di destinazione, e per canali regolari e sicuri per le migrazioni), l’undicesimo su città inclusive e sostenibili (con riferimento all’integrazione dei migranti nelle città di destinazione), e il sedicesimo su istituzioni giuste (per la difesa dei diritti dei migranti in tutto il loro percorso migratorio).
Sono stati delineati i rischi e i benefici riguardanti l’attuale sistema migratorio Africa – Europa. Tra i primi rientrano la “fuga di cervelli” (la migrazione di manodopera altamente qualificata) e il conseguente brain waste, “spreco di cervelli” (i lavori a bassa qualificazione a cui sono costretti molti immigrati con studi e specializzazioni elevate), la migrazione irregolare, e la nascita di percezioni sui migranti errate, enfatizzate dai media e sfruttate a fini politici, che creano tensioni, preoccupazioni e paura. Tra i benefici invece si sottolinea come la migrazione circolare permetta all’Europa di beneficiare di lavoratori qualificati e non, e all’Africa di usufruire dei benefici economici provenienti dalle rimesse, creando così una migrazione reciprocamente vantaggiosa.
Infine si sottolinea la stretta connessione che dovrebbe esistere tra protezione dei diritti dell’individuo e sviluppo sostenibile, possibile esclusivamente attraverso la creazione di un ambiente sociale ed economico dignitoso per i migranti nei paesi di destinazione, in cui le comunità insediate e le popolazioni locali possano prosperare, e con il riconoscimento e la professionalizzazione del ruolo delle diaspore come agenti di sviluppo nel paese d’origine, attraverso lo studio di strumenti di investimento che valorizzino l’impatto finanziario delle rimesse.
Il concetto di migrazione sostenibile cerca di tenere in conto e di equilibrare gli interessi dei diversi attori in gioco, in particolare dei migranti e delle comunità di destinazione, in modo da rendere sostenibile l’impatto, prendendo in considerazione con lo stesso livello di importanza tutti i fattori che caratterizzano lo sviluppo attuale e futuro dei paesi di partenza e di arrivo.
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What is sustainable migration?
Migration is a phenomenon that should be conceived within the framework of sustainable development, from the 2030 Agenda to the Global Compact on Migration. In this regard, the European Migration Network (is a European network of migration and asylum experts working together to provide objective and comparable information and knowledge on emerging asylum and migration issues in Europe) has deepened the topic with reference to the European migration policy, trying to articulate the concept of “sustainable migration”. In this background document n.11 (here the download), we report and comment for discussion, the main conclusions emerged from the round table on “Sustainable Migration from Africa to Europe”.
In line with the 2030 Agenda, which shows that the migration phenomenon can be understood only if it is related to the different social, economic and environmental dimensions, the roundtable of the European Migration Network explored the meaning of “sustainable migration”.
The concept of “whole of route” has been addressed, based on a triple win approach: it is about recognizing the importance of the whole migration route so that all three parties benefit: countries of origin, destination countries and migrants themselves, stressing that “sustainable migration” offers policy makers the opportunity to better govern migration, so that it can be beneficial for both countries of origin and destination countries.
According to this approach, a number of sustainable development goals are to be linked together in a transversal manner, of which we can cite at least 5: the first related to the fight against poverty (particularly in countries of origin), the eighth on decent work (to safeguard the rights of migrant workers in destination countries), the tenth on inequality (between countries of origin and destination, and for regular and safe channels for migration), the eleventh on inclusive and sustainable cities (with reference to the integration of migrants in destination cities), and the sixteenth on just institutions (for the defense of the rights of migrants throughout their migration journey).
Risks and benefits regarding the current Africa-Europe migration system have been outlined. Among the former are the “brain drain” (migration of highly-skilled labor) and consequent brain waste (the low-skill jobs to which many immigrants with high levels of education and specialization are forced), irregular migration, and the emergence of erroneous perceptions about migrants, emphasized by the media and exploited for political purposes, which create tension, concern and fear. On the other hand, among the benefits, it is stressed that circular migration allows Europe to benefit from skilled and unskilled workers, and Africa to take advantage of economic benefits from remittances, thus creating mutually beneficial migration.
Lastly, it stresses the close connection that should exist between protection of individual rights and sustainable development, which is possible only through the creation of a decent social and economic environment for migrants in countries of destination, in which settled communities and local populations can prosper, and with recognition and professionalization of the role of diasporas as agents of development in the country of origin, through the study of investment tools that enhance the financial impact of remittances.
The concept of sustainable migration seeks to take into account and balance the interests of the different actors involved, particularly migrants and destination communities, in order to make the impact sustainable, taking into account with the same level of importance all the factors that characterize the current and future development of the countries of departure and arrival.