DOPO MARE NOSTRUM, CINISMO SENZA LIMITI E FRONTIERE PIU’ FORTI
Con la fine di Mare Nostrum, cinismo senza limiti e frontiere sempre più forti. Come si ricava da un documento ufficiale della Commissione, dal 1 Novembre l’operazione Triton affiancherà l’Italia con due aerei di sorveglianza, tre vascelli per il pattugliamento e nove squadre di esperti per le operazioni di identificazione dei migranti.
Il rimpallo tra il Ministro Alfano, la Commissione europea e Frontex (l’agenzia europea per la sorveglianza delle frontiere) è oramai finito. La favola secondo cui l’operazione comunitaria Triton sostituirebbe Mare Nostrum è stata svelata definitivamente.
Probabilmente altri mezzi saranno messi a disposizione dagli stati membri (finora sono 15 i paesi che partecipano). La spesa totale è di 2,9 milioni di euro al mese. Per i primi mesi le risorse saranno prese dal Fondo Sicurezza Interna e dal budget di Frontex, ma per mantenere nel tempo il servizio occorrerà raccogliere nuovi fondi dai paesi membri dell’Unione europea.
Il compito è quello di assicurare il controllo delle frontiere nel rispetto dei diritti umani, senza respingimenti. Triton non sostituirà Mare Nostrum soprattutto riguardo le operazioni di salvataggio. Rimane quindi in capo al governo italiano la decisione se continuare o meno con Mare Nostrum per il soccorso in mare. E finora il Ministro Alfano ha sempre dichiarato la sua fine, mentre il sottosegretario Manzione è di diverso parere.
Altra differenza sostanziale riguarda il fatto che Triton opererà fino ai confini marittimi dell’area Shengen, quindi fino a 30 miglia dalle coste italiane, mentre Mare Nostrum si spinge fino sulle acque internazionali. In questo modo sono state salvati più di 140 mila uomini, donne e bambini.
Un fatto questo che rappresenta un elemento politico da far valere nel consesso europeo, contro il cinismo di chi indica Mare Nostrum come fattore di attrazione dei migranti, e che mostra una Unione europea ipocrita rispetto ai suoi valori fondanti. Sono semplicemente ridicole le posizioni di chi vorrebbe difendere le frontiere da persone che fuggono da guerre e da condizioni di vita indegne. La difesa dei confini solitamente ha senso nei confronti di eserciti che minacciano la sicurezza. Non nei confronti di povera gente, donne e bambini. La comunicazione politica di questi giorni sullo stop ai flussi è assurda di fronte ad una realtà tragica. Il cinismo è senza limiti.
D’altra parte occorre evidenziare che Mare Nostrum è una politica di riduzione del danno che non entra nel merito della cause delle migrazioni: le guerre e l’insicurezza nel Vicino Oriente. L’attivazione di presidi umanitari e di più vasti piani di re insediamento dei profughi, ma soprattutto un forte impegno politico per la risoluzione e la prevenzione dei conflitti, sono le principali misure che l’Unione Europea dovrebbe mettere in atto. Concord Italia, assieme a molte altre associazioni sociali, chiede al Governo e al Parlamento Italiano di proseguire con decisione con l’operazione Mare Nostrum e di discutere al più presto su un approccio comprensivo, di politica estera ed interna, del nostro paese e dell’Unione Europea sui conflitti, la protezione internazionale, l’accoglienza di profughi e il rilancio di una politica mediterranea per lo sviluppo umano.
Andrea Stocchiero, coordinatore gruppo migrazioni di Concord e Focsiv