Il Parlamento Europeo ratifica l’Accordo di Parigi sul Clima
Il 4 Ottobre 2016, il Parlamento Europeo in sessione plenaria ha dato via libera alla ratifica dell’importante Accordo di Parigi sul Clima che entrerà in vigore 30 giorni dopo l’adesione da parte di almeno 55 paesi, pari al 55% delle emissioni globali.
Al 6 Ottobre, su 191 Paesi che hanno firmato l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, 74 lo hanno ratificato. Esso entrerà in vigore 30 giorni dopo la ratifica da parte di almeno 55 paesi che rappresentino almeno il 55% delle emissioni globali. Una volta entrato in vigore, diventerà giuridicamente vincolante per coloro che lo avranno firmato e ratificato.
È possibile firmare l’Accordo dal 22 Aprile 2016, ovvero da quando una cerimonia di alto livello indetta dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon svoltasi a New York ha dato il via all’apertura delle firme e ratifiche di tale Accordo. La firma è il passo che precede la ratifica. Una volta che un Paese firma l’Accordo di Parigi, esso è obbligato a rispettare i suoi obiettivi e scopi; in altre parole, esso è vincolato a non commettere atti che vadano contro l’Accordo. Il passo successivo, la ratifica, esprime la volontà del paese ad essere legalmente vincolato ai termini del trattato a livello internazionale.
Vale la pena notare che l’Accordo di Parigi ha una doppia soglia: quella delle 55 ratifiche e del 55% delle emissioni totali. Entrambi questi criteri devono essere osservati prima che il trattato possa entrare in vigore e diventare così vincolante. Ciò significa che tra coloro che ratificheranno l’Accordo ci dovrà essere un cospicuo numero di grandi economie e maggiori inquinatori. Questa è una particolarità dell’Accordo di Parigi: da un lato, un piccolo gruppo di grandi emettitori non potrà costringere il resto dei paesi a rispettare il trattato; dall’altro, un gran numero di piccoli stati non potrà obbligare i maggiori inquinatori a seguire le norme stipulate dall’Accordo. La soglia del 55% è stata decisa per evitare che una coalizione contraria all’Accordo possa bloccare il trattato, ovvero che un gruppo di paesi possa non ratificarlo al fine che la soglia delle emissioni non sia rispettata in pratica. Un numero molto superiore al 60% delle emissioni globali avrebbe potuto in effetti condurre a questa situazione.
L’articolo Paris climate deal signing ceremony: what it means and why it matters è una buona guida per i passi da intraprendere per la ratifica e sul perchè è necessario agire tempestivamente a livello internazionale.
Al link è possibile avere un costante aggiornamento su chi ha firmato, chi ratificato e a quanto ammontano le sue emissioni.