Dialogo dell’Anima del Mondo con un perplesso
Con grande piacere pubblichiamo il “Secondo episodio dei dialoghi distopici” del nostro amico Mario Carmelo Cirillo, già direttore del Dipartimento per la Valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale dell’ISPRA, che trattano alcune questioni a noi molto a cuore come l’ambiente, il cambiamento climatico e la sostenibilità. Il primo episodio è apparso il 23 Agosto qui: Dialogo dell’Anima del Mondo con un pensionato – FOCSIV
È una bella mattinata di fine estate, la temperatura – finalmente! – è gradevole. Un signore di mezza età dall’abbigliamento sportivo ma ricercato consuma un cappuccino e un cornetto a un tavolino all’esterno di un bar affollato, nelle adiacenze dell’università.
Una signora, con un abbigliamento che ricorda quello delle suffragette di fine ottocento, si aggira tra i tavoli esterni del bar; è alla ricerca di un posto a sedere, e nel suo vagare si avvicina al tavolino del signore.
Per strada è in corso una manifestazione di giovani sul clima. Il signore osserva il corteo con aria severa, fa fatica a contenersi.
Signore (a mezza voce): Eccoli qua i gretini[1]! Pensassero a studiare invece che urlare stupidaggini per le strade!
Signora (rivolta al signore): Mi scusi, posso? È tutto pieno …..
Signore (la guarda accigliato e replica un po’ infastidito): Prego prego, tanto io ho quasi finito.
La signora prende posto al tavolino del signore e gli rivolge un sorriso di gratitudine.
Signora: Ha visto quanti giovani per la strada? Che belli!
Signore: Se sono belli o brutti non lo so, quello che so è che dicono tante sciocchezze.
Signora: Cioè ?
Signore: Ma non li sente, non vede i cartelli? “Giustizia climatica”, “Ci avete rotto”, “Ci stare rubando il futuro” ….. Secondo loro noi siamo gli unici responsabili dei cambiamenti del clima, e se il loro futuro è compromesso è tutta colpa nostra, una cosa che non sta né in cielo né in terra! I cambiamenti climatici ci sono da sempre, ben prima della comparsa dell’uomo sulla terra … (si interrompe guardando con attenzione la signora, e per la prima volta fa caso al suo abbigliamento): mi scusi, ma con tutto questo parlare che si fa in televisione, nei giornali e nei social di alte temperature, siccità, incendi, desertificazione e via discorrendo, con toni sempre più catastrofici, voglio dire ….. lei di tutto questo non sa nulla? Che per caso vive fuori dal mondo?
Signora (sorride indulgente): Le assicuro che nessuno è dentro il mondo più di me. È che volevo capire perché c’è l’ha tanto con quei ragazzi ….. (si rivolge al cameriere che nel frattempo è sopraggiunto): un caffè e un bicchiere d’acqua naturale a temperatura ambiente, grazie.
Signore: Non ce l’ho con i ragazzi, ce l’ho con chi li spinge a sostenere delle cose non vere, e cioè che vi è un’emergenza climatica dovuta all’uomo! E ce li mettono contro questi ragazzi, contro di noi che gli assicuriamo un benessere che alla loro età, noi, neanche ci sognavamo!
Signora: A me sembrano dei giovani preoccupati per il riscaldamento climatico in atto, e del resto i più recenti rapporti di valutazione del Panel internazionale sul cambiamento climatico (l’IPCC [2]) non sono per niente rassicuranti.
Signore: Qui la volevo! Cara signora, l’IPCC è un soggetto politico, non scientifico, e dietro le sue affermazioni catastrofiche si muovono interessi politici ed economici, questa è la verità!
Signora: Sarà così ….. ma se mi permette – e non se ne abbia – non è che sull’altro fronte, quello delle fonti fossili, sono tutte rose e fiori! A me risulta che già a fine anni ‘70 del secolo scorso la Exxon Mobil[3] aveva compreso prima di altri la crisi climatica cui si stava andando incontro a causa delle emissioni di CO2 dovute alle attività umane; nei decenni successivi la multinazionale ha alimentato dubbi sul riscaldamento globale, facendo pressione per bloccare iniziative e azioni a livello sia degli USA che internazionale. Da 40 anni le multinazionali del gas, del petrolio e del carbone usano le strategie più sofisticate e spregiudicate per minare l’azione globale sul clima, la COP 26 di novembre 2021 a Glasgow[4] è solo l’ultimo esempio[5].
Signore (perplesso ci riflette un po’ su, poi replica): Sì, è possibile, cosa vuole che le dica ….. comunque rimanendo sul piano scientifico, che è quello che mi è più congeniale, la realtà è questa: non è affatto dimostrato che i cambiamenti climatici in atto siano dovuti all’uomo, e glielo dice un cultore della materia!
Signora: Quindi l’uomo non ha alcuna responsabilità?
Signore: Non dico questo. Dico che le affermazioni apocalittiche dell’IPCC sul futuro climatico del pianeta, e l’attribuzione di tutta la responsabilità al genere umano, e sottolineo “tutta”, non sono pienamente dimostrabili sotto il profilo scientifico; tra l’altro talune situazioni, anche estreme, possono ben essere figlie della variabilità meteorologica tra un anno e l’altro, mentre per parlare di cambiamenti del clima occorre ragionare su tempi lunghi, di trent’anni e oltre[6]. Che poi l’uomo sia la causa dell’inquinamento del pianeta, questo è verissimo, ma è tutto un altro discorso.
Signora (con espressione afflitta): Inquinamento del pianeta e consumo smodato delle risorse della terra e del mare. E mi perdoni, tutto questo non è dovuto a un’economia basata sulla combustione delle fonti fossili, cioè carbone, petrolio, gas naturale, che bruciando emettono, oltre alla CO2 [7], inquinanti dell’aria come PM10, ossidi di azoto e tanti altri?
Signore: Su questo non ci piove. Ed è proprio sull’inquinamento che bisognerebbe impegnarsi, ma sul tema purtroppo non vedo segnali incoraggianti all’orizzonte.
Signora (il volto esprime grande tristezza): Neanch’io ….. ma ….. mi scusi ….. (beve il caffè che nel frattempo le è stato servito): se ho capito bene quello che dice, per quanto riguarda il riscaldamento climatico non è possibile affermare che sia tutto dovuto all’influenza dell’uomo; ma non possiamo neanche escluderla del tutto, giusto?
Signore: Esattamente.
Signora: Inoltre l’inquinamento e il degrado del territorio e del mare che stanno devastando il pianeta sono dovuti a un’economia basata, tra le altre cose, sulle fonti fossili.
(Il signore annuisce).
E allora, anche supponendo che l’uomo non sia responsabile del 100% del riscaldamento climatico, ma diciamo solo del 50% [8], stante la disastrosa situazione ambientale dovuta in gran parte alla combustione delle fonti fossili, non le sembra ragionevole una radicale azione di modifica del sistema? Una modifica orientata alla eliminazione della combustione delle fonti fossili, così si prendono due piccioni con una fava, perché non si emetterebbero più nell’atmosfera né inquinanti, né CO2?
(Il signore la guarda con interesse crescente).
Fonti fossili che, detto tra di noi, prima o poi si esauriranno, e poi – me lo lasci dire, visto che è uno competente – bruciare una cosa pregiata come il petrolio, da cui si ricavano una quantità di prodotti che trovano impiego nei computer, nei cellulari, nei componenti per apparecchi medicali e tanto altro, è la cosa più stupida che si possa fare.
Signore (perplesso): Voglio riflettere su quello che dice ….. a prima vista mi sembra che abbia un senso. Ma ….. c’è un ma ….. voglio dire, si rende conto di cosa significa una modifica così radicale del nostro modello di sviluppo quale quella da lei prospettata? Come si fa in quattro e quattr’otto a fare una trasformazione di questo genere, e per di più su scala globale ….. e con i macelli geopolitici in corso ….. (scuote la testa, è sconfortato).
Signora: Sul fatto che non sia una cosa facile, sono d’accordo con lei. Però mi chiedo – e le chiedo – che si fa? Qual è l’alternativa? Conosce un “piano B”?
(Fa una pausa, il signore ha lo sguardo smarrito e tace, non sa cosa dire. La signora riprende):
Si continua ad andare avanti come adesso, consapevoli degli enormi disastri ambientali che state procurando e che continuerete a procurare al pianeta? E del vostro colpevole contributo – che magari non sarà il 100%, ma che comunque c’è – al riscaldamento climatico in atto? Con tutte le altre criticità che sono collegate all’inquinamento, e all’aumento delle temperature, e allo sfruttamento irresponsabile e spesso criminale delle risorse naturali a danno soprattutto delle comunità più povere e vulnerabili nel Sud del mondo? Sto parlando di aumento di malattie e di morti per l’inquinamento ambientale e per le ondate di calore, di siccità, desertificazione, migrazioni, pandemie, carestie, conflitti, eccetera eccetera eccetera. Non conviene, invece di criticare questi giovani che sono seriamente – e a ragione – preoccupati per il loro futuro, sostenerli in tutti i modi possibili?
Signore (sempre più perplesso): Ma ….. ammesso che quello che dice sia ragionevole ….. voglio dire ..… posso anche rivedere le mie idee su questi ragazzi, ma cosa cambia se io, da solo, mi metto dalla loro parte? Nel mondo ci sono poteri che decidono le dinamiche economiche e geopolitiche[9], che posso fare io da solo?
Signora: Non è solo, tutt’altro. Oggi nel mondo chi decide veramente sono pochi e le loro decisioni, purtroppo, sono spesso letali per l’umanità e per il pianeta[10]. Ma chi subisce queste decisioni e ne paga le conseguenze sono miliardi e miliardi di persone: non pensi sono all’Italia, all’Europa o all’Occidente dove vivete nell’abbondanza. In Africa, in Asia, in Sud America ci sono miliardi di persone le cui condizioni di vita peggiorano di anni in anno, in alcuni casi di giorno in giorno, e che non hanno quasi più nulla da perdere, perché hanno già perso tutto o lo perderanno tra poco. Lo sa cosa possono innescare nei prossimi anni questi poveracci in termini di sommosse, pressioni migratorie e chi più ne ha più ne metta?
(Fa una pausa, il signore tace. È visibilmente scosso).
Se non è possibile cambiare le cose dall’alto, vanno cambiate dal basso. Certo chi ha in mano le leve del potere e spinge per il mantenimento dello status quo farà di tutto per opporsi al cambiamento, userà tutte le armi di cui dispone per manipolarvi e portarvi dalla sua parte, convincendovi che questo è il migliore dei mondi possibili, e che si potrà andare avanti così all’infinito[11]. Ma i fatti raccontano un’altra storia, e i nodi stanno venendo al pettine.
(Ancora una pausa, il signore la guarda senza dire una parola).
Purtroppo vanno messi nel conto prezzi anche molto molto alti da pagare, perché per come si sono messe le cose una “transizione dolce” è molto difficile, quasi impossibile. Ma non ci sono alternative, è necessario che tutti e ciascuno di voi faccia la sua parte fino in fondo.
(Si alza per andare a pagare il conto e andare via).
Se riuscirete a cambiare, vi salverete. E salverete anche me, che sono l’Anima del Mondo. Buona fortuna! (Si allontana).
Signore (stranito): Anima ….. di che? (La guarda mentre si allontana e borbotta tra sé e sé): Che tipa strana! Ma da dove è sbucata?
[1] Termine di recente introduzione evocativo di “cretini”, che viene associato con valenza dispregiativa a Greta Thunberg, giovane attivista svedese contro il riscaldamento climatico, e a tutti gli altri giovani attivisti per il clima.
[2] Vedi i Rapporti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) relativi al sesto ciclo di valutazione, 2021-2022: https://ipccitalia.cmcc.it/cose-lipcc/.
[3] La Exxon Mobil è una delle principali compagnie petrolifere statunitensi di importanza mondiale ed opera sul mercato europeo coi marchi Esso e Mobil.
[4] La COP26 è la conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021.
[5] DunlapRE, McCrightAM. 2015. Challenging climate change: the denial countermovement. In Climate Change and Society. New York: Oxford Univ. Press.
Farrell J. 2016. Network structure and influence of the climate change counter-movement. Nat. Clim. Change, vol. 6, pag. 370–374.
Vedi anche:
https://lavialibera.it/it-schede-846-industria_fossile_lobby_negazionisti
[6] https://www.agi.it/cronaca/news/2022-08-08/clima-afa-siccita-intervista-franco-prodi-17685831/
[7] La CO2 (anidride carbonica o biossido di carbonio) è il principale gas serra responsabile del riscaldamento climatico attribuito all’uomo.
[8] Vedi: Scafetta, N. Reconstruction of the Interannual to Millennial Scale Patterns of the Global Surface Temperature. Atmosphere 2021, 12, 147. https://doi.org/10.3390/ atmos12020147.
[9] Cfr.: Three Decades of Climate Mitigation: Why Haven’t We Bent the Global Emissions Curve? 2021. Annual Review of Environment and Resources, Vol. 46, pag. 653-689, https://www.annualreviews.org/doi/full/10.1146/annurev-environ-012220-011104. Già nell’abstract dell’articolo si afferma che “un filo conduttore che emerge nella letteratura esaminata è il ruolo centrale del potere”.
[10] Cfr., oltre all’articolo citato nella nota precedente: http://effimera.org/la-dittatura-della-finanza-e-il-mercato-del-gas-di-andrea-fumagalli/?fbclid=IwAR278Sh6EIlOgAZLOqSSY06pXjxYHyapng6E47_OuXcbbB3HhYelYnIr29E, dove si parla esplicitamente di oligarchie finanziarie che ragionando in termini speculativi hanno esclusivamente una visione di breve termine, che si rivela non solo inutile, ma addirittura deleteria per problemi che necessitano di visioni di medio-lungo periodo, come tipicamente i cambiamenti climatici. Su questa problematica vedi anche: https://www.focsiv.it/post-economia/?fbclid=IwAR1Eu4R1Vzuu-wZLWqNPzJ5tC-Z6p8JaAWA0091rXwW_iIH3mm9FE8xiKDU.
[11] Cfr. l’articolo di cui alla nota numero 9, dove tra l’altro si evidenzia come l’attuale corrente di pensiero mainstream sostiene che le risposte a tutte le questioni, incluso i cambiamenti climatici, possono essere affrontate all’interno del paradigma socioeconomico attuale, e vede il futuro come una semplice estensione dell’oggi (pag. 658-659).