Giornata Mondiale contro il razzismo

LA NUOVA CITTÀ DEI MIEI SOGNI
42 studenti hanno raccontato all’Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute, Barbara Funari, e a quella della Scuola, Formazione e Lavoro, Claudia Pratelli, di Roma Capitale. la loro città dei sogni.
In occasione della Giornata Mondiale contro il razzismo ed a conclusione de “La nuova città dei miei sogni” progetto della XIX Settimana di azione contro il razzismo 37 ragazzi delle classi prime dell’Istituto Comprensivo Giuseppe Garibaldi e 5 studenti stranieri della Scuola di italiano del COMI hanno incontrato nella Sala del Carroccio del Campidoglio l’Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, onorevole Barbara Funari e quella della Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, onorevole Claudia Pratelli, la Consigliera Michela Cicculli e per l’Assessorato alla Cultura la dottoressa Beatrice Cirulli.
Un’iniziativa di Focsiv, con la collaborazione di COMI – Cooperazione per il mondo in via di sviluppo, socio romano della Federazione, e finanziato da UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, l’ufficio deputato dallo Stato italiano a garantire il diritto alla parità di trattamento di tutte le persone, indipendentemente dalla origine etnica o razziale, dalla loro età, dal loro credo religioso, dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere o dal fatto di essere persone con disabilità. L’incontro ha avuto il Patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale.
L’incontro con le rappresentanze istituzionali del Comune di Roma è stato il momento di chiusura di una settimana durante la quale gli studenti ed i docenti hanno svolto una serie di attività didattiche ed educative tese ad arricchire il percorso formativo favorendo la cultura dell’inclusione, del rispetto e dell’antidiscriminazione e permettendo di portare avanti percorsi didattici ed educativi trasversali che vadano al di là della Settimana di azione contro il razzismo e anche al di fuori della scuola. L’intento è quello di accrescere il protagonismo delle giovani generazioni italiane e di origine straniera, aumentando le possibilità di scambio e di momenti culturali partecipati per riportare l’attenzione sulla valorizzazione delle differenze, del rispetto, delle pari opportunità e dell’inclusione e favorire lo sviluppo della cittadinanza attiva per la diffusione di una società etica, multietnica e multiculturale.
Si è voluto che l’incontro fosse un momento di reale formazione per nuovi cittadini attivi in grado di chiedere, ma anche di interloquire e proporre alla politica una visione della città che prenda le mosse dalle esigenze della vita quotidiana.
I ragazzi hanno posto questioni come, ad esempio, il maggiore bisogno di spazi aggregativi ma anche di spazi in cui poter incontrare e conoscere le persone più bisognose, il bisogno di spazi verdi, di più spazi per i bambini, più colori per le strade e maggiori attenzione alle persone con minori opportunità.
A queste si sono aggiunte considerazioni come quelle del gruppo della scuola di italiano del COMI che hanno fatto presente le loro frustrazioni che sono spesso le medesime di un cittadino romano, ma amplificate dalla barriera linguistica: ad esempio trovano gli uffici pubblici i luoghi di maggiore frustrazione, in cui il personale spesso è scortese o si approfitta del livello linguistico per non erogare con impegno i servizi. Raccontano che spesso solo esponendo animatamente il problema il personale si sarebbe reso utile a risolvere il problema posto loro.
Roma è la città dei loro sogni, così vogliono essere parte di questa città così artistica, melodrammatica, gentile e calorosa. Un po’ come gli Italiani stessi, dicono. E non cambierebbero nulla. Questa affermazione è comprensibile se spostiamo il punto di vista: per chi fugge dalla povertà o dalla guerra, un trasporto pubblico mal organizzato non è percepito come un “problema”. Sebbene Roma sia la città dei loro sogni c’è qualcosa che manca per sentirsi completamente a casa: un bar dove bere un buon caffè, fare una colazione salata e non sentire la pressione di lasciare la sedia senza consumazione. Il bar “senza pensieri”, elementi riportati nel plastico realizzato, una metafora che suona come campanello d’allarme sulla carenza di luoghi di aggregazione e scambio.
“La città ideale che i ragazzi e le ragazze ci hanno descritto è una città a loro misura, capace di riconoscere il loro protagonismo, creare opportunità e supporto ai soggetti più fragili. Ed è proprio in questa direzione che abbiamo mosso i passi di questo primo anno e mezzo di amministrazione: per questo abbiamo parlato loro dei progetti Roma scuola aperta e Mappa della città educante, ma anche dell’investimento che stiamo facendo per l’efficientamento energetico delle strutture scolastiche. Sono tutte azioni volte a offrire opportunità e a rendere le scuole punti di riferimento sociale e culturale, anche in orario extra scolastico: spazi di incontro, di supporto scolastico, di corsi di italiano, di creazione di opportunità per i territori e che siano attraversate dai luoghi di interesse storico, artistico e naturalistico della nostra città. – ha sottolineato Barbara Funari, Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale – È stato importante ascoltarli proprio in Campidoglio, dove l’azione politico-amministrativa è chiamata a rispondere alle esigenze dei cittadini e delle cittadine, tutti, compresi i più giovani che sono sì, i cittadini del futuro, ma lo sono anche nel presente e hanno pieno diritto di contare nelle scelte.”
Ufficio Stampa FOCSIV
Giulia Pigliucci
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