Dialogo dell’Anima del Mondo con un pensionato
Foto: da Ponza Racconta
Con grande piacere pubblichiamo il “Primo episodio dei dialoghi distopici” del nostro amico Mario Carmelo Cirillo, già direttore del Dipartimento per la Valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale dell’ISPRA, che trattano alcune questioni a noi molto a cuore come l’ambiente, il cambiamento climatico e la sostenibilità.
Un pensionato, ben vestito e dall’aria distinta, sta seduto su una panchina all’ombra e sfoglia un quotidiano, in un parco di una città stretta dalla morsa del caldo estivo. Si avvicina l’imbrunire, è uscito dal suo appartamento infuocato per cercare un po’ di refrigerio all’aperto, ma c’è poco da stare allegri, fa ancora caldo e non tira un alito di vento.
Si avvicina alla panchina una signora vestita in maniera eccentrica: una specie di antico peplo bianco e un paio di semplici calzari, tutto qui. Difficile darle un’età; decisamente non è giovane, ma neanche vecchia. I tratti del volto sono regolari, l’aspetto austero ma gradevole, si muove con una certa eleganza e lentamente prende posto sulla panchina.
Signora: Buonasera.
Pensionato: Buonasera.
Signora: Fa caldo, eh?
Pensionato: Accidenti se fa caldo, pensavo che fuori di casa si stava un pochino meglio ma mi sbagliavo. (Osserva la signora con attenzione, è colpito dal suo abbigliamento e dalla sua postura).
Signora: Permette, posso presentarmi? Mi chiamo Anima
Pensionato (perplesso, fa finta di non aver sentito bene): Mi scusi?
Signora (scandisce meglio le parole): Mi chiamo Anima. Anima del Mondo. E lei?
Pensionato (ancora più esitante, tace per qualche secondo, poi si decide e risponde): Io ….. io sono Andrea Bianchi. Ma lei, scusi, ha detto Anima … Anima come? Sa, con questo caldo finisce che pure l’udito ne risente.
Signora: Sono l’Anima del Mondo. (Il pensionato spalanca occhi e bocca, vorrebbe dire qualcosa ma non sa cosa, la signora continua ostentando grande calma): Immagino che sia meravigliato di quanto dico, probabilmente mi prende per una pazza, e se così fosse lo capirei. Ma le assicuro che non sono matta, ho solo bisogno di parlare con qualche umano per raccapezzarmi, perché sono confusa e ….. francamente non ci sto capendo niente.
Pensionato (decide di stare al gioco, tutto sommato la signora non sembra pericolosa, un po’ lo intriga, tutt’al più è una buontempona e in tal caso fare due chiacchiere può essere una buona occasione per distrarsi dal caldo opprimente): Ah, l’Anima del Mondo, certo ….. e ….. come mai da queste parti?
Signora: Gliel’ho detto, sono confusa e ho bisogno di capire.
Pensionato: Certo certo ….. e cosa ha bisogno di capire?
Signora: Vede, sono decenni oramai che assisto a uno spettacolo che non finisce di stupirmi, e che riguarda specificamente l’umanità. Gli umani sono, tra tutti gli esseri viventi, quelli che hanno avuto maggior successo nello svilupparsi utilizzando le risorse che io metto a disposizione. Ma da alcuni decenni si sta verificando un fenomeno paradossale: alcuni tra di voi mettono in guardia sui pericoli che si corrono se si esagera nello sfruttamento delle mie risorse, e in particolare avvertono da molto tempo che se si continua così finisce male a causa delle devastazioni ambientali e dei cambiamenti climatici che sono già in atto, e siamo solo all’inizio ….. eppure l’umanità, soprattutto quella che di autodefinisce più avanzata e ricca, invece di agire come una persona sola per arginare questa cosa, sembra infischiarsene. E confesso che ciò mi sembra al di là di ogni ragionevolezza. Com’è possibile che a fronte di un pericolo così grande, che da decenni viene studiato, analizzato e spiegato con grande dettaglio da alcuni di voi con gli strumenti molto potenti messi a punto e che voi definite “scientifici”[1], come è possibile dico che, a fronte di tutto ciò, l’umanità nel suo complesso, ma soprattutto quella più responsabile dei disastri ambientali, fa poco o niente? Senza curarsi non solo della natura ma della stessa sopravvivenza dell’umanità, soprattutto di tutte quelle donne, uomini e bambini che muoiono a causa dei disastri o che sono costrette a fuggire per trovare condizioni di vita relativamente migliori?
Pensionato (pensa:”Eccola lì, è un’ambientalista un po’ eccentrica, vediamo dove vuole arrivare”): Beh certo, questi cambiamenti climatici sono un bel macello, lo stiamo vedendo col caldo che fa, e mi pare che oramai ne siamo tutti consapevoli. Ma, capisce, qua ci sono una quantità di altri problemi: la guerra, l’inflazione, la pandemia ….. ci mancava solo la crisi di governo e le elezioni anticipate balneari! Comprenderà che con tutte queste urgenze la faccenda del clima magari non è proprio in cima ai pensieri, in particolare tra quelli che contano.
Signora: È proprio questo che mi stupisce, e non poco. Perché, vede, tra tutti i problemi che lei ha elencato (e ce ne sono tanti altri, lo so) quello dei cambiamenti climatici, insieme al deterioramento dell’ambiente, è di gran lunga, dico di gran lunga, quello più importante.
Pensionato (sorride indulgente): Mah, non esageriamo. Capisco la grande importanza del tema, per carità, ma se permette la guerra, la crisi energetica, la pandemia hanno ben altra urgenza. Mi scusi sa, ma le priorità sono priorità. Capisco il ghiacciaio che si scioglie, il caldo afoso, ma di COVID si muore, come pure a causa della guerra. E se rimaniamo senza energia sono guai serissimi sia per le famiglie che per le imprese.
La signora rimane silenziosa per un po’, sembra quasi faccia fatica ad accogliere le parole del pensionato, poi riprende:
Signora: Ecco il punto, ho capito: secondo voi l’ambiente devastato e il clima impazzito sono una cosa, la pandemia un’altra e così via per la guerra, l’energia, i fenomeni migratori e via dicendo, tutta roba separata che può essere affrontata e risolta una per una prescindendo da tutto il resto. Ma scusi, ma i vostri scienziati (è questo il termine che utilizzate, vero?) non sono giunti da decenni alla conclusione che “tutto è connesso con tutto”? È oramai da un secolo che avete sviluppato una disciplina formidabile che chiamate “meccanica quantistica”, che studia l’infinitamente piccolo, dove si vede con chiarezza questa cosa, tanto è vero che si parla della realtà come di un “unbroken whole”, una unità senza divisioni[2].
Pensionato (si incuriosisce): La realtà è una unità senza divisioni? E questo è supportato dalla scienza, non è il discorso di qualche ciarlatano?
Signora: No, non è il discorso di qualche ciarlatano, ma di fior di scienziati che studiano con gli strumenti della meccanica quantistica i costituenti fondamentali della realtà come fotoni, elettroni, protoni e così via.
Pensionato: Davvero? Della meccanica quantistica conosco solo il nome e poco più. Ma lo sa che mi ha incuriosito?
Signora: E un’altra disciplina da voi sviluppata, che chiamate “scienza della complessità”, mostra che reti di connessioni ci sono anche nel mondo macroscopico, quello che percepite con i vostri sensi, tanto è vero che spesso, quando poi fate qualche azione, vi accorgete che ci sono degli “effetti collaterali indesiderati” dovuti a collegamenti che non si è stati capaci di considerare preventivamente[3].
Pensionato: Di questo ne so qualche cosa di più, ad esempio so degli effetti negativi non previsti causati da alcune grandi opere come la diga di Assuan.
Signora: E allora ci vuole tanto a capire che le devastazioni ambientali e il riscaldamento climatico sono all’origine di siccità, desertificazione, ondate di calore, migrazioni, pandemie, carestie, conflitti, e chi più ne ha più ne metta? E che io, fondamento di ogni forma di vita, compresa la vostra, sono prossima al collasso per colpa vostra? E che dunque questa questione è “la madre di tutti i problemi”? E se è così, ed è così, perché non fate nulla per contrastare questo processo di cui siete responsabili?
Pensionato (disorientato, un po’ contrariato dalle accuse dirette al genere umano da una tizia che poi non si sa bene da dove viene e cosa fa): Che vuole che le dica? Io cerco di tenermi informato, guardo la TV, ascolto la radio, leggo il giornale, ma onestamente che le devastazioni ambientali e il riscaldamento climatico sono “la madre di tutti i problemi” ….. boh! E poi questo fatto per cui è colpa nostra se sta andando tutto a rotoli, beh, non ci sto! Io non ho nessuna colpa se le cose vanno male, bisognerebbe prendersela con i veri responsabili.
E comunque non è vero che non si fa niente per contrastare i cambiamenti climatici e l’inquinamento, so che ci sono tante iniziative, ce n’è stata una a Glasgow lo scorso novembre, e poi anche l’Europa ha la transizione ecologica tra le sue priorità …..
Signora (incalzante, quasi lo interrompe): Guardi, non voglio deluderla, ma io conosco meglio di chiunque altro la situazione e le assicuro che le cose non stanno per nulla migliorando, al contrario. Sì, di clima e di ambiente oramai se ne parla tantissimo, anche nella pubblicità: guai se un prodotto o un servizio non è ecocompatibile e non contribuisce alla lotta ai cambiamenti climatici! Ma, mi creda caro signore, nonostante il gran parlare che se ne fa, c’è poca sostanza, e insomma quanto si fa è assolutamente insufficiente per tamponare la situazione. Mi pare che più che la transizione ecologica continuate ad agire per favorire il riscaldamento climatico, e le conseguenze, glielo assicuro, saranno assolutamente catastrofiche, per me ma anche per voi: quello che state vedendo è solo l’inizio, mi capisce?
Pensionato (decisamente contrariato): Beh, non esageriamo! Mi sembra che lei stia adoperando i toni apocalittici di tanti ambientalisti che ragionano a senso unico: conta solo l’ambiente, tutto il resto non conta. E poi mi scusi, sa, ma io non so chi sia lei né perché sta facendo questa pantomima. Se vuole terrorizzarmi con discorsi catastrofici sull’ambiente e sul clima e incolparmi per questo, guardi, le dico che ho già le mie preoccupazioni, che mi bastano e mi avanzano. E poi non sono io responsabile di questi ipotetici disastri climatici e ambientali, ci pensasse chi li ha prodotti a rimediare! E non ci sto a farmi manipolare, per cui la saluto, si è fatto tardi.
Il Pensionato si alza dalla panchina e si allontana, la Signora lo guarda con tristezza, scuotendo la testa.
[1] Vedi: Global Environment Outlook 6, 2019 (https://www.unep.org/resources/global-environment-outlook-6), e Rapporti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) relativi al sesto ciclo di valutazione, 2021-2022; https://ipccitalia.cmcc.it/cose-lipcc/.
[2] Vedi: Ghirardi, G. C., 1997. Un’occhiata alle carte di Dio. Gli interrogativi che la scienza moderna pone all’uomo. Il Saggiatore, Milano.
[3] Vedi: Cirillo M.C., 2014, “Science and environmental stewardship”, Global Bioethics, 2014, Vol. 25, No. 2, pp. 114–124.