Il Covid-19 e le migrazioni in alcuni stati membri dell’Unione europea
Il background document numero 9 di FOCSIV, qui scaricabile, nell’ambito del progetto Volti delle Migrazioni, tocca un argomento di estrema rilevanza in questo periodo: l’impatto della pandemia del coronavirus sulle migrazioni in alcuni stati membri dell’Unione europea.
La pandemia ha avuto un effetto diretto sulle migrazioni con la chiusura dei confini, I movimenti di persone sono crollati. Tuttavia i migranti forzati da conflitti e persecuzioni non si sono potuti fermare. I flussi verso l’Unione europea si sono ridotti ma si sono comunque mantenuti oltre le 50000 unità nel 2020. Questo a riprova che le migrazioni sono un fattore strutturale.
D’altra parte le nostre economie hanno mostrato di essere in parte dipendenti dalla manodopera straniera, come nel caso dell’agricoltura. Questo mentre molte associazioni di migranti hanno contributo alla protezione sociale dal virus nelle nostre società. I migranti sono parte attiva e contribuiscono allo sviluppo sostenibile. E però sono anche tra coloro che hanno risentito di più della crisi economica e sociale perche’ sono tra i meno protetti. E i tentativi di organizzazioni xenofobe di incolpare i migranti quali vettori del virus, hanno avuto poca efficacia perche’ le notizie erano false e strumentali. In Italia ad esempio, solo lo 0,4% delle persone positive erano migranti in centri di accoglienza.
In questo quadro il Nuovo Patto su Migrazione e Asilo e il piano sull’integrazione e inclusione presentato dalla Commissione europea è necessario tenga in considerazione gli effetti della crisi sanitaria e sociale generata dal Covid-19. Occorre migliorare la condizione di vulnerabilità dei migranti irregolari, spesso al di fuori dei sistemi sanitari, nonché garantire e rafforzare la loro inclusione sociale ed economica.
In questo senso, gli Stati membri in Europa dovrebbero investire ulteriori risorse in politiche volte sia a promuovere percorsi più sicuri per la migrazione (come corridoi umanitari e reinsediamenti, ma anche migrazione economica), sia integrare pienamente le comunità di migranti nei paesi di destinazione evitando la loro esclusione sociale.
Qui il nuovo piano d’azione europeo per l’integrazione e inclusione.
Covid-19 and migration in some EU member states
The background document number 9 of FOCSIV (here to download), as product of the Faces of Migration project, touches on a topic of extreme relevance at this time: the impact of the coronavirus pandemic on migration in some member states of the European Union.
The pandemic has a direct effect on migration by closing borders, movements of people have collapsed. However, forced migrants from conflict and persecution could not be stopped. Flows to the European Union were reduced but still remained above 50000 in 2020. This proves that migration is a structural factor.
On the other hand, our economies have shown themselves to be in part dependent on foreign labor, as in the case of agriculture. Many associations of migrants have contributed to social protection from the virus in our societies. Migrants are active participants and contributors to sustainable development. And yet they are also among those who have suffered most from the economic and social crisis because they are among the least protected. The attempts of xebnophobic organizations to blame migrants as vectors of the virus, had little effect because the news were false and instrumental. In Italy, for example, only 0.4% of persons affected by virus were migrants in reception centers.
In this context, the New Pact on Migration and Asylum and the action plan on integration and inclusion presented by the European Commission must take into consideration the effects of the health and social crisis generated by Covid-19. It is necessary to improve the condition of vulnerability of irregular migrants, often outside of health systems, as well as ensure and strengthen their social and economic inclusion.
In this sense, Member States in Europe should invest more resources in policies aimed both at promoting safer migration pathways (such as humanitarian corridors and resettlement, but also economic migration) and fully integrating migrant communities in destination countries while avoiding their social exclusion.
Here the new EU action plan on the integration and inclusion.