Il compromesso dell’OMC sui brevetti dei vaccini
Fonte foto: Financial Times
In risposta alla notizia che i governi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) hanno raggiunto un accordo sulla deroga dei brevetti per i vaccini COVID-19 a favore dei Paesi in via di sviluppo, Max Lawson, co-presidente della People’s Vaccine Alliance e responsabile delle politiche sulle disuguaglianze di Oxfam, ha dichiarato: “Questa non è assolutamente l’ampia deroga alla proprietà intellettuale di cui il mondo ha disperatamente bisogno per garantire l’accesso ai vaccini e ai trattamenti per tutti, ovunque”. L’Unione Europea (UE), il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Svizzera hanno bloccato il testo proposto. Questo cosiddetto compromesso ribadisce in generale i diritti dei Paesi in via di sviluppo di annullare i brevetti ma solo in determinate circostanze, e restringe questi diritti ai Paesi che non hanno già la capacità di produrre vaccini COVID-19. In parole povere, si tratta di un trucco tecnocratico volto a salvare la reputazione dell’OMC ma non le vite.”
Lawson continua affermando che “la condotta dei Paesi ricchi in seno all’OMC è stata assolutamente vergognosa. L’UE ha bloccato qualsiasi cosa che assomigliasse a una deroga significativa alla proprietà intellettuale. Il Regno Unito e la Svizzera hanno usato i negoziati per rigirare il coltello nella piaga e rendere qualsiasi testo ancora peggiore. E gli Stati Uniti si sono seduti in silenzio nei negoziati ponendo vincoli tesi a limitare l’impatto di qualsiasi accordo.”
E ancora dice che “il Sudafrica e l’India hanno condotto una battaglia di venti mesi per il diritto dei Paesi in via di sviluppo di produrre e accedere a vaccini, test e trattamenti. È vergognoso che i Paesi ricchi abbiano impedito all’OMC di raggiungere un accordo significativo sui vaccini e che abbiano eluso la loro responsabilità di agire sulle terapie, mentre la gente muore senza di esse“.
Max Lawson conclude dicendo che “il testo contiene alcuni nuovi obblighi preoccupanti che potrebbero rendere più difficile l’accesso ai vaccini in caso di pandemia. Ci auguriamo che i Paesi in via di sviluppo intraprendano ora azioni più coraggiose per esercitare i loro diritti di scavalcare le regole sulla proprietà intellettuale dei vaccini e, se necessario, aggirarle per salvare vite umane.”