Europa e Democrazie: unire le voci per la giustizia globale
Fonte immagine: Democracies in crisis: joining voices for global justice – CIDSE
Ufficio Policy Focsiv – Divulghiamo qui la dichiarazione delle direzioni delle organizzazioni membre di CIDSE, coordinamento delle agenzie cattoliche di cooperazione allo sviluppo, di cui Focsiv è socia, riguardo le prossime elezioni in Europa e oltre.
Bruxelles, 8 Maggio 2024
Prossimamente, tutte le organizzazioni membre della CIDSE e i loro sostenitori avranno l’opportunità di partecipare a elezioni in Europa e oltre. Uniti da un grande impegno per la giustizia sociale e climatica, i direttori di CIDSE estendono un invito a tutti gli abitanti della “nostra casa comune” a dimostrare responsabilità, solidarietà e speranza alle urne.
Quest’anno più della metà della popolazione mondiale assisterà a elezioni politiche i cui esiti determineranno probabilmente la traiettoria di molti paesi e di intere regioni negli anni a venire.
In un mondo in cui gli interessi geopolitici portano alla violenza e alla guerra, dove i sistemi democratici sono silurati e indeboliti dall’ascesa dell’estremismo e dove, nonostante l’urgenza ecologica, si fa troppo poco con coraggio per accompagnare coerentemente la società e il sistema economico in un processo di trasformazione, noi, direttori delle organizzazioni cattoliche per la giustizia sociale riunite come CIDSE, insieme alle comunità con cui lavoriamo, alziamo la nostra voce e invitiamo i cittadini a riflettere su ciò che è in gioco in queste varie elezioni in tutto il mondo.
Per quanto tempo, come famiglia umana, tollereremo un controllo globale, una produzione e una distribuzione ingiusti del potere e della ricchezza? Quando finirà questo sistema dominato da poche multinazionali e interessi privati che valorizzano il profitto piuttosto che la vita?
Esiste un limite all’imperativo della crescita economica? Per quanto tempo si continuerà a ignorare la perdita di biodiversità causata dagli esseri umani che vivono oltre i confini del pianeta?
Troppo spesso ci viene detto che non esistono alternative al paradigma della crescita estrattivista. Ma sentiamo una storia diversa dai nostri partner nel Sud del mondo: un altro modo di vivere insieme non solo è possibile ma è urgentemente necessario. Coloro che soffrono di più e affrontano i molteplici fallimenti dell’attuale modello economico, sociale e politico hanno il diritto di influenzare e svolgere un ruolo nelle direzioni che dobbiamo prendere insieme. Troviamo barlumi di speranza nel lavoro congiunto a cui assistiamo con partner e comunità che ci stanno guidando verso un futuro di maggiore solidarietà, giustizia e pace. Siamo al loro fianco nell’opporci a un mondo in cui l’indifferenza globale e la cultura dello scarto sono radicate e crescono come norme sociali. Vedere questo mondo come possibile ci impone di pensare e agire in modi nuovi e radicali.
Il voto è un diritto, un privilegio e una responsabilità collettiva nei confronti delle nostre comunità e della cura della nostra casa comune. Le crisi interconnesse che affrontiamo richiedono una risposta integrata per ottenere il cambiamento.
Invitiamo pertanto coloro che hanno diritto di voto ad adempierlo, impegnati e consapevoli delle complesse realtà che affrontiamo. E invitiamo i leader politici a:
- Sfidare i sistemi di potere che mantengono e riproducono le disuguaglianze di genere esistenti, attraverso una lente femminista decoloniale;
- Sostenere leggi che riflettano un autentico multilateralismo volto a trasformare i sistemi economici e politici;
- Promuovere il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani così come i loro difensori, richiedendo ai governi e agli organismi internazionali di adottare, rispettare e applicare norme vincolanti per porre fine all’impunità;
- Decolonizzare i nostri sistemi di potere ascoltando e sostenendo le comunità e le organizzazioni del Sud del mondo nella loro lotta per la giustizia e la dignità;
- Difendere la giustizia in materia di clima e biodiversità e respingere soluzioni false o tecnologiche.
Nella lettera enciclica di papa Francesco Laudato Si‘, tutti sono chiamati ad una nuova solidarietà universale. Abbiamo tutti la responsabilità di agire. Nonostante le numerose minacce alla democrazia, come la manipolazione, la riduzione dello spazio per la società civile e dei media, nonché l’insicurezza in alcuni paesi, c’è una reale speranza nel coinvolgimento dei nuovi cittadini. Ciò è particolarmente vero tra i giovani, se si pensa che alcuni sedicenni potranno votare per la prima volta alle elezioni europee.
In Europa, come altrove nel mondo, invitiamo tutti i cittadini a difendere la giustizia, a promuovere il bene comune e a proteggere i diritti di tutti, in particolare le voci più emarginate, messe a tacere e vulnerabili della nostra famiglia umana, e invitiamo i politici da ascoltare.
Elenco dei firmatari:
- Lieve Herijgers, Broederlijk Delen, Belgio
- Christine Allen, CAFOD, Inghilterra e Galles
- Inès Minin, CCFD–Terre Solidaire, Francia
- Josianne Gauthier, CIDSE, Internazionale
- Heleen Van den Berg, Cordaid, Paesi Bassi
- Carl Hétu, Sviluppo e Pace, Canada
- Axelle Fischer, Entraide et Fraternité, Belgio
- Daniel Fiala, eRko, Slovacchia
- Bernd Nilles, Fastenaktion, Svizzera
- Anja Appel, KOO, Austria
- Jorge Libano Monteiro, FEC, Portogallo
- Paolo Chesani, Focsiv–Volontari nel Mondo, Italia
- Ricardo Loy, Manos Unidas, Spagna
- Susan Gunn, Ufficio Maryknoll per le preoccupazioni globali, USA
- Pirmin Spiegel, MISEREOR, Germania
- Denise Richard, Partage Lu, Lussemburgo
- Lorraine Currie, SCIAF, Scozia
- Caoimhe de Barra, Trócaire, Irlanda
- Marc Bollerman, Vastenactie, Paesi Bassi