IMMIGRAZIONE. FOCSIV: “LE PROMESSE UE NON BASTANO PIÙ. L’ONU NOMINI UNA AUTORITY PER SEGUIRE LA QUESTIONE”
“Dalle parole si passi all’azione, senza bisogno di altre dimostrazioni per riconoscere uno stato di fatto ormai da decenni, ovvero che l’Italia è la porta dell’Europa”. Il Presidente della FOCSIV Gianfranco Cattai accoglie con plauso le promesse di Barroso di un maggiore impegno europeo sul problema dell’immigrazione riferite questa mattina dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, ma sottolinea la necessità di fare di più.
“Serve che il Segretario delle Nazioni Unite dia un mandato chiaro e definito di affrontare la questione ad una personalità competente ed autorevole e riconosciuta dai Paesi della sponda sud e nord del Mediterraneo – dice Cattai -. In qualità di Organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana da oltre 40 anni impegnati nelle periferie del mondo, da cui oggi provengono i migranti clandestini, spesso conosciamo i nomi di quelle persone che andranno a morire. Per questo ribadiamo alle istituzioni la nostra disponibilità ad impegnarci a sostegno di qualsivoglia iniziativa istituzionale volta a sostenere queste persone e a contenere questa ecatombe. Conosciamo abbastanza bene anche la realtà della nostra Italia per sapere che la questione dell’immigrazione per il nostro Paese non è facile da affrontare e neppure prioritaria. Ma attenzione a voltare le spalle, è in gioco la nostra dignità di uomini”.
Cosa si potrebbe fare in concreto? Secondo la FOCSIV si potrebbero aprire canali umanitari o organizzare sistemi di accoglienza e accompagnamento a partire dalle coste dei paesi del sud del mediterraneo, consapevoli che rimanere a guardare non serve a demotivare i migranti e neppure intervenire in soccorso favorisce ulteriormente la migrazione verso il nostro Paese.
In sintonia con l’indignazione di Papa Francesco e profondamente convinto del bisogno di umanità che c’è nel mondo, Cattai conclude sottolineando che “se davvero le istituzioni vogliono dare un segnale di umanità possono iniziare dalla riforma della legge sull’immigrazione così come della legge sulla cooperazione verso i Paesi di origine e transito di chi fugge da guerre e condizioni di vita non umane. Il Governo Letta, il Parlamento non possono tacere e soprattutto non fare: occorre agire subito per una riforma in collegamento con una forte azione dell’Unione europea che assicuri il diritto delle persone ad avere asilo, percorsi sicuri di entrata nel mondo del lavoro e lotta alle organizzazioni criminali che trafficano sugli esseri umani”.