Focsiv e il caso Tozzi Green in Madagascar
A proposito delle news Focsiv dedicate ad un possibile caso di land grabbing in Madagascar e che fa riferimento alle operazioni dell’impresa italiana Tozzi Green (Lettera aperta dal Madagascar su un caso di possibile landgrabbing – Focsiv), riceviamo una richiesta di replica che è già stata pubblicata da Greenreport e a cui qui rimandiamo: Tozzi Green risponde alla lettera aperta delle ONG malgasce (greenreport.it).
Approfittiamo dell’occasione per chiarire la posizione di Focsiv.
Non siamo pregiudizialmente contrari all’intervento del settore privato nei paesi in via di sviluppo, al contrario ne valutiamo positivamente le potenzialità se mirato allo sviluppo sostenibile, sociale ed economico di questi territori, ma tuttavia occorre che questo processo, per non essere predatorio (come anche il Governo italiano ha ribadito nella presentazione del Piano Mattei), rispetti alcuni principi stabiliti a livello internazionale a partire dai Principi su imprese e diritti umani (Guiding Principles on Business and Human Rights: Implementing the United Nations “Protect, Respect and Remedy” Framework | OHCHR) fino alle linee guida volontarie dell’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Guidelines for multinational enterprises – OECD ).
Riguardo le accuse delle associazioni malgasce e la replica di Tozzi, sono due informazioni in chiaro contrasto. Focsiv solitamente cerca di dare voce prioritariamente alle comunità locali che sono le parti più deboli, come abbiamo fatto anche con i rapporti Padroni della Terra (Land Grabbing e Agroecologia – Focsiv), e in accordo con ONG sorelle come Entraide & Fraternité, che ha fatto anche missioni in loco e sostiene le denunce delle associazioni malgasce (Soutenir l’agriculture paysanne – Entraide et Fraternité e La Belgique, complice d’accaparement de terres à Madagascar ? – Entraide et Fraternité).
Del resto è evidente la necessità di un ente terzo per verificare le informazioni e cercare di comporre le controversie avendo riguardo innanzitutto ai diritti umani e della natura. Per questo è molto importante l’istanza presso il Punto di contatto nazionale dell’OCSE (Istanza italiana per un caso di land grabbing in Madagascar – Focsiv) a cui confidiamo Tozzi Green corrisponda tutte le informazioni necessarie (come si evince anche dalla disponibilità indicata nella sua lettera di replica), senza denigrare le associazioni malgasce, ma, anzi, rispondendo positivamente alle loro richieste.
Se questo dovesse emergere dal confronto con il Punto di contatto OCSE saremo i primi ad essere felici che tutti i dubbi sollevati siano dissipati da un soggetto istituzionale terzo, in modo che l’impatto delle attività della Tozzi Green possa contribuire allo lo sviluppo sostenibile, sociale ed economico delle comunità interessate, con la loro fattiva partecipazione.