IL PERÙ E LA SUA VARIETÀ MERAVIGLIOSA
“¿No es absurdo sacrificar a la naturaleza y a la gente
en los altares del mercado internacional?
En ese absurdo vivimos;
y lo aceptamos como si fuera nuestro único destino posible”
Eduardo Galeano
Questi primi mesi di servizio civile sono stati piuttosto intensi e mi hanno permesso di ammirare la meravigliosa (bio)diversitá che il Perú è capace di offrire.
L’oasi di Huacachina nel bel mezzo del deserto, le spiagge brulicanti di pinguini della riserva naturale di Paracas, le valli e le montagne nei dintorni di Huaraz, le formazioni geologiche di Torre Torre, il ghiacciaio Huaytapallana a 5000 metri di altitudine, le lagune sparse tra i monti della regione Junín, le comunitá andine di Andamarca e Santo Domingo de Acobamba; è un patrimonio non sufficientemente tutelato e l’attività umana ne mette continuamente a rischio l’esistenza. Il cambio climatico, provocato al 95% dall’uomo, porta allo scioglimento dei ghiacciai e alla scomparsa delle lagune, mentre l’industria minera, è la principale causa di inquinamento e violazione di diritti umani.
In questi casi la lotta è ardua: contro natura (da noi stuprata) e potere, si sa, c’è poco da fare.
Emblematica in questo senso la situazione di Morococha. L’industria mineraria cinese Chinalco è impegnata nella costruzione di una delle miniere a cielo aperto più grandi dell’America Latina. Ma per distruggere un’intera montagna bisogna prima allontanare chi ci vive. Ecco quindi che Chinalco ha progettato ad hoc la città di Carhuacoto, offrendo abitazioni gratuite e diversi servizi a chi accetta di spostarsi. Coloro che si rifiutano possono scordarsi un posto di lavoro e qualunque tipo di tutela. Nonostante questo, alcuni cittadini morocochani, difendono i propri diritti e si oppongono a questa situazione anche s abbandonati dallo Stato.
Secondo un vecchio proverbio Sioux ci vuole una grande forza per spostare le montagne, ma ce ne vuole una ancora più grande per lasciarle dove sono. In Perù questa forza latita da tempo.
Altre situazioni mostrano però l’importanza e l’efficacia dell’educazione ambientale e il contributo che tanti piccoli gesti possono apportare al bene comune. Una miglior gestione quotidiana dei rifiuti, politiche di prevenzione in tema di inquinamento e consapevolezza diffusa dell’importanza dell’ambiente sono alcuni degli obiettivi della Mesa de Dialogo Ambiental, ente presso il quale sto svolgendo il mio Servizio Civile.
Proprio grazie a una visita organizzata dalla Mesa sono stato testimone di un esperimento molto interessante. Non lontano dal centro di Lima, nella Valle del Rio Lurìn, gli ingegneri agronomi Carmen Felipe-Morales e Ulises Moreno hanno dato vita a “La Bioagricultura Casablanca”, una proprietá di appena un ettaro trasformata in un centro di produzione e investigazione specializzato in agricoltura sostenibile, ecoturismo ed educazione ambientale.
Casablanca rende omaggio all’incredibile varietà naturale del Perù, uno dei dieci Paesi più biodiversi al mondo, ospitando moltissime specie animali e vegetali differenti, tipiche non solo della costa ma anche della selva e della zona andina. L’idea di agricoltura convenzionale, basata su pesticidi e fertilizzanti chimici, viene rifiutata, a favore di tecniche agricole ancestrali e concimi naturali. Attraverso una tecnologia semplice ma efficace, i proprietari ricavano metano dalla decomposizione di escrementi di porcellino d’india, pratica che ormai da decenni garantisce loro luce e gas ogni giorno. Carmen e Ulises sono pronti ad accogliere e a condividere con chiunque la loro esperienza e le loro conoscenze, messe al servizio di un’idea sostenibile di vita e di lavoro.
Purtroppo, dopo aver ascoltato un lungo discorso sull’inutilità della ricchezza materiale, si è scoperto che il prezzo d’entrata era tale da permettere ai proprietari di guadagnare in una giornata quanto un peruviano medio in un mese; e chiacchierando con l’ingegnere al termine della visita la passione mostrata precedentemente è parsa un po’ costruita. Ecco che istituzionalizzazione, profitto e noia possono macchiare anche il più puro dei sogni ecologici.
A Casablanca comunque, come del resto in tutto il Paese, si respira un’atmosfera di grande tranquillità e quell’assoluta mancanza di ansia (prodotto tipico occidentale) che permette ai peruviani di affrontare con spirito positivo tutte le difficoltá che sorgono di giorno in giorno.
Hay que aprender.
Giuseppe Pagani, Casco Bianco FOCSIV a Huancayo, Perù.