I difensori dei diritti umani e della terra in America Latina
Oggi diffondiamo il settimo capitolo, a cura di Sara Ferigo, del V° Rapporto Focsiv “I padroni della terra. Rapporto sull’accaparramento della terra 2022: conseguenze sui diritti umani, ambiente e migrazioni”, presentato il 28 giugno a Roma nella Sala Capitolare del Senato su iniziativa del senatore Mino Taricco.
Introduzione
In America Latina sono tante (e di primaria importanza) le questioni per cui battersi. In nessun altro posto nel mondo, tuttavia, lottare per difendere l’ambiente e la propria terra è considerato più pericoloso. La difesa dei diritti umani e della terra, però, non è di esclusiva competenza dei titolari di questi, ma esistono anche responsabilità delle autorità pubbliche che hanno il compito di creare le condizioni affinché questi diritti non vengano lesi. L’aggravarsi della crisi ambientale ha portato e continua a determinare impatti profondi sulle persone e sui loro diritti. Intraprendere un’azione politica ambientale efficace ed improntata alla sostenibilità significa quindi, in primis, garantire la protezione di chi lotta ogni giorno per difendere l’ambiente, la biodiversità, il territorio in cui vive.
Secondo la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani (1988), i difensori dei diritti umani sono persone comuni che, individualmente o collettivamente, portano avanti azioni pacifiche per proteggere le proprie case, la propria comunità, i propri mezzi di sussistenza ma anche per salvaguardare il pianeta dalle conseguenze ambientali e sociali, spesso negative, delle operazioni commerciali ed industriali. I difensori dei diritti umani possono essere leader sociali ma anche religiosi, rappresentanti dei popoli indigeni, campesinos (contadini), membri di comunità etniche o afro-discendenti, attivisti ambientali, membri della società civile e delle organizzazioni per i diritti umani, dei movimenti sociali, giornalisti, avvocati o sindacalisti.