Il 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato
Foto: UNHCR
“Ogni persona ha il diritto di cercare sicurezza – chiunque sia, da qualunque parte provenga e ogni volta che è costretta a fuggire.”
Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati – UNHCR
Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale stabilito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2001 (A/RES/55/76) in occasione del 50° anniversario delle Convenzione di Ginevra del 1951 sullo Status dei Rifugiati. Ogni anno, in questa occasione, vengono organizzati eventi in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica e la società civile sulla condizione di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati che sono costretti a fuggire dalla propria casa e dal proprio paese a causa di conflitti, persecuzioni e, sempre più, a causa degli effetti del cambiamento climatico.
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), nel 2022 il numero di persone sfollate forzatamente in tutto il mondo ha raggiunto 100 milioni – pari all’1% della popolazione globale ed equivalente al 14° Paese più popoloso del mondo. Un numero che non si sarebbe mai dovuto raggiungere, come ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi, e che già nel 2021 era salito a 90 milioni spinto da nuove ondate di conflitti prolungati in Paesi come Etiopia, Burkina Faso, Myanmar, Nigeria, Afghanistan e Repubblica Democratica del Congo.
Il numero comprende i rifugiati e i richiedenti asilo, oltre ai 53,2 milioni di persone sfollate all’interno dei loro confini a causa di conflitti. Tuttavia l’OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – ha informato la scorsa settimana che nel 2021 è stato registrato un triste record di 59,1 milioni di persone sfollate all’interno del proprio Paese, quattro milioni in più rispetto al 2020.
Se conflitti e violenze hanno provocato 14,4 milioni di sfollati interni nel 2021 – quasi il 50% rispetto all’anno precedente –, gli eventi metereologici come inondazioni, tempeste e cicloni hanno provocato circa 23,7 milioni di sfollati interni l’anno scorso, soprattutto nella regione Asia-Pacifico.
Il 10 giugno 2022, a poco più di una settimana dalla Giornata Mondiale del Rifugiato, sembra essere stato raggiunto un accordo politico di principio da parte di Italia, Spagna e Grecia con 15 partner europei per un ricollocamento dei richiedenti asilo, ancora da sviluppare nelle modalità che restano comunque a discrezione dei governi.
Il Consiglio Affari Interni dell’Unione Europea ha infatti ampiamente sostenuto la prima fase dell’approccio graduale in materia di Migrazione e Asilo che è stato proposto dalla presidenza in Lussemburgo – compresi il regolamento sullo screening, il regolamento Eurodac e il meccanismo di solidarietà. Il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, spiega come il pacchetto comprenda un meccanismo di solidarietà per aiutare gli Stati Membri di primo ingresso – Italia, Spagna e Grecia – e due regolamenti per il rafforzamento della protezione di frontiere UE. Un avanzamento chiave nella direzione di una politica europea di gestione condivisa dei flussi migratori.
Mentre il mondo si prepara ad rendere omaggio alle persone rifugiate e sfollate, e l’Europa sembra trovare i primi accordi su un dibattito ormai trascinato dal 2015, il conflitto in Ucraina e la situazione in Libia – dove migranti e richiedenti asilo continuano ad essere soggetti a trattamenti inumani e degradanti con la complicità dell’Italia e dell’UE– ci invitano a riflettere sulla responsabilità che ognuno di noi ha verso un impegno quotidiano dal basso e in dialogo con le istituzioni per combattere regimi di esclusione ed esternalizzazione delle frontiere a partire dal nostro Paese.
L’ articolo è stato redatto nel quadro del progetto Volti delle Migrazioni – FOCSIV https://www.focsiv.it/volti-delle-migrazioni/