Dialogo tra l’Anima del Mondo, una Migrante e un Passante

Fonte immagine Il clima inospitale nelle città con sindaci anti-immigrazione (openpolis.it)
Presentiamo il settimo episodio dei dialoghi distopici del nostro amico Mario Carmelo Cirillo, già direttore del Dipartimento per la Valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale dell’ISPRA, che trattano alcune questioni a noi molto a cuore come l’ambiente, il cambiamento climatico e la sostenibilità. Il settimo episodio non poteva non allargare lo sguardo ai migranti, dopo la tragedia di Cutro. Il primo episodio è apparso il 23 Agosto 2022 qui: Dialogo dell’Anima del Mondo con un pensionato – FOCSIV; il secondo episodio il 27 Settembre 2022 qui: Dialogo dell’Anima del Mondo con un perplesso – FOCSIV; il terzo episodio il 25 ottobre 2022 in Dialogo dell’Anima del Mondo con un’addetta ai lavori – FOCSIV; il quarto episodio il 29 novembre 2022 in Dialogo dell’Anima del Mondo con una mamma – FOCSIV; il quinto episodio il 9 gennaio 2023 in Dialogo dell’Anima del Mondo con un tecnofilo – FOCSIV; il sesto episodio l’otto marzo in Dialogo dell’Anima del Mondo con un pessimista – FOCSIV
Una domenica di primavera, primo pomeriggio, c’è poca gente in giro per la città. Una giovane donna cammina a passo svelto sul marciapiede del corso cittadino. Ad un certo punto incrocia una donna di mezz’età ben vestita, dall’aspetto austero ma gradevole, occhi chiari e capelli candidi, l’avvicina e le rivolge la parola.
Giovane donna: Mi scusi, mi può indicare una farmacia aperta? Ho bisogno di una medicina per mia figlia ma oggi è tutto chiuso.
Donna di mezz’età: Guardi, la farmacia di turno è a meno di dieci minuti da qui, venga, l’accompagno.
Giovane donna: Grazie mille, è molto gentile ma non si deve disturbare, è sufficiente che mi indichi la strada …
Donna di mezz’età (sorridendo): Sto andando anch’io in farmacia, venga, facciamo la strada insieme.
Si avviano.
Lei non è italiana, vero? Anche se parla un ottimo italiano.
Giovane donna: Sono afghana, ho studiato la vostra lingua e l’ho parlata per anni in Afghanistan con i vostri soldati che erano lì, tutti bravissimi, altruisti, generosi. Speravo di venire in Italia per perfezionare la lingua e visitare le città d’arte, ero innamorata di questo paese e volevo insegnare nel mio la vostra lingua e la vostra cultura. Purtroppo nell’estate del 2021 è accaduto l’impensabile: voi occidentali avete lasciato l’Afghanistan, noi siamo piombati nell’incubo. Sono riuscita a fuggire a fine agosto con mia figlia, che aveva tre anni, ma mio marito è rimasto lì. Tiro avanti facendo le pulizie.
Donna di mezz’età: Suo marito è ancora in Afghanistan?
Un’ombra offusca il volto della giovane donna.
Giovane donna: No. Ha provato a raggiungerci ed è morto il 26 febbraio scorso nel mare antistante Cutro.
Sopraggiunge un signore e si rivolge alla giovane:
Passante: Mi scusi, ho sentito bene? Suo marito è fra quelli che hanno perso la vita nel terribile incidente davanti a Steccato di Cutro? Non sa quanto mi dispiace, io …
Giovane donna (l’interrompe, lo guarda fisso negli occhi): Sì, mio marito è morto nel mare a pochi metri dalla riva di Steccato di Cutro, ma non chiami questo evento “incidente”, la prego, non è stato un evento imprevedibile.
Passante (turbato): Le chiedo scusa, non intendevo ferirla, forse ho usato un termine improprio. È più giusto parlare di terribile disastro, e ne sono sinceramente addolorato.
Giovane donna: Un disastro che si poteva evitare, come quell’altro accaduto alcuni giorni dopo vicino alle coste della Libia. Io non finisco di chiedermi: com’è possibile che nella civilissima Italia, nella civilissima Europa, si ammette che queste cose possano accadere?
Donna di mezz’età (pensierosa, quasi parlasse a se stessa): È sempre stato così, ha ragione quell’ebreo che è stato crocifisso duemila anni fa: quelli che possiedono ricchezza e privilegi una cosa è quello che dicono, altra è quello che fanno.[1]
Passante: Mi consenta signora cara, in tutti e due i casi c’è stata una concatenazione perversa di eventi che ha portato alla tragedia, ma escludo categoricamente che si sia volutamente perseguito il disastro.
Donna di mezz’età: No, non si persegue, ma d’altro canto non si fa tutto ciò che va fatto perché non accada.
Passante: Ma come fa a dire questo? Le nostre istituzioni hanno spiegato l’accaduto, non mi pare che abbiano responsabilità nelle due tragedie. E non va dimenticato che qualche giorno dopo il disastro di Cutro abbiamo salvato migliaia di migranti. Il punto è, e lo dico sottolineando tutto il mio rammarico e la mia solidarietà per questa giovane che ha perso il marito, che noi non possiamo farci carico di tutti i migranti in transito nel Mediterraneo; è necessaria un’azione comune di tutta l’Europa, e mi pare che le nostre istituzioni si stiano dando da fare moltissimo per sollecitare l’Unione Europea in tal senso, in particolare per contrastare le organizzazioni criminali che attualmente gestiscono la quasi totalità dei flussi migratori. Che cosa possiamo fare di più?
Giovane donna: Si possono evitare tutti questi morti.
Passante: Ma come? Ditemi voi come, in che modo, se l’Europa ci lascia soli!
Donna di mezz’età: Negli ultimi dieci anni si stima che i migranti morti nel Mediterraneo sono 26mila. Capisce? 26mila! E questo perché, se si eccettua il periodo da ottobre 2013 a ottobre 2014 con l’operazione italiana Mare Nostrum, il soccorso dei migranti è l’ultima cosa da fare, e in questo l’Italia si è adeguata supinamente alla logica nefasta dell’Europa (che poi, tra parentesi, accoglie milioni di profughi ucraini, e non mi pare che questo abbia fatto collassare qualche paese europeo!).
Tornando alla catastrofe di Cutro, per un’imbarcazione come è stata descritta da Frontex[2] si mette in atto il soccorso e basta, si “deve” fare il soccorso, in quanto in casi come questo si può sbagliare talvolta per eccesso – prestare soccorso anche quando non sarebbe strettamente necessario – ma mai, e sottolineo “mai” si deve sbagliare per difetto.[3] E non c’è mai stato alcun dubbio sul fatto che quella barca fotografata dall’aereo di Frontex la sera di sabato 25 febbraio nascondesse sottocoperta dei migranti, basta con le ipocrisie![4]
La giovane donna non trattiene le lacrime, il signore visibilmente imbarazzato replica:
Passante: Quello che dice è molto bello cara signora, ma dobbiamo smetterla di raccontarci favole, dobbiamo essere pragmatici, e ribadisco la mia perplessità: come fa l’Italia da sola a occuparsi di migliaia di migranti, che stando alle stime nei prossimi anni possono diventare centinaia di migliaia, se non milioni? Le voglio vedere, io, le anime candide che si riempiono la bocca di buoni propositi, quando il flusso di migranti in arrivo aumenterà esponenzialmente, tanto l’Italia salva e accoglie tutti e tutte, le voglio proprio vedere!
Giovane donna: Ed è meglio abbandonare i migranti a se stessi, lasciare che muoiano appellandosi a cavilli pretestuosi per avere la coscienza pulita? Per di più rilasciando commenti e dichiarazioni irripetibili? Non avrei mai immaginato che in Italia si arrivasse a questo!
Donna di mezz’età (rivolgendosi in particolare al signore): È una scommessa, ma potrebbe rivelarsi la mossa del cavallo che mette seriamente in crisi il resto dell’Europa e la induce a cambiamenti radicali, che sono quelli che servono per affrontare gli scenari futuri.
Giovane donna: Mi scusi, che significa “mossa del cavallo”?
Passante (alla giovane): Glielo spiego io mia cara, in pratica significa che si “scavalca” l’approccio attuale, si spariglia il gioco ribaltandolo e sperando che così la situazione volga in favore di chi ha fatto la mossa.
Rivolgendosi alla donna di mezz’età:
Se ho ben capito, cara signora, lei intende dire che se l’Italia salva tutti i migranti in arrivo sulle sue coste, ed è disponibile ad accoglierli, allora il resto d’Europa si dovrà accodare, giusto? Ma se l’Europa non lo facesse, si rende conto cosa significherebbe per noi accogliere decine di migliaia di migranti che possono ben diventare centinaia di migliaia, se non milioni?
Donna di mezz’età: Ripeto, è una scommessa, ma si può vincere. Intanto l’Italia può sopportare tranquillamente l’ingresso di migliaia e decine di migliaia di migranti, e anche molto di più: la Polonia ospita più di tre milioni di ucraini, e non mi sembra che questo ne abbia provocato il collasso. Del resto esponenti dell’attuale maggioranza di governo stimano un fabbisogno aggiuntivo di forza lavoro in Italia nei prossimi anni dell’ordine delle cinquecentomila unità.[5] Inoltre c’è il problema della bassa natalità, per cui il nostro paese si sta letteralmente spopolando.
Passante: Aggiungiamo l’esodo all’estero dei nostri giovani[6]: i dati ufficiali dicono che tra il 2012 e il 2021 i nostri connazionali espatriati sono circa un milione, e di questi un quarto hanno la laurea, ma c’è chi afferma che l’informazione è sottostimata e che il numero è vicino ai due milioni. Ogni anno l’8% dei laureati sceglie di lavorare all’estero, dove ci sono migliori opportunità, maggiori prospettive di carriera e guadagni più alti, e i costi associati a coloro che non rientrano ammontano annualmente all’1% del PIL.[7] Insomma il nostro paese si impoverisce dei giovani più bravi e importa risorse umane poco o nulla qualificate.
Donna di mezz’età: Le cose non sono così semplici, e comunque ha fatto bene a menzionare l’esodo dei nostri giovani: i problemi si affrontano tenendo tutto insieme, e non proponendo soluzioni parcellizzate.
Intanto non tutti i migranti che giungono in Italia hanno una bassa qualifica, ci sono anche persone laureate che pur di fuggire dal Paese di origine si adattano a fare i lavori più umili, il punto è creare le condizioni perché possano esprimere al meglio le loro competenze. Inoltre i figli dei migranti a scuola si impegnano molto di più dei vostri ragazzi, e spesso raggiungono buoni o anche ottimi livelli. Quanto alla fuga di cervelli, questo è un grande vantaggio perché consente un arricchimento di esperienze e competenze, bisognerebbe incentivarne il rientro che comporterebbe una fertilizzazione di coloro che non sono emigrati e ricadute positive sui fattori tecnologici e organizzativi delle imprese locali. Le assicuro che se avessero buone opportunità rientrerebbero, eccome! Anche su questo è necessario un drastico cambiamento, con creazione di nuove opportunità lavorative di qualità e l’offerta di strutture di supporto alla creazione di imprese dinamiche e innovative.[8]
Tornando ai migranti, credo che se l’Italia manifestasse una radicale inversione di tendenza, salvandoli se necessario e accogliendoli, anche nell’ottica di integrarli nel tessuto produttivo del paese[9] ma lasciando a loro la libertà di muoversi verso altri Paesi europei una volta effettuati i dovuti controlli – non dimentichiamo che per la maggioranza dei migranti l’Italia è un Paese di transito – l’Europa farebbe fatica, molta fatica a non adeguarsi. Sono in molti negli altri Paesi europei a rendersi conto che l’Occidente sta giocando una partita difensiva, di retroguardia, che perderà se non muterà pelle a fronte di un mondo in rapida trasformazione, che si avvia ad essere multipolare.[10] C’è chi ha capito da tempo – vedi Cina e Russia – che il futuro si giocherà in Africa, l’unica a non averlo capito sembra essere l’Europa.[11]
Passante: Non è vero che non l’abbiamo capito, tanto che il governo parla di un “piano Mattei”, cioè un modello virtuoso di collaborazione e di crescita con le nazioni africane.
Donna di mezz’età: Certo, ma per implementare questo modello è necessario coinvolgere tutta l’Europa, e gli effetti si dispiegheranno nei prossimi decenni. E nell’immediato? Continuiamo a respingere e ad abbandonare a se stessi i migranti che sempre più numerosi premono, così il Mediterraneo, che oramai è un immenso cimitero, ospiterà altri morti? La scommessa di cui parlo, che dovrebbe partire da subito, se vinta favorirebbe il coinvolgimento dell’Europa intera nel piano Mattei, consentendo prima di tutto un contrasto serio ed efficace alle organizzazioni criminali che oggi gestiscono la quasi totalità dei flussi migratori, oltre a politiche efficaci nei Paesi di partenza e l’apertura di canali di immigrazione legale. Analogo discorso, tenendo conto delle relative specificità, andrebbe fatto per i paesi come Afghanistan, Siria, Iran e via dicendo.
Giovane donna: Sarebbe una cosa magnifica!
Passante: Certo mia cara ma … e se perdiamo la scommessa?
Donna di mezz’età: L’Europa ne risponderebbe di fronte alla storia, e non solo dal punto di vista etico: se l’Unione Europea non smette di fare l’adolescente bizzosa, tranne che quando si piega ai diktat degli USA con il contorno della Gran Bretagna che fa da mosca cocchiera, e non diventa adulta, è destinata a un declino inarrestabile e ad una marginalità crescente. Non è con una battaglia di retroguardia per conservare i vostri privilegi che si affrontano i problemi che vi stanno davanti: i conflitti, le pandemie (dopo il COVID 19 non è detto che non se ne affaccino altre), le tensioni politiche e le ostilità religiose, per non parlare dei cambiamenti climatici con connesse crisi idriche e di desertificazione[12], porteranno a spostamenti di decine e centinaia di milioni di persone dall’Africa e dall’Asia, e non è costruendo steccati o esternalizzando le frontiere che si risolve il problema.
Con tono di voce stanco e sommesso:
Ma tanto non farete questa scommessa, non avete spalle e testa e cuore sufficienti.
Indica con un gesto della mano un’insegna a qualche decina di metri:
Ecco la farmacia.
Giovane donna (si ferma e anche gli altri due si fermano): L’Afghanistan è tra i dieci paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, essendo al contempo uno dei minori emettitori di gas serra. Questo ha già portato a un drammatico incremento degli eventi di siccità, l’ultimo nel 2022, cause di carestie oltre che di livelli tali di angoscia da sfociare in uccisioni a seguito di dispute sull’acqua.[13]
Scusate, ho fretta ma prima di entrare in farmacia ci tengo a dirvi qualcosa a proposito della esternalizzazione delle frontiere, questa procedura perversa mediante la quale si spostano i controlli al di fuori del proprio territorio, trasferendo la responsabilità della gestione dei flussi in capo a soggetti terzi, sia statali che non. La perversione di questa procedura risiede nell’utilizzo da parte degli Stati di destinazione dei migranti – l’Italia in primo luogo – di strumenti tesi ad allontanare fisicamente dal proprio territorio la gestione dei flussi. L’obiettivo è quello di intestare ad altri le violazioni dei diritti umani dei migranti quali la detenzione, le torture, la schiavitù, le violenze sessuali e i respingimenti posti in essere al fine di impedirne l’ingresso in Italia. E dovete sapere che questi strumenti infami si situano nel più ampio contesto delle politiche dell’Unione Europea sull’immigrazione, da cui traggono incoraggiamento e giustificazione!
Passante (sinceramente scosso, rivolto alla giovane): Ma cosa dice!? Ma è sicura che le cose stanno così?
Giovane donna: Negli ultimi mesi mi sono occupata della questione insieme ad altre migranti, con particolare riferimento ai flussi che interessano Niger e Libia, e siamo state aiutate da volontarie italiane esperte in diritto internazionale. L’esternalizzazione delle frontiere implica una palese violazione del diritto internazionale non solo da parte degli stati e delle organizzazioni che materialmente mettono in atto queste azioni nefaste, ma anche da parte dell’Italia e dell’Europa, questa è la verità![14]
Adesso vi chiedo scusa, entro in farmacia per acquistare il medicinale e scappo da mia figlia che sta poco bene, arrivederci.
Rivolgendosi alla donna di mezz’età:
Grazie mille, le sono veramente molto grata, spero di poterla incontrare di nuovo.
Si avvia in tutta fretta verso la farmacia.
Passante (rivolgendosi alla donna di mezz’età): Che ragazza in gamba, ce ne fossero come questa!
Donna di mezz’età: Ce ne sono più di quanto immagina tra i migranti che ambiscono venire in Italia e in Europa. Mi creda, è tempo di cambiare radicalmente visione, mentalità e approccio se volete sopravvivere, e questo non solo nei confronti dei migranti, ma su tutto. La visione vostra e dei vostri politici, antropocentrica e occidentalcentrica, è stantia, puzza di muffa e vi farà precipitare nel baratro se non la mutate radicalmente, e non parlo solo dell’Italia ma dell’Occidente tutto. Non riuscite a leggere i segni che da decenni si vanno addensando all’orizzonte? Possibile che non capite che, nella situazione unica nella storia dell’umanità in cui il mondo si trova, pensare di mantenere il vostro status quo è suicida? Vi illudete di svuotare il mare con un bicchiere, e non vi accorgete che lo tsunami vi sta per sommergere.
Gli rivolge uno sguardo gelido e mormora:
Addio.
Si allontana a grandi passi, lasciando il signore a bocca aperta.
[1] ”Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.” (Matteo 23:1-3)
[2] Frontex è l’agenzia dell’Unione Europea che svolge le funzioni di guardia di frontiera e costiera. È un’agenzia che negli ultimi anni ha attraversato diversi scandali. Da poco ha un nuovo direttore esecutivo, Hans Leijtens, comandante della Polizia militare dei Paesi Bassi, a quasi otto mesi dalle dimissioni del predecessore, Fabrice Leggeri, che ha lasciato dopo che l’agenzia europea antifrode (OLAF) aveva scoperto che mezzi e personale di Frontex sono stati coinvolti in alcuni respingimenti di massa di richiedenti asilo, vietati dalle leggi europee, in Grecia.
Frontex ha iniziato le proprie operazioni nel 2005 ma per una decina di anni ha avuto un ruolo piuttosto marginale nella gestione delle frontiere europee. Venne riformata e potenziata nel 2016, e negli anni ha acquisito sempre più centralità mano a mano che diversi stati di frontiera, soprattutto nell’Europa orientale e meridionale, hanno deciso di militarizzare i propri confini per evitare l’ingresso di migranti e richiedenti asilo, principalmente per ragioni di consenso politico (cfr. Che cos’è Frontex, ne Il Post del 2 marzo 2023). Che cos’è Frontex – Il Post
[3] Cfr. l’intervista al contrammiraglio in pensione Vittorio Alessandro in Agorà del 2 marzo 2023.
[4] Alessandra Ziniti, La guardia di Finanza sapeva: “Sul caicco ci sono i migranti”, Repubblica del 20 marzo 2023.
[5] Cfr. le dichiarazioni del ministro Lollobrigida a Bruxelles a fine febbraio, e le successive precisazioni.
[6] La popolazione in Italia, pari a 58milioni 872mila a fine 2022, è in costante decremento a causa del saldo negativo tra nascite (392mila, dato 2022) e morti (713mila, dato 2022), pari a -321mila nel 2022; vanno inoltre considerati quanti vanno via dall’Italia, pari a oltre mezzo milione di cittadini italiani tra il 2018 e il 2021, e un crescente numero di cittadini stranieri. A fronte di ciò il decremento di popolazione nel 2022 è di -136mila unità, cioè molto meno del deficit di popolazione dovuto al saldo negativo tra nascite e morti e a quanti espatriano, deficit che negli ultimi anni si aggira intorno a -450mila unità: la differenza, che per il 2022 si aggira intorno alle +314mila unità, è stata compensata dalla immigrazione (Fonti: ISTAT e AIRE)
Sono noti i problemi per l’Italia legati a una diminuzione della popolazione residente in particolare per quanto riguarda il pagamento delle pensioni fra alcuni anni; a questo si aggiungono le difficoltà per le aziende che, in numero crescente, lamentano carenza di mano d’opera, oltre al fatto che meno residenti significa minori consumi, e quindi riflessi negativi sulla crescita economica. Ben diversa è stata sotto questo profilo la politica della Germania, dove c’è maggiore propensione a fare ragionamenti di lungo periodo. Il risultato è che, nonostante Italia e Germania siano i paesi europei più in crisi per quanto riguarda il saldo negativo tra nascite e morti, nel 2017 la popolazione della Germania è cresciuta (+328mila), mentre quella italiana è diminuita (-105mila) [ https://lavoce.info/archives/56230/sui-migranti-la-germania-ci-da-una-lezione/ ]. Confrontando Italia e Germania per quanto riguarda le richieste di asilo tra il 2008 e il 2021, si vede che i tedeschi hanno accolto molte più persone rispetto al nostro Paese: anche nel picco che ha riguardato l’Italia nel 2016-2017 con 126mila accoglienze, la Germania ne ha accolti 722mila [Migranti in Europa: chi ne accoglie di più? I numeri su rotte, sbarchi e distribuzione | Sky TG24 ]. Nel 2022 le richieste di asilo in Italia sono state 72mila, in Germania 218mila, in Francia 137mila, in Spagna 116mila (Fonte: Elaborazione ARCI dati Eurostat).
[7] L’8% dei laureati in fuga all’estero. Il Sole 24 Ore del 19 marzo 2023.
[8] Daniele Checchi, Controesodo da incentivare, così vantaggi per tutti, Il Sole 24 Ore 19 marzo 2023.
[9] Non va trascurata la necessità di una piena integrazione anche sociale dei migranti che già vivono in Italia: nelle periferie delle grandi città i bambini figli di immigrati e nati in Italia, nelle scuole pubbliche spesso sono la maggioranza; capita che questi bambini vivano in mondi separati rispetto ai bambini italiani, oltre a non avere accesso alla cittadinanza: se non si fa un discorso serio di integrazione sociale e li si considera solo come potenziale manodopera a basso costo, il rischio di avere tra una manciata di anni fenomeni analoghi alle rivolte delle banlieue francesi è altissimo.
[10] Bisogna smetterla di trattare i fenomeni migratori come un’emergenza del momento: gli spostamenti dai Paesi più poveri del mondo verso la parte più ricca, in atto da diverso tempo, ci saranno ancora per decenni. Senza politiche italiane ed europee nei Paesi di partenza, senza l’apertura di canali efficaci di immigrazione legale, senza un’azione comune nel controllo delle frontiere si resta agli slogan e non ci si muove dallo stallo attuale, con connessi rischi di avere altre tragedie come quella di Cutro.
[11] Cfr. Romano Prodi, Asse Cina-Russia: la partita africana che l’Europa sta perdendo, Il Messaggero del 18 marzo 2023. Va sottolineato come in molti Paesi del cosiddetto “Sud Globale” (Global South) c’è risentimento nei confronti dell’Occidente, e in particolare dell’Europa, a causa del passato coloniale cui si aggiungono comportamenti recenti: sono in tanti nei Paesi del Sud quelli che non dimenticano che durante la pandemia da COVID 19 l’Occidente si è accaparrato vaccini in grande quantità, lasciando a loro le briciole, che per di più sono arrivate in un secondo tempo; vi sono inoltre gli effetti devastanti dell’inflazione causata anche dall’immissione di liquidità da parte delle banche centrali occidentali per contrastare la crisi economica provocata dalla pandemia: i Paesi del Sud hanno monete molto deboli e sono meno attrezzati per far fronte all’inflazione rispetto all’Occidente. Tutti questi elementi sono all’origine di un malumore del Sud del mondo nei confronti dell’Occidente, che si estrinseca anche astenendosi o votando contro le risoluzioni ONU di condanna alla Russia per la guerra in Ucraina, e si tenga conto che se questi Paesi sono una minoranza numerica, costituiscono per contro una maggioranza in termini di popolazione mondiale. Questa caduta di credibilità dell’Occidente e in particolare dell’Europa nei confronti del Sud del mondo favorisce Cina e Russia nel tessere alleanze.
[12] L’ennesimo allarme contenuto nella sintesi che ha concluso la pubblicazione del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici dell’IPCC (il panel intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’ONU) pubblicato il 20 marzo 2023, viene lanciato mentre in Italia arrivava un rigassificatore, negli USA è stato approvato un nuovo immenso giacimento di petrolio in Alaska e in Cina sono in fase di autorizzazione 168 nuove centrali a carbone. Il mandato della scienza a questo punto sembra quasi una preghiera. Le emissioni di gas serra dovrebbero dimezzarsi entro il 2030 per azzerarsi entro il 2050, quando nel 2022 hanno continuato a crescere: più 0,9% rispetto all’anno precedente. Le tecnologie per ridurre le emissioni ci sono e i loro costi sono crollati: l’eolico costa circa il 55% in meno, il fotovoltaico e le batterie al litio circa l’85% in meno di quanto costassero alcuni anni fa. Le temperature sono aumentate più negli ultimi 50 anni che nei precedenti 2000, la concentrazione in atmosfera di CO2 non era così alta da due milioni di anni, quella di metano – altro gas serra avente tempi di residenza in atmosfera molto più brevi (10-15 anni contro le migliaia di anni della CO2), ma molto più dannoso della CO2 in particolare per quanto riguarda l’effetto serra – non era così alta da 800mila anni. L’aumento globale di temperatura è già di 1,1 gradi centigradi, la cosiddetta “soglia di sicurezza” di più 1,5 gradi è vicinissima. (Il Domani del 21 marzo 2023)
[13] Cfr. The Climate Change Crisis in Afghanistan: The catastrophe worsens – what hope for action? – Afghanistan Analysts Network – English (afghanistan-analysts.org) .
[14] Alice Riccardi, 2020, Esternalizzazione delle frontiere italiane in Libia e Niger: una prospettiva di diritto internazionale, in Questione Giustizia 1/2020, pag.162-177. https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/esternalizzazione-delle-frontiere-italiane-in-libia-e-niger-una-prospettiva-di-diritto-internazionale .