FOCSIV per la prematura scomparsa di Monsignor Eugenio Scarpellini Vescovo di El Alto.
comunicato stampa 17 luglio 2020
FOCSIV esprime la propria tristezza, con le voci delle ONG associate presenti in Bolivia,
per la prematura scomparsa di Monsignor Eugenio Scarpellini Vescovo di El Alto.
“Ho conosciuto don Eugenio negli anni duemila in occasione degli incontri di formazione promossi dalla “Obra Misionera Pontificia” della Conferenza Episcopale Boliviana. Lui fidei donum di Bergamo e io di Trento. Una comune missione e soprattutto l’impegno per essere a fianco di una chiesa che voleva essere missionaria partendo dalle direttrici pastorali dei vescovi e dalle situazioni che viveva la gente. Un uomo instancabile sempre pieno di energie donate per l’evangelizzazione. Poi, divenuto vescovo, ho apprezzato la sua attenzione per la diocesi di El Alto. Si è buttato dentro in pieno. Trovandosi davanti a una chiesa che doveva affrontare i grandi problemi di una città sempre più grande e l’abbandono del campo (zona rurale). Ma non si è perso d’animo. E’ partito subito con le visite pastorali, tessendo una rete di relazioni con lo sguardo verso Gesù, il vangelo e l’accompagnamento del clero. Cercò di inculturare il messaggio del vangelo con la prossimità e con i settori più svantaggiati, data la continua migrazione interna, dialogando con la cultura Aymarà che valorizza la comunità (Ayllos) che vede una minaccia l’abbandono del campo. Ha fatto suo il documento della chiesa latinoamericana di Aparecida che ha orientato il suo stile pastorale, divenendo l’uomo e il vescovo dell’incontro. Ha dato una testimonianza missionaria non indifferente. Credo che mancherà a molti anche per il suo stile gioviale e di profonda fede.” P. Angelo Gonzo ex missionario fidei donum di Trento
“È scomparso ieri nella sua casa di La Paz, vittima delle conseguenze del Covid19, Mons. Eugenio Scarpellini, vescovo di El Alto, fidei donum, bergamasco trasferito in Bolivia nel 1988. Un grande Pastore, sempre vicino agli esclusi e agli emarginati, è stato un energico e straordinario promotore della dignità umana, offrendo il proprio servizio per la gioventù a rischio, a favore degli ultimi. Da sempre esposto in prima persona nella gestione del Centro Qalauma, in cui la Diocesi è co-proprietaria e impegnata con Progettomondo nella realizzazione dei programmi socio-educativi per giovani in conflitto con la legge, e presidente e co-fondatore con Riccardo Giavarini della Fondazione Munasim Kullakita, per contrastare il fenomeno dello sfruttamento sessuale commerciale di donne e bambine. Tante ONG che operano a El Alto hanno avuto in lui una guida, un riferimento e un sostegno. E con tantissimi altri impegni, anche come mediatore nei difficili momenti di crisi politica del paese, che lo hanno reso una persona amatissima dal suo popolo boliviano. Nella tristezza di questa grande perdita, restiamo fedeli all’impegno per la dignità nella nostra amata Bolivia.” Mario Mancini, Presidente progettomondo.mlal
“Abbiamo conosciuto Monsignor Scarpellini nella sua parrocchia a El Alto tra la gente con cui ha vissuto e condiviso problemi e speranze. Lo ricordiamo orgoglioso e fiero della sua comunità e del lavoro con i più poveri e i più deboli. Siamo profondamente colpiti dalla sua scomparsa, ma siamo certi che la testimonianza e la capacità di vivere quotidianamente e con coerenza la carità evangelica non sarà dimenticata. E’ stato un esempio di vita e di servizio per tutti i nostri volontari che lo hanno conosciuto.” Daniela Elli, Presidente di ASPEm con il Consiglio Direttivo e lo Staff
Mons. Eugenio Scarpellini, vescovo de “El Alto”, e per quelli che come noi l’hanno conosciuto nella Parrocchia del Tejar (La Paz), “padre Eugenio”! E così è stato fino alla fine, un sacerdote (“padre” in boliviano) che ha vissuto e lavorato intensamente prima nelle zone periferiche di La Paz (Villa Copacabana, Tejar, Munaypata) e poi come vescovo nel nucleo abitativo più popoloso della nazione, la città di “El Alto” a 4000 metri di altitudine.
“Si è sempre identificato con le comunità ecclesiali e con i giovani delle parrocchie, formando gruppi di appoggio educativo. Fin dal suo arrivo nel 1987 si è fatto accettare e ben volere da tutti e le sue specifiche competenze in ambito economico, finanziario, giuridico e relazionale l’hanno portato a ricoprire ruoli delicati nella stessa Conferenza Episcopale Boliviana, tanto da essere stato eletto vescovo ausiliare il 15.07.2010 ed il 26.06.2013 Papa Francesco lo ha nominato Vescovo della Diocesi di El Alto. Sicuramente sarà ricordato anche per il delicato ruolo assunto come mediatore tra le parti dopo la rinuncia di Evo Morales del novembre 2019! In una fase drammatica del Paese, con atti di violenza e scontri tra opposti schieramenti, morti e feriti, con epicentri anche a El Alto, mons. Eugenio ha fortemente voluto che la Chiesa Cattolica si mettesse a disposizione per evitare un massacro tra la popolazione e con altri attori, tra cui la OEA (Organizzazione Stati Americani) e l’Europa, ha istituito un tavolo di confronto tra le parti che ha permesso un’uscita diplomatica alla crisi. Di fatto era molto preoccupato! Per questo suo ruolo e per la sua squisita sensibilità ha ricevuto una testimonianza d’affetto, diremmo oggi, “bipartisan”, sia dal governo di transizione attuale del Presidente Jeanine Añez, che da Eva Copa, Presidente del Senato, del Movimento al Socialismo, che ha governato fino a novembre! Il Consiglio Municipale di El Alto, riunito in seduta straordinaria, ha proclamato 30 giorni di lutto; inoltre faranno una proposta affinché possa essergli dedicata una strada, piazza o viale! È un bel segno di gratitudine! Sacerdote disponibile e riflessivo, ma attento, schietto e sincero! Mai banale! Non ti dimenticheremo!” Giovanni Marini, Presidente CELIM Bergamo
“Ciao monseñor…. corri veloce ora lassu’ vicino a Dio. Ne siamo sicuri io e Ricardo che già starai col tuo grande sorriso vicino ai grandi. Per noi non eri solo il vescovo, eri un consigliere e un amico che ci ha sempre aiutato a guardare la realtà e che sognava con noi. Caro monseñor Eugenio porteremo nel nostro cuore tutte le tue parole e i tuoi sorrisi. La tua faccia sempre abbronzata, le tue corse om maccjina, la tua capacità di ascoltare e la ultima frase che ci hai detto a febbraio:”forza ragazzi voi due mi date una mano per un po’ di anni o no su questo altipiano?”…. e allora la risposta che era salita era “sì, certo!”….ed ora? Non ci lasciare da soli. Accompagnaci grande monseñor. Simona volontaria VISPE e suo marito Ricardo, Batallas Los Andes
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