Dialogo dell’Anima del Mondo con un tecnofilo
Fonte immagine da Forbes.it
Ecco il quinto episodio dei dialoghi distopici del nostro amico Mario Carmelo Cirillo, già direttore del Dipartimento per la Valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale dell’ISPRA, che trattano alcune questioni a noi molto a cuore come l’ambiente, il cambiamento climatico e la sostenibilità. Il primo episodio è apparso il 23 Agosto 2022 qui: Dialogo dell’Anima del Mondo con un pensionato – FOCSIV; il secondo episodio il 27 Settembre 2022 qui: Dialogo dell’Anima del Mondo con un perplesso – FOCSIV; il terzo episodio il 25 ottobre 2022 in Dialogo dell’Anima del Mondo con un’addetta ai lavori – FOCSIV; e il quarto episodio il 29 novembre 2022 in Dialogo dell’Anima del Mondo con una mamma – FOCSIV.
Un grande centro commerciale, è piena estate. Una ragazza molto avvenente si aggira con l’aria spaesata. Un giovane aitante e dall’aria sveglia la intercetta con lo sguardo e parte all’abbordaggio.
Giovane: Scusami, posso esserti utile? Mi sembri un po’ smarrita.
Ragazza: Sì … cioè … no …
Giovane (sfoggiando il migliore dei sorrisi): Vieni vieni sediamoci qua, volevo giusto prendere un caffè, ti offro qualcosa se permetti.
Si siedono a un tavolino di un bar e ordinano due caffè.
Ragazza: Grazie … è che fuori fa un caldo terribile, e mi sono rifugiata in questo posto per trovare un po’ di refrigerio.
Giovane: Sì è vero, fuori abbiamo 40 gradi all’ombra. Per fortuna la tecnologia ci consente di creare questi ambienti confortevoli, così ce ne possiamo infischiare allegramente delle ondate di calore e di tutti gli altri inconvenienti dovuti a questo clima impazzito.
Ragazza: Infischiarcene fino a un certo punto, mi pare che di disagi ce ne siano fin troppi … oramai le ondate di calore si susseguono a ritmo sempre più frequente, come pure le bombe d’acqua, e poi c’è la siccità e insomma … non c’è da stare allegri.
Giovane (rapito dalla bellezza della giovane): A proposito, io sono Alex.
Ragazza (esitante): Io … io Anima.
Giovane: Anima? Bellissimo nome, etereo, direi spirituale, come Madonna. Però Anima mi piace di più … Ma dicevamo dei capricci del clima, giusto? Sì è vero, qualche disagio lo creano, ma stai tranquilla, con la tecnologia di cui disponiamo oggi non c’è problema che non siamo in grado di affrontare e risolvere. E te lo dico a ragion veduta, sai, io mi occupo di innovazione tecnologica, per l’appunto, in particolare nel campo dell’ambiente e del clima. E tu che fai?
Ragazza: Diciamo che anch’io mi occupo di ambiente e di clima, forse con un taglio un po’ diverso.
Giovane: Ah bene, ci occupiamo degli stessi temi ma da prospettive differenti. Mi incuriosisci, ma non voglio indagare oltre per ora … (con aria da piacione consumato): avremo modo di approfondire la nostra conoscenza.
E comunque sì, inutile negarlo, siamo nel bel mezzo di una transizione climatica, ma io contrariamente a tanti che usano toni catastrofisti sono ottimista: con le conoscenze e la tecnologia di cui dispone, l’umanità è perfettamente in grado di affrontare queste criticità.
Ragazza: Ottimista? Beato te, io lo sono un po’ meno, non mi sembra che la riduzione delle emissioni di CO2 stia procedendo come sarebbe necessario per contenere il riscaldamento globale entro limiti accettabili.
Giovane (con l’aria di chi la sa lunga): Mia cara, ma tu credi ancora alla favola della decarbonizzazione? Guarda che nel mondo di quelli che contano veramente, non c’è alcuna intenzione di rinunciare a utilizzare le fonti fossili per produrre energia, sicuramente non con quei ritmi che sarebbero necessari per rimanere abbondantemente al di sotto dei 2 gradi di riscaldamento del pianeta entro fine secolo[1]. No no, il problema sarà affrontato e risolto con ben altri strumenti tecnologici.
Ragazza: Cioè ?
Giovane (le prende una mano con finta noncuranza): Tesoro, sto parlando di geoingegneria climatica!
Ragazza (si sottrae alla presa ma lentamente, con delicatezza, non vuole mal disporre l’interlocutore): Geoingegneria climatica ?!
Giovane: Certamente mia cara. Se l’aumento di CO2 in atmosfera tende a riscaldare il pianeta, è sufficiente diminuire l’energia in arrivo sulla terra per rimettere le cose a posto.
Ragazza: Ma l’energia che arriva sulla terra proviene dal sole! (Con aria ironica): Che per caso avete messo a punto un potenziometro che permette di diminuire e aumentare a piacimento l’energia che il sole manda sulla terra?
Giovane (ridendo fragorosamente): Ma certo che no! (Ridiventando serio): Però possiamo ributtare nello spazio una parte dell’energia radiante del sole in arrivo sul nostro pianeta. È un fenomeno che accade anche in natura quando c’è una grande eruzione vulcanica: con l’eruzione si producono tra le altre cose enormi quantità di minuscole particelle note come aerosol, che vengono proiettate nell’alta atmosfera; queste particelle riflettono verso lo spazio parte dell’energia radiante del sole in arrivo sulla terra, con la conseguenza di abbassare la temperatura sull’area del pianeta interessata da questo fenomeno, che dura fin quando le particelle rimangono nell’alta atmosfera.
Ragazza: E voi pensate di fare la stessa cosa dei vulcani!
Giovane: Perché no? Non c’è problema che la tecnologia non possa risolvere! Abbiamo le conoscenze e gli strumenti tecnologici che ci permettono di immettere nell’alta atmosfera del nostro pianeta delle particelle in quantità sufficiente per avere la riduzione di temperatura desiderata, controbilanciando così il riscaldamento provocato dalla CO2 e dagli altri gas a effetto serra. Facile, no?
Ragazza: E davvero pensate di poter controllare il clima del pianeta terra con la stessa facilità con cui controllate la climatizzazione di questo centro commerciale? Ma vi rendete conto dell’immensa complessità del sistema climatico di questo pianeta? E di come gli effetti dell’immissione di aerosol nell’alta atmosfera dipendono da una miriade di fattori, la gran parte dei quali non solo non sono sotto il vostro controllo, ma neanche immaginate come intervengano nel determinare la risposta del clima?
Giovane (con aria di sufficienza): Mia cara, sull’argomento lavorano fior di scienziati e di tecnici che conoscono perfettamente i processi che determinano il clima sulla terra in tutta la sua complessità, per cui …
Ragazza (lo interrompe): Guarda, che questi fior di scienziati e di tecnici conoscano perfettamente i processi climatici in tutta la loro complessità è una castroneria grande quanto il monte Bianco! Ci sono ancora tantissime cose poco o nulla comprese e conosciute da voi sul clima della terra. Come potete pensare di manomettere senza danni un sistema ipercomplesso e delicatissimo come il clima, che per gran parte vi è ignoto?
Giovane (è colto in contropiede, pensa: “Questa ne sa più di quanto immaginavo … ma come fa, così giovane?”, cerca di correre ai ripari): Fermati fermati, mi sono spiegato male! Nessuno nega la complessità del sistema climatico, e il fatto che ci sia ancora da imparare e da capire. Quello che voglio dire è che, vista la situazione in cui ci siamo infilati, appare sempre più inevitabile dover ricorrere alla geoingegneria per far fronte al surriscaldamento del pianeta, e questo, stai serena, sarà fatto sulla base delle migliori conoscenze scientifiche e tecniche disponibili. E guarda che questo non lo dico solo io, ma anche un rapporto delle Accademie Nazionali delle Scienze degli USA[2].
Ragazza (con aria da finta tonta): Ma davvero? E nel rapporto c’è scritto che questa diavoleria sostituisce in tutto e per tutto la riduzione delle emissioni di CO2?
Giovane: Beh, lo sai come funziona il politically correct, no? Nel rapporto si dichiara che la geoingegneria solare (si chiama anche così) non è un’alternativa alla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, che va comunque perseguita, ma tanto chi ci crede? È come nei bugiardini dei farmaci dimagranti, dove si scrive che chi li usa deve comunque seguire una dieta corretta, e poi invece si prendono perché così ci si può strafogare a piacimento senza ingrassare. (Ride di gusto, convinto di aver fatto una battuta irresistibile).
Ragazza: Mah, secondo me non è proprio così, ma lasciamo andare .. e comunque, siccome parliamo di clima globale, cioè di tutto il mondo, chi decide di immettere questo aerosol nell’alta atmosfera? Siamo sicuri che se, tanto per dire, gli USA decidono di fare una cosa del genere, Cina e Russia stanno a guardare senza far nulla?
Giovane (con l’aria del “so tutto io”): Certo la gestione di problemi globali impone una governance globale. E ci sono le sedi deputate per questo, penso all’IPCC[3] prima di tutto, e poi ad altri contesti sempre in ambito sovranazionale.
Ragazza: I rapporti dell’IPCC sono piuttosto tiepidi sulla geoingegneria, considerano i suoi metodi poco maturi e molto rischiosi, e preferiscono di gran lunga l’opzione di eliminare le emissioni di gas serra[4].
Giovane (pensa: “Che furbacchiona! E mostrava di non sapere nulla della geoingegneria!”): Mia cara, la tecnologia evolve a velocità che spesso non immaginiamo, io sono certo che in tempi brevi i metodi della geoingegneria saranno più che maturi e affidabili.
Ragazza: E i rischi collaterali? L’immissione nell’alta atmosfera di aerosol può alterare i cicli idrologici a livello globale! Tanto per fare un esempio, c’è il rischio di modificare il regime dei monsoni che sono alla base della produzione di cibo per miliardi di persone[5], e questo non sarebbe certo l’unico effetto collaterale indesiderato. E come al solito sono i più deboli che pagano il prezzo maggiore … Insomma, non riesco a capire perché a fronte di una soluzione lineare, cioè la decarbonizzazione, l’umanità dovrebbe ricorrere a strumenti tecnologici che sono tutt’altro che maturi, complicati da gestire politicamente, problematici sul piano etico, e con effetti collaterali, in parte non previsti e non prevedibili, che potrebbero essere disastrosi.
Giovane: Sei tanto bella quanto pessimista! Ti assicuro che troveremo il modo per applicare questo, e altri metodi di geoingegneria climatica, massimizzando i benefici e minimizzando i rischi. Quelli come me sono qui per questo, non ti pare? E d’altra parte «Il cambiamento climatico è solo una questione ingegneristica», come ha affermato Rex Tillerson[6].
Ragazza: Chi, il Rex Tillerson che è stato amministratore delegato della compagnia petrolifera Exxon Mobil, e successivamente Segretario di Stato sotto la presidenza Trump?
Giovane: Esattamente.
Ma adesso basta parlare di clima e di geoingegneria, che ne dici se questa sera andiamo a cena insieme? Conosco un posticino nelle vicinanze che è una meraviglia!
Ragazza: Ti ringrazio, ma questa sera ho altri impegni. E adesso devo proprio andare, grazie del caffè.
Giovane: Ok, dammi il numero del tuo cellulare così ci sentiamo e possiamo riprendere il discorso.
Ragazza (alzandosi): Non ho cellulare, mi spiace.
Giovane: Sì vabbè … chi ci crede … (mentre la ragazza si allontana): Almeno dammi il tuo nome per intero, magari ti rintraccio nella rete !
Ragazza (mentre se ne va): Sono l’Anima del Mondo, e nella rete non mi troverai mai, perdi il tuo tempo!
Mi troverai, se ne sei capace, in un’alba o in un tramonto, nel sorriso di una bimba o nel pianto di un vecchio, nello sguardo pieno di speranza di una giovane madre stipata col figlio di pochi mesi in un barcone in mezzo al mare, o nella disperazione di chi ha perso i propri cari in un bombardamento. Ma devi esserne capace!
Giovane (la segue con lo sguardo mentre si allontana, mormora tra sé e sé): Che grande paracula! L’Anima del Mondo … ma a chi la racconta?
Ed è pure in gamba, molto preparata, anche se non vuol darlo a vedere … chissà per quale organizzazione lavora … magari per qualche multinazionale che vuole farsi un’immagine super-green, e poi è tutto una super-presa per i fondelli.
Sicuramente prende una barca di soldi per quanto è brava!
Comunque, mi sa tanto che a questo giro mi è andata male …
[1] Il riferimento è agli accordi di Parigi sul clima del 2015.
[2] National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine. 2021. Reflecting Sunlight: Recommendations for Solar Geoengineering Research and Research Governance. Washington, DC: The National Academies Press. https://doi.org/10.17226/25762.
[3] IPCC: International Panel on Climate Change, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite.
[4] https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/geoingegneria–cosa-ci-dicono-i-report-ipcc–599480
[5]Cfr. per es. Wil Burns, David Dana and Simon James Nicholson Editors. 2021. Climate Geoengineering: Science, Law and Governance. Springer.
[6] Cfr. l’articolo citato nella nota 4.