Dichiarazione dei movimenti e della Chiesa Africana al vertice europeo e africano per l’agricoltura

Mettere al centro la vita delle popolazioni locali e il diritto alla terra
La società civile africana e i leader religiosi della Our Land is Our Life Alliance chiedono ai ministri dell’agricoltura africani ed europei di garantire che le reali preoccupazioni e necessità dei popoli africani siano pienamente affrontate nella loro riunione ministeriale del 22 giugno.
La conferenza dei ministri riunisce i ministri dell’agricoltura dell’Unione Africana (UA) e dell’UE per discutere i progressi dell’agenda d’azione sull’agricoltura adottata nel luglio 2019, e la pandemia COVID-19. Gran parte dell’agenda si concentra sulla creazione di un ambiente favorevole ai grandi interessi commerciali. È importante notare che la Guida FAO e dell’OCSE sulle catene di approvvigionamento agricolo responsabile chiede di identificare sistematicamente i rischi e i potenziali impatti negativi associati all’agribusiness (ad esempio l’avvelenamento da pesticidi degli agricoltori, il rischio per i diritti di proprietà della terra e l’uso sostenibile delle risorse, compreso il rischio per la biodiversità e i diritti degli agricoltori alle semenze). Siamo preoccupati che l’agenda non stia attualmente affrontando le grandi questioni che riguardano l’Africa e vorremmo proporre dei suggerimenti per far sì che l’agenda funzioni meglio per l’Africa.
– L’impunità del comportamento delle aziende che si appropriano delle risorse naturali africane e il danno che questo sta facendo ai sistemi alimentari dell’Africa, al nostro ambiente, ai nostri suoli, alle nostre terre e all’acqua, alla nostra biodiversità, alla nostra nutrizione e salute è una grande preoccupazione.
“Quando i ministri discutono dell’aumento del commercio agroalimentare (azione 1 dell’agenda), della sicurezza alimentare (azione 5) e del miglioramento della sostenibilità ambientale (azione 9), si assicurano che le aziende europee non esportino in Africa pesticidi chimici altamente pericolosi che sono vietati in Europa? E che la priorità sia data ai governi africani che regolano e vietano efficacemente l’uso di pesticidi tossici? Deve finire l’avvelenamento da pesticidi, sia che si lavori nelle fattorie o che si mangino i prodotti nei nostri piatti” insiste Anne Maina di BIBA/Kenya Biodiversity Coalition.
– La necessità di un cambiamento trasformativo nell’agricoltura e nella produzione alimentare in senso agroecologico.
Il dr Million Belay, coordinatore generale dell’Alleanza per la sovranità alimentare in Africa dice: “L’agroecologia deve essere messa nell’agenda dei ministri. Tra il 60 e l’80% degli africani sono piccoli agricoltori. Le piattaforme agroalimentari (azione 1) e le soluzioni digitali (azione 3) non risolveranno i loro problemi. Mentre c’è una comprovata esperienza di approcci agroecologici che mostrano un enorme potenziale per creare posti di lavoro per i giovani, contribuire a diete sane e comunità agricole più resilienti.”
– I diritti alla terra sono la pietra angolare della giustizia fondiaria e dei mezzi di sussistenza rurali.
“Le donne sono stanche di aspettare. Resta la sfida che i leader politici tengano conto dell’ingiustizia dei diritti fondiari che le donne africane devono affrontare“, dice Lungisa Huna, co-direttore dell’Assemblea delle donne rurali. Il rapporto della FAO sulla sicurezza alimentare in Africa 2020 rileva che 256 milioni di persone continuano a soffrire la fame in Africa, e le donne rurali – le principali produttrici di cibo – sono le più povere e meno nutrite.
“È vitale assicurare la terra e le risorse naturali della comunità – il fondamento dei sistemi alimentari locali e il principale legame spirituale con la natura. Senza la sicurezza della terra, non c’è futuro per le comunità contadine“, afferma Massa Kone della Convergenza globale per la lotta per la terra, l’acqua e i semi dei contadini africani (CGLTE).
“Chiediamo il pieno sostegno dei nostri governi ai negoziati in corso per un trattato vincolante delle Nazioni Unite sulle imprese transnazionali come strumento indispensabile per accedere alla giustizia, ai risarcimenti e prevenire future violazioni dei diritti umani da parte di grandi e potenti imprese che spesso possono rimanere nell’impunità“, sottolinea Erika Mendes di Justiça Ambiental JA! – Amici della Terra Mozambico.
– Dobbiamo prenderci cura della nostra casa comune e assicurare che le voci delle comunità africane siano ascoltate ai tavoli della politica e nei negoziati.
Padre Germain Rajoelison del Simposio delle Conferenze Episcopali dell’Africa e del Madagascar (SECAM) condivide l’appello urgente del Papa ad affrontare l’attuale crisi ecologica con un cambio di paradigma che permetterà a tutti gli esseri umani di vivere in modo sostenibile e dignitoso. Egli esorta “l’UA e l’UE a impegnarsi sinceramente con la società civile africana e le comunità di fede per garantire la loro significativa partecipazione al processo di partenariato Africa-UE“.